filippotognoli
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domenica 6 luglio 2025
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colonnello kurtz
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Ralph Finnies nuovo Marlon Brando, mi e' piaciuto molto come link! Condivido tutto quello che hai scritto. Bravo👍🏻
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signorbagheri
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giovedì 3 luglio 2025
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grazie boyle
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Erano anni forse non 28 ma parecchi che non si vedeva un horror anzi tout court un film ben fatto come questo, con una bella colonna sonora, straordinari effetti speciali, una convincente sceneggiatura, scritta dallo stesso autore di 28 giorni dopo, tutto condensato in una pellicola destinata a rimanere nella storia del cinema; un film adrenalico, avvincente, coinvolgente, terrorizzante, ansiogeno nella prima parte, drammatico, introspettivo, commovente fino alle lacrime, a stento trattenute, nella seconda dove compare dal nulla quale indiscusso protagonista un eccelso Ralph Fiennes nella straordinaria rivisitazione in chiave survivor zombiesca del colonnello Kurtz di Coppola, con citazioni shakespeariane fino alla assonanza di Erik con Yorik, forse soltanto da me immaginata e non voluta, sebbene la riflessione sul memento mori riconduca naturalmente al monologo amletico.
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Erano anni forse non 28 ma parecchi che non si vedeva un horror anzi tout court un film ben fatto come questo, con una bella colonna sonora, straordinari effetti speciali, una convincente sceneggiatura, scritta dallo stesso autore di 28 giorni dopo, tutto condensato in una pellicola destinata a rimanere nella storia del cinema; un film adrenalico, avvincente, coinvolgente, terrorizzante, ansiogeno nella prima parte, drammatico, introspettivo, commovente fino alle lacrime, a stento trattenute, nella seconda dove compare dal nulla quale indiscusso protagonista un eccelso Ralph Fiennes nella straordinaria rivisitazione in chiave survivor zombiesca del colonnello Kurtz di Coppola, con citazioni shakespeariane fino alla assonanza di Erik con Yorik, forse soltanto da me immaginata e non voluta, sebbene la riflessione sul memento mori riconduca naturalmente al monologo amletico. Da andare a vedere mentre io aspetto il sequel di quella che si annuncia come una trilogia ed il finale infatti con la croce capovolta fa da inquietante preambolo al secondo episodio.
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finmat92
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giovedì 3 luglio 2025
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boyle, perch??cosa vuoi dire dopo tutto sto tempo?
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Una pellicola a tema "zombie" che riesce a intrattenere comunque dall'inizio alla fine, non l'ho trovato particolarmente noioso come film, anzi, diversi colpi di scena hanno tenuto l'attenzione alta e qualche momento di terrore c'è stato, ma questa pellicola, che esce fuori tempo massimo rispetto all'ultimo capitolo della saga, tenta di portare sullo schermo troppi temi perdendosi dopo il "primo tempo" e non andando a parare da nessuna parte in particolare.
Il regista qui è come un novello cuoco, il quale butta dentro alla pentola quanti più ingredienti possibili nella speranza che ne esca qualcosa di particolarmente buono ma il risultato è mediocre, nella pellicola questo viene rappresentanto, a mio parere, da momenti in cui si introducono certi personaggi o certi temi, toccandoli superficialmente anche a causa della brevità del film (non si raggiungono le 2 ore) e che ti fan dire alla fine "Si ma se sta cosa non ce la metteva proprio il film poteva scorrere bene lo stesso e non avrebbe perso niente".
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Una pellicola a tema "zombie" che riesce a intrattenere comunque dall'inizio alla fine, non l'ho trovato particolarmente noioso come film, anzi, diversi colpi di scena hanno tenuto l'attenzione alta e qualche momento di terrore c'è stato, ma questa pellicola, che esce fuori tempo massimo rispetto all'ultimo capitolo della saga, tenta di portare sullo schermo troppi temi perdendosi dopo il "primo tempo" e non andando a parare da nessuna parte in particolare.
Il regista qui è come un novello cuoco, il quale butta dentro alla pentola quanti più ingredienti possibili nella speranza che ne esca qualcosa di particolarmente buono ma il risultato è mediocre, nella pellicola questo viene rappresentanto, a mio parere, da momenti in cui si introducono certi personaggi o certi temi, toccandoli superficialmente anche a causa della brevità del film (non si raggiungono le 2 ore) e che ti fan dire alla fine "Si ma se sta cosa non ce la metteva proprio il film poteva scorrere bene lo stesso e non avrebbe perso niente".
