felicity
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sabato 2 agosto 2025
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messaggio progressista debole e in ritardo
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Siamo noi a dire basta, più che un film in dialogo coi propri tempi, sembra un prodotto audiovisivo girato con la mano sinistra da un regista che vuole compiacere una commissione parlamentare di inchiesta sulla violenza di genere.
In una Boston upper class così vacua che sembra uno dei tanti set dell’immortale Beautiful o che si potrebbe confondere con una New York più facile da esportare sui mercati esteri, Baldoni ammicca inizialmente all’erotismo soft di genere con dialoghi che preannunciano una forte intesa sessuale, salvo non mantenere le attese e ripiegare sul più comodo e scontato romanticismo.
Il triangolo che prevede anche il fortunoso ritorno di Atlas funziona da detonatore della vicenda, arrivando a mostrare come i maltrattamenti domestici possano tornare ad angustiare chi non fa i conti con essi in maniera netta.
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Siamo noi a dire basta, più che un film in dialogo coi propri tempi, sembra un prodotto audiovisivo girato con la mano sinistra da un regista che vuole compiacere una commissione parlamentare di inchiesta sulla violenza di genere.
In una Boston upper class così vacua che sembra uno dei tanti set dell’immortale Beautiful o che si potrebbe confondere con una New York più facile da esportare sui mercati esteri, Baldoni ammicca inizialmente all’erotismo soft di genere con dialoghi che preannunciano una forte intesa sessuale, salvo non mantenere le attese e ripiegare sul più comodo e scontato romanticismo.
Il triangolo che prevede anche il fortunoso ritorno di Atlas funziona da detonatore della vicenda, arrivando a mostrare come i maltrattamenti domestici possano tornare ad angustiare chi non fa i conti con essi in maniera netta.
Ma l’alternanza tra passato e presente è giocata troppo meccanicamente e non riesce, nei pur sparpagliati accenni che esistono e che probabilmente sono più sviluppati nel libro originale, a rendere intollerabile per lo spettatore la violenza di genere che funesta la famiglia d’appartenenza e quella che adesso ha scelto per sè la protagonista Lily Bloom.
Siamo noi a dire basta si accontenta allora di avere un titolo ed un messaggio progressista che potrebbe essere lo slogan di una campagna femminista buono per le mondine italiane del 1924 e non per un’imprenditrice statunitense del 2024.
Probabilmente il più grande difetto di It Ends with Us, vista la direzione che prenderà alla fine, è che dà il meglio di sé quando gioca con i cliché della commedia romantica.
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mario
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mercoledì 12 marzo 2025
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il voto va alla recensione
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"un bad boy con una dark side". Ma proprio non riusciamo a scrivere in italiano?
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wonderblond
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lunedì 3 marzo 2025
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narrazione un po' superficiale
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A mio parere i personaggi mancano un po' di spessore, per un film che dura due ore e non ? poco. La storia non ? affatto leggera trattando un argomento molto complesso ed attuale. Non avendo letto il libro, non so da che cosa si origini questa lacuna.
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luca percival
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domenica 22 dicembre 2024
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wattpad
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Il canonico pressapochismo delle commediole intrise di dramma appena accennato, appena superficiale, mai poco da non esserci e mai abbastanza per trattare gli argomenti seriamente. Eccolo "It Ends with us", uno spreco di tempo lungimirante (350mln al botteghino mondiale), che comunica al solito pubblico di riferimento, il quale continua a gradire sceneggiature televisive, sensazionalismo e l'estrema facilit? emotiva. Non lo considero esattamente sul piano degli "After" per il solo comparto tecnico che, giusto un paio di volte, rende un tono discreto alla pellicola. Purtroppo anche Blake Lively cade nella tela mediocre del film, regalandoci un interpretazione monotona e con lei, il famigerato Baldoni - un trauma sul grande schermo, stava meglio entro i 100 pollici.
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Il canonico pressapochismo delle commediole intrise di dramma appena accennato, appena superficiale, mai poco da non esserci e mai abbastanza per trattare gli argomenti seriamente. Eccolo "It Ends with us", uno spreco di tempo lungimirante (350mln al botteghino mondiale), che comunica al solito pubblico di riferimento, il quale continua a gradire sceneggiature televisive, sensazionalismo e l'estrema facilit? emotiva. Non lo considero esattamente sul piano degli "After" per il solo comparto tecnico che, giusto un paio di volte, rende un tono discreto alla pellicola. Purtroppo anche Blake Lively cade nella tela mediocre del film, regalandoci un interpretazione monotona e con lei, il famigerato Baldoni - un trauma sul grande schermo, stava meglio entro i 100 pollici. Colonna sonora infine che entra prepotentemente con i suoi toni pop ovunque possibile, smarcando ancora di pi? il film da un contesto di spessore (visti anche i temi trattati, un grande peccato) e relegandolo al dimenticatoio di ci? che poteva essere ma non ? stato.
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athos
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domenica 8 settembre 2024
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patinato
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Visto perchè incuriosito dalle polemiche sulla presentazione del film (pubblicità di altri prodotti, scarso feeling di Blake Lively con il tema della violenza sulle donne). Patinato, attori belli, location da sogno. La trama è anche intrigante se non fosse che la recitazione è alquanto scadente. La parte migliore è relatiiva alla storia d'amore della giovane Lily mentre i soprusi sono un po' tirati per i capelli. Moltissime ragazzine alla visione, forse avevano letto il libro. Un film che, comunque, a fronte di un budgent di 25 milioni di dollari ne ha incassati 300. La bella Blake sotto sotto ne sarà soddisfatta.
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giggetto
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venerdì 6 settembre 2024
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non basta blake lively
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Nonostante la curatissima fotografia e l'avvenenza degli attori protagonisti - da Blake Lively a Justin Baldoni - il film rischia di essere un po' inconcludente. Troppo preso dal desiderio di creare una cartolina di desideri (belle case, uomini di successo) e di introdurvi una delel fondamentali contraddizioni del nostro tempo: la violenza degli uomini sulle donne. Senz'altro utile dal punto di vista pedagogico, un po' meno convincente sotto il profilo psicologico.
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