L’esperto Melville Shavelson dirige l’ennesima commedia della sua carriera, dimostrandosi però un po’ a corto di idee, tanto che si rifugia in numerosi cliché e luoghi comuni che annacquano ed indeboliscono la storia, che manca di originalità.
La pellicola è parzialmente salvata dall’umorismo cinico ed a tratti dirompente che l’attraversa, con battute argute e fulminanti, capaci di strappare grasse risate: solo nel finale la carica ironica si perde un po’.
I due personaggi principali sono interpretati da Jack Lemmon, che anni prima aveva ricoperto un ruolo con non pochi elementi in comune nella commedia “Come uccidere vostra moglie” di Richard Quine, e Barbara Harris: i due attori si confermano tra i migliori interpreti di sempre della commedia leggera e difatti riescono ad esaltare al meglio i rispettivi ruoli, dando vita ad alcuni sketch molto gustosi.
Sicuramente meno adatto al genere Jason Robards a cui tocca la parte dell’ex marito, terzo incomodo tra i due novelli sposi. Buffa e simpatica invece la partecipazione di Herb Edelman, molto bravo a duettare con Lemmon e la Harris.
Nonostante qualche buona intuizione e i due bravissimi protagonisti, Shavelson non riesce a costruire un’opera frizzante; la narrazione risulta priva del giusto ritmo e si ha l’impressione che le enormi potenzialità comiche non vengano espresse al meglio.
Poco riuscite le scene con l’inserimento degli elementi di animazione.
Azzeccata la trovata del bambino ipocondriaco, mentre invece la storia della piccola balbuziente resta alquanto stucchevole.
Il titolo italiano non è un granché, né pare esattamente rappresentativo della pellicola, ma lo stesso potrebbe dirsi per quello originale “The War Between Men and Women”, che tutto sommato pare persino peggio.
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