Boyle cerca di riportare la cinepresa nella sua terra amata, il regno unito, dove vuole tirare fuori tematiche come la religione, l'anticristo, l'opposizione alla chiesa, l'esplorazione della sessualità negli adolescenti, il culto eretico della morte.
E' un film che scorre sì, ma non è un capolavoro e delude un po' le aspettative se si son visti prima 28 giorni dopo e 28 settimane dopo.
###INIZIO SPOILER###
Il film apre con la scena della famiglia che si nasconde dagli infetti, il bambino è l'unico che sopravvive, ma quando corre dal padre prete gli dice "sono tutti morti", nessun bambino preso così tanto dalla paura e dall'ignoranza direbbe una cosa del genere, piuttosto direbbe "sono arrivati i mostri papà, hanno preso la zia e gli altri" senza dare per scontata la loro morte. Non so, l'ho trovata una battuta un po' forzata.
Si cambia scena e viene detto che, passati 28 anni, questa pandemia si è limitata al regno unito, venendo contenuta e respinta nel resto del mondo, spiegazione frettolosa buttata lì e mai spiegata.
Il padre del protagonista appare come un padre affettivo ma anche tutto d'un pezzo, un vero uomo che propone al figlio la sua prima battuta di caccia fuori dal villaggio alla sola età di 12 anni, ma dopo la parte della festa scompare dalla scena, ti aspetteresti che vada ad inseguire il figlio e la moglie appena non li ritrova in casa, e invece se ne sta con le mani in mano come se fosse incapace di cavarsela anche da solo. Da uomo cacciatore a uomo cujone.
Gli svedesi militari che appaiono armati fino ai dentri e ben organizzati si scoprono essere una banda di scappati di casa che hanno rubato i fucili da un'armeria per puro caso dato che sparano all'impazzata come gli americani anzichè usare raffiche controllate e precise alla testa, sopravvive solo il più scemo, ossia Eric, che muore anche lui un po' dopo, giusto il tempo per fare il discorsetto sul fratello corriere che ti fa dire "Eh sì, questo è proprio un cujone, spero schiatti".
Mi ha fatto spaccare la scena "Fermiamoci per riprendere fiato" e fanno il picnic con tanto di telo in mezzo al prato aperto, posto ideale dove fermarsi, come qualsaisi sopravvissuto farebbe.
Una comparsa quasi inutile la loro, come fa una nave MILITARE a prendere uno scoglio non si sa, anche perchè non succede mai, non viene spiegato.
Il tema della tecnologia a disposizione del regista che appare solo quando gli fa comodo, tipo per far vedere la foto della tipa sullo smartphone e basta. Allora o la tecnologia c'è ed esiste o non c'è, perchè se c'è essa viene usata in modo intelligente e l'esercito svedese non perde una nave ed un equipaggio così...operazioni di recupero? ed i sopravvissuti inglesi non vivono con archi e frecce, anche loro usano le armi da fuoco che esistono in UK.
La figura del prete poi....questo sopravvive da solo senza l'aiuto di nessuno per 28 anni solo grazie ad un po' di iodio? cos'è? il medico più intelligente del mondo? stupidi tutti gli altri che si difendono dietro le palizzate? bastava così poco per fregare gli infetti? e anche lì, il tema della morte e il discorso fatto a Spike...puro momento filosofico fatto tanto per fare, doveva trovare la scusa per continuare la sua pila di teschi, perchè era troppo difficile dopo la diagnosi del cancro dire al duo "Scusate, ma non posso aiutarvi, prego proseguite per la vostra strada, addio". No, donna malata di cancro? magari ha ancora un mese di vita, magari 3, chissà, no meglio ucciderla subito e dare il suo teschio al figlio, il quale non si arrabbia minimamente...io boh. "Mamma mamma" ma poi posa fieramente il suo teschio in cima ad una pila di teschi, ma chi reagirebbe così? spacca il teschio di tua madre sulla testa di sto pazzo che te l'ha uccisa con la scusa del cancro.
Scene clichè come la spiata post-festa del rapporto intimo con Spike che guarda, risparmiabili.
