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Negli anni 80 molti film a tematica LGBT erano giustamente focalizzati a rappresentare i risvolti drammatici che l'epidemia di HIV stava portando all'interno della comunità gay ( e non solo). A questa narrazione si univa quella legata alle difficoltà di vivere e rivendicare la propria omosessualità in una società che al tempo era ancora molto chiusa e intollerante.
'Gamberetti per tutti', 40 anni dopo, pretende di riprendere il filo di tale narrazione ma in chiave 'moderna' e tragicomica. Peccato però non ci sia nulla di genuino che possa indurre a riflettere su tematiche degne di rilievo.
Il dramma delI'AIDS è sostituito da quello del cancro, forse perchè ormai a torto o ragione l'AIDS fa meno paura....viene da chiedersi però perchè inserire tale elemento in una commedia per poi farla fine nel peggiore dei modi, come se fosse un fattore essenziale per dare spessore alla storia, come se la rivendicazione dei diritti LGBT debba essere legata ad una tragedia. Le forzature sono evidenti, la commedia non funziona (a parte qualche rarissima battuta), il dramma neanche.
Il risutato finale è noioso e inconcludente.
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