L'invenzione di noi due |
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Un film di Corrado Ceron.
Con Lino Guanciale, Silvia D'Amico, Francesco Montanari, Paolo Rossi.
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Commedia,
durata 110 min.
- Italia 2024.
- Medusa
uscita giovedì 18 luglio 2024.
MYMONETRO
L'invenzione di noi due ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Incantevole e realista
di Ela72Feedback: |
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giovedì 18 luglio 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Amo guardare un film due volte. La prima l'ho guardato di pancia ... E ho pianto moltissimo. La seconda mi sono imposta di guardarlo di testa ... E ho pianto moltissimo. Nessuna coppia sposata da anni può guardare questa pellicola senza riconoscersi in tanti aspetti. Non dirò una parola sulla trama: chi ha letto il libro di Matteo Bussola la conosce già e non voglio rovinare nulla a chi non ha avuto questo piacere. Per i lettori avviso che il film non è fedele al testo, è fedelissimo, cosa che ne amplifica la qualità. L'inizio, con l' inquadratura del labirinto di Valeggio sul Mincio, è spettacolare e molto evocativo, un simbolismo che racconta prima di raccontare. Verona è uno scenario fantastico e la fontana dell' Arsenale è un posto che mi riprometto di visitare il prima possibile. Sarà fisiologico vedere Nadia e Milo camminare nell' acqua. Ero molto scettica sulla possibilità di rendere le mille sfumature emotive di questo testo in una rappresentazione visiva, ma mi sbagliavo, Corrado Ceron ha fatto un lavoro superbo. Le sue inquadrature, credo a mano libera, seguivano gli attori in primo piano, dandoci non solo il senso del movimento, ma anche tutte le possibili emozioni e sentimenti. Era come essere nella pellicola e sentire tutto il loro dolore amplificato. In alcuni fotogrammi, gli sfondi sbiaditi mettevano in risalto i protagonisti nei momenti felici, come se la loro fosse in quell' istante una dimensione fuori dal tempo e dallo spazio. Andando al cast, un Montanari sanguigno e dominante, perfettamente centrato sul personaggio del fratello impetuoso di Milo. Paolo Rossi mai così commovente e tenero. Silvia d'Amico, scrittrice in perenne crisi, mi ha procurato un' identificazione che mi ha persino graffiato dentro, mi sono sentita riflessa in uno specchio nel suo modo di vivere quasi disperato, alla ricerca di stimoli ed emozioni palpabili. L'ho trovata magnifica. E poi c'è lui ... Lui che non mi delude mai. Milo si chiede come abbia fatto a trasformare l' amore in cenere, come lui e Nadia siano passati dall' amarsi con urgenza a farlo con pazienza. Milo si sente inadeguato, rotto, difettoso e l' unico mezzo che conosce per mantenere l'equilibrio del suo ménage familiare è la condiscendenza, la rinuncia ai suoi sogni per soddisfare desideri ed esigenze della donna che ama. Milo si annulla e perde tutto, perché la remissione non è conservativa ma è come un'onda che lentamente corrode anche la roccia più granitica. Il suo sacrificio contribuisce a castrare ulteriormente i sogni di Nadia, facendola sentire apatica, spenta, incapace di realizzare qualsiasi cosa. L'amore dei piccoli gesti finisce per diventare un veleno quotidiano. Lino Guanciale è un Milo perfetto, struggente, devastante nella sua immobilità, straziante nel suo dolore. Il suo tentativo disperato di salvare l'amore della vita è un atto di grazia assoluta. Non so quante corde ha smosso questo film nella mia anima ma so che, finita la prima visione, ho avuto il bisogno insopprimibile di mandare un messaggio a mio marito, che a Milo somiglia come una fotocopia. Dovevo dirgli che lo amavo, dovevo dirglielo subito. Quanti film ti mettono un terremoto nel cuore ? Non molti. Sono convinta che sia davvero la storia d'amore più bella e potente dell' anno.
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