Il tema degli infetti classificati, con l'Alpha che domina in cima alla catena, ci sta alla base, ma cosa vuole dire? perchè sono così? si possono riprodurre? cosa? hanno istinti di sopravvivenza pur se affetti da rabbia? poi i neonati che condividono letteralmente il sangue della madre non rimangono infetti? sulla base de che?
Ed infine la scena finale di Spike che fa il finto spaccone e l'uomo vissuto andandosene dal villaggio con una quindicina di frecce, sta per morire inseguito dagli infetti quando la plot armor interviene per l'ennesima volta ed il bambino del prologo torna a mo' di arancia meccanica con la tuta ed il gruppo di strafatti con le mazze da golf, tipico gruppetto di periferia che trovi dopo 28 anni di pandemia....sì, molto ben contestualizzato e vero.
Cosa vuol dire il regista dopo 23 anni dal suo primo film? quali temi vuole approfondireì? sto virus cosa racconta di sè? perchè nessuno va a recuperare ste comunità inglesi che sanno difendersi? specialmente quelle vicine alla costa? cosa mi dice di più rispetto a 28 giorni dopo?
###FINE SPOILER###
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mardou_
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martedì 24 giugno 2025
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un sequel senza mordente
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di 28 anni dopo mi è piaciuto il finale: letteralmente gli ultimi cinque minuti di pura esaltazione violenta da fine anni '90, che mi hanno ricordato la sequenza di trainspotting di robert carlyle/ begbie che getta un boccale di birra al piano inferiore del pub scatenando una rissa, o quelle con tanti di anelli e tute da zingari di snatch..
non nutrivo grandi aspettative per il sequel: 28 giorni dopo, firmato da danny boyle nel 2002 e che si assesta, per me, tra i migliori film distopici di tutti i tempi. la londra post apocalittica ripresa nella pellicola, mi aveva impressionato maggiormente della times square deserta filmata in vanilla sky l anno precedente per il sogno reale di tom cruise.
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di 28 anni dopo mi è piaciuto il finale: letteralmente gli ultimi cinque minuti di pura esaltazione violenta da fine anni '90, che mi hanno ricordato la sequenza di trainspotting di robert carlyle/ begbie che getta un boccale di birra al piano inferiore del pub scatenando una rissa, o quelle con tanti di anelli e tute da zingari di snatch..
non nutrivo grandi aspettative per il sequel: 28 giorni dopo, firmato da danny boyle nel 2002 e che si assesta, per me, tra i migliori film distopici di tutti i tempi. la londra post apocalittica ripresa nella pellicola, mi aveva impressionato maggiormente della times square deserta filmata in vanilla sky l anno precedente per il sogno reale di tom cruise.
le creature infette e voraci descritte nel film erano ben più di banali zombi, ma suscitavano un disturbo, misto paura che permane solo inizialmente in questo secondo lavoro..poi tutto sfocia nel prevedibile e già visto, il ruolo del padre interpretato da aaron taylor johnson si banalizza autoeliminandosi nella seconda parte e, sinceramente, malattia morte e rapporti famigliari drammatici non sono i topic fondamentali che mi aspetto da un film horror.
la tensione si perde quindi lungo la strada sommersa dall alta marea, mentre emergono personaggi secondari, alcuni dei quali troveranno maggior senso, si spera, nel terzo capitolo previsto per il 2026. ralph fiennes in primis.
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mardou_
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martedì 24 giugno 2025
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un sequel senza mordente
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di 28 anni dopo mi ? piaciuto il finale: letteralmente gli ultimi cinque minuti di pura esaltazione violenta da fine anni '90, che mi hanno ricordato la sequenza di trainspotting di robert carlyle/ begbie che getta un boccale di birra al piano inferiore del pub scatenando una rissa, o quelle con tanti di anelli e tute da zingari di snatch.. non nutrivo grandi aspettative per il sequel: 28 giorni dopo, firmato da danny boyle nel 2002 e che si assesta, per me, tra i migliori film distopici di tutti i tempi. la londra post apocalittica ripresa nella pellicola, mi aveva impressionato maggiormente della times square deserta filmata in vanilla sky l anno precedente per il sogno reale di tom cruise.
