Dante 01 |
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Un film di Marc Caro.
Con Lambert Wilson, Linh Dan Pham, Simona Maicanescu, Dominique Pinon, Bruno Lochet.
continua»
Fantascienza,
durata 88 min.
- Francia 2008.
- Videa
uscita venerdì 25 luglio 2008.
MYMONETRO
Dante 01
valutazione media:
1,85
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Parabole di fantascienzadi protus74Feedback: 622 | altri commenti e recensioni di protus74 |
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lunedì 3 gennaio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il mondo del cinema è divenuto dai confini labili. Figuriamoci poi il cinema di genere. Ci sono i film di fantascienza e ci sono le favole di fantascienza. Alcune di quest'ultime sono enigmatiche, oscure, dai contorni (sempre siderali) evanescenti e presentano cross-over con i più disparati elementi. Dante 01 è uno di questi. In un'immaginaria videoteca prenderebbe posto nello stesso settore di "The Cube", non sarebbe lontano da "The Thing" e probabilmente avrebbe dei riferimenti nel filone del cinema sociologico dei piccoli gruppi. Sulla stazione omonima al pianeta infernale, prigione di confino per psicotici ergastolani che in cambio della vita (nonostante tutto ci sono attaccati anche loro) si sottopongono ad esperimenti comportamentali, giunge un nuovo detenuto sofferente e "sacerdote" (in senso etimologico) ed un'agguerrita ricercatrice, decisa a testare sulle "cavie" dei nuovi protocolli di nanotecnologia, con il vantaggio di avere a disposizione il 100 % di perdita dei soggetti testati. L'evento insolito provocherà prima uno squilibrio quasi simmetrico all'interno dei due gruppi sociali, i detenuti e gli scienziati dell'equipaggio, poi il collassare degli eventi, provocati da trame illegali ordite dal capo della stazione orbitante e il componente "hacker" dei detenuti, deciderà per una frettolosa tregua ed l'unificazione del genere umano contro la difficoltà di vivere ai margini dell'universo: ci saranno 2 perdite e 2 sacrifici e l'universo non sarà più lo stesso. Su questo filo rosso, il regista e sceneggiatore Marc Caro, intesse (o ingarbuglia) dei pattern già rivisitati in altri suoi precedenti lavori (il tema del gruppo isolato su tutto), contrappuntandole con citazioni colte e visionarie di differenti matrici. Il risultato appare distorto e ridondante, eppure funziona se approcciato con l'obbiettivo mentale della parabola sulla dialettica tra umanità e scienza, progresso e brutalità (ma anche generosità gratuita) umana, disperazione e possibilità di redenzione. Molta carne al fuoco per 88 minuti di visione. Rimarchevole a mio avviso la fotografia morbida e suadente che ammicca al fumetto di alta scuola ed al gusto francese del "tipo", soggetto unico e non stereotipato. Molti anche i rimandi all'Alien della clonazione, di cui aveva curato la storyboard.
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