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Fabrizio Croce
Close-up
A volte è necessario invertire la direzione per poter raccontare delle storie che ci appaiono come vicine, familiari, verso le quali è possibile provare una forma di empatia e di simpatia, ma che al tempo stesso contengono qualcosa di disturbante, anomalo, non riconoscibile e che quindi va "normalizzato" ed edulcorato, portato verso il rassicurante orizzonte di una spiegazione, di una retorica, dell'appiattimento di chiaroscuri e contraddizioni. Stefano Romani, un operatore sociale che collabora con i centri diurni organizzando laboratori teatrali con persone affette da disturbi psichici e disabilità psicomotorie, cerca di sfilare queste donne e a questi uomini dall'interpretazione che viene loro applicata dalla società che si muove intorno, ma che rimane esterna, tangenziale, quando non proprio assente e indifferente alla condizione di un disagio e di una vitalità, di una sofferenza e di una gioia. [...]
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