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di 28 anni dopo mi ? piaciuto il finale: letteralmente gli ultimi cinque minuti di pura esaltazione violenta da fine anni '90, che mi hanno ricordato la sequenza di trainspotting di robert carlyle/ begbie che getta un boccale di birra al piano inferiore del pub scatenando una rissa, o quelle con tanti di anelli e tute da zingari di snatch.. non nutrivo grandi aspettative per il sequel: 28 giorni dopo, firmato da danny boyle nel 2002 e che si assesta, per me, tra i migliori film distopici di tutti i tempi. la londra post apocalittica ripresa nella pellicola, mi aveva impressionato maggiormente della times square deserta filmata in vanilla sky l anno precedente per il sogno reale di tom cruise. le creature infette e voraci descritte nel film erano ben pi? di banali zombi, ma suscitavano un disturbo, misto paura che permane solo inizialmente in questo secondo lavoro..poi tutto sfocia nel prevedibile e gi? visto, il ruolo del padre interpretato da aaron taylor johnson si banalizza autoeliminandosi nella seconda parte e, sinceramente, malattia morte e rapporti famigliari drammatici non sono i topic fondamentali che mi aspetto da un film horror. la tensione si perde quindi lungo la strada sommersa dall alta marea, mentre emergono personaggi secondari, alcuni dei quali troveranno maggior senso, si spera, nel terzo capitolo previsto per il 2026. ralph fiennes in primis.
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imperior max
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lunedì 23 giugno 2025
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"memento mori, memento amori" dottor ian kelson.
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28 ANNI DOPO.
Diciott?anni dopo si riprende la saga iniziata nel 2002 con 28 giorni dopo insieme ai creatori Danny Boyle e Alex Garland, ritornati rispettivamente alla regia e alla scrittura. Il film ? chiaramente il seguito dell?ancor sottovalutato 28 settimane dopo, ma per esigenze di messinscena e in parte di scrittura se ne distacca riuscendo ad essere se stante.
La Gran Bretagna ? ormai diventata da quasi trent?anni una zona di quarantena per il virus della rabbia che ha trasformato gli infetti in esseri aggressivi e sanguinari e insieme a loro anche varie comunit? di abitanti non infetti intenti a sopravvivere. Entrambi sono completamente isolati dal mondo che nel frattempo ha prosperato e progredito e con l?ordine di sorvegliare i mari circostanti per impedire la fuga del virus.
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28 ANNI DOPO.
Diciott?anni dopo si riprende la saga iniziata nel 2002 con 28 giorni dopo insieme ai creatori Danny Boyle e Alex Garland, ritornati rispettivamente alla regia e alla scrittura. Il film ? chiaramente il seguito dell?ancor sottovalutato 28 settimane dopo, ma per esigenze di messinscena e in parte di scrittura se ne distacca riuscendo ad essere se stante.
La Gran Bretagna ? ormai diventata da quasi trent?anni una zona di quarantena per il virus della rabbia che ha trasformato gli infetti in esseri aggressivi e sanguinari e insieme a loro anche varie comunit? di abitanti non infetti intenti a sopravvivere. Entrambi sono completamente isolati dal mondo che nel frattempo ha prosperato e progredito e con l?ordine di sorvegliare i mari circostanti per impedire la fuga del virus. Nel frattempo il giovane Spike, il padre e la madre Jamie e Isla vivono in un villaggio nell?isola di Lindisfarne, protetta dall?alta marea e con una sola lunga strada collegata all?Inghilterra. Arriva per Spike il rito di iniziazione dove deve compiere la prima uccisione di un infetto, parte con suo padre nella terra contaminata e di l? scopre vari tipi di infetti e come si sono adattati negli anni. La svolta arriva quando Spike viene a sapere di un dottore particolare nella terra contaminata che potrebbe aiutare sua madre Isla malata di mente, cos? partono entrambi alla sua ricerca e durante il viaggio scopriranno vari misteri e rivelazioni riguardanti gli infetti e gli abitanti dell?Inghilterra.
Sia la trama che la messinscena prendono spunti e rimandi ad altri film cult come Doomsday di Neil Marshall, gli zombi movie di George Romero, Apocalypse Now di Francis Ford Coppola e persino nel post apocalittico di George Miller. Quest?ultimo punto sar? la destinazione presa per il finale del film e probabilmente per i seguiti della nuova trilogia messa in cantiere.
Per il resto il film vive di completa vita propria. Da una regia tecnicamente lodevole con inquadrature oblique, stacchi di montaggio frenetici, movimenti di smartphone sia lenti che movimentati, inquadrature fisse sia nei primi piani che nelle panoramiche e persino spezzoni brevi se non istantanei di film e documentari inseriti a raccontare molto il contesto con meno didascalie possibili. Senza contare i fermo-immagini al posto dei rallenty per dare risalto alle scene splatter e violente. Come nel primo film ritorna un bel utilizzo della musica, in primis nell?intro dove gi? si capisce la cattiveria e il gioco serio dei contenuti. Infine una bella fotografia regolata con l?uso di ben 15 IPhone 15 Pro messi al posto delle macchine e telecamere. Il ritmo ? incalzante, ci sono molti momenti di tensione e sono accompagnati appunto dal montaggio e dalle inquadrature. Attori straordinariamente bravi, in primis il giovane Alfie Williams che riesce a regolare le espressioni in molte situazioni, Jodie Comer sempre ottima e stavolta con una buona dimestichezza tra la lucidit? e la demenza patologica, Aaron Taylor-Johnson un?altra volta bene in parte e ormai molto lontano dall?orribile Kraven il Cacciatore e infine un magistralissimo, ai limiti del magnifico rettore, Ralph Fiennes dove interpreta un dottore molto profondo e simbolico a dir poco alla pari col Colonnello Kurtz.
Alla sceneggiatura Alex Garland riesce a dare forza ai personaggi, descrive bene e ordinatamente le regole e le situazioni di questa Gran Bretagna post apocalittica alla stregua della Brexit con tutti i bonus e i malus dell?isolamento e mettendo bene in parallelo chi tra gli inglesi e gli esterni sono andati veramente a progredire. Il tutto con dei momenti di sottile ironia che non sono mai mancati nella saga. Gli infetti sono pi? brutali, sporchi e pericolosi, ma stavolta pi? evoluti come gli uomini delle caverne intenti a sopravvivere di caccia agli animali e a riprodursi e con l?aggiunta di maschi alpha mutati, intelligenti, giganteschi, forzuti e superdotati. Tutto ci? ? per? un pretesto per raccontare un?umanit? socialmente regredita al medioevo o meglio che ripete le stesse dinamiche storiche in quanto messi alle strette dalle attuali condizioni di sopravvivenza. Dei personaggi ambigui che nascondono delle verit? o mentono un po? per egoismo e un po? per apprensione. Inoltre sono memorabili e a dir poco simboliche, significative e persino toccanti le scene del parto e del monumento di teschi del dottor Ian Kelson, accompagnati dai ?Memento mori? e ?Memento Amori? come inni di una speranza, amore e di una cultura miracolosamente preservate in una terra devastata e abbandonata a se stessa. E dire che il contorno di quelle scene sono all'apparenza inquietanti e raccapriccianti, ma appunto Boyle e Garland creano quel tocco di magia di questi tempi diventato raro.
Il tanto discusso finale, dopo una buonissima chiusura narrativa, diciamo che ? soltanto un inarcamento alla Edgard Wright per spalancare le porte ad una nuova realt? ricca di sorprese in via di sviluppo.
E cos? speriamo in un seguito quanto meno decoroso, ma almeno a scrivere c?? sempre il buon Alex Garland, il che non mancheranno di sicuro dinamiche molto interessanti da scoprire.
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[+] colonnello kurtz
(di filippotognoli)
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folgore94
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lunedì 23 giugno 2025
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inaspettato
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Due ore che sono volate,il migliore dei tre ,mi ha letteralmente incollato dal principio alla fine .Sceneggiatura notevole ,ottimi gli attori ovviamente Ralph un gradino sopra.
Mi ha stupito in modo positivo.Quando esci soddisfatto dalla sala significa che il film ha superato le tue aspettative.
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lucalan2004
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domenica 22 giugno 2025
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mi ha distrutto la testa(positivamente)
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Un film che attendevo da tempo e si ? rivelato ci? che mi aspettavo. Un ???horror??? che finalmente mi piace un film che crea ansia e che ti riesce a far percepire tutto quanto. Una scena in particolare ha creato ?disturbo? per far capire esattamente cosa passava la mamma, creata appositamente per questo scopo. Un 5 stelle pi? che meritato
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domenica 22 giugno 2025
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sala mancante
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Il film ? presente anche al Massaua Cityplex!
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