nunzia
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lunedì 24 marzo 2025
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viaggio interiori nei pensieri di un adolescente
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Film interessante per comprendere il dietro le quinte di un adolescente, dei suoi silenzi, del vuoto e della sofferenza Film molto al femminile. Ne sono uscita arricchita e con la volontà di attuare cambiamenti nella modalità con cui interagisco con mie figlie adolescenti .
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cardclau
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lunedì 17 marzo 2025
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diseducativo, in una societ? diseducata
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Certo, potete contestarmi la mia età non più verde e l’incapacità di capire come va il mondo attuale. Quelli che noi, allora giovani, definivamo i nostri genitori come “matusa”, lo siamo diventati noi. Ma non capisco il premio del Festival di Berlino, come aborrisco certi premi a Cannes, come THE SQUARE (2017) di Ruben Östlund, LA VITA DI ADELE (2013) di Abdellatif Kechiche. Ma vediamo un po’ questa perla di Dag Johan Haugerud. Si tratta di un film sull’opulento Nord (Kaurismaki è lontano anni luce) dove ciò che lo caratterizza è l’incapacità di avere un rapporto umano diretto con altri esseri umani. Pensi che sia “vero” ciò che pensi, tu.
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Certo, potete contestarmi la mia età non più verde e l’incapacità di capire come va il mondo attuale. Quelli che noi, allora giovani, definivamo i nostri genitori come “matusa”, lo siamo diventati noi. Ma non capisco il premio del Festival di Berlino, come aborrisco certi premi a Cannes, come THE SQUARE (2017) di Ruben Östlund, LA VITA DI ADELE (2013) di Abdellatif Kechiche. Ma vediamo un po’ questa perla di Dag Johan Haugerud. Si tratta di un film sull’opulento Nord (Kaurismaki è lontano anni luce) dove ciò che lo caratterizza è l’incapacità di avere un rapporto umano diretto con altri esseri umani. Pensi che sia “vero” ciò che pensi, tu. Dove il monologo ininterrotto dell’immaginazione interiore (che somiglia a un pensiero psicotico) non cerca mai la verifica nel dialogo con un altro essere umano (i non detti la fanno da padrone), dove gli adolescenti senza guida guidano degli adulti smarriti, dove i personaggi un po’ più stagionati sono fortemente disorientati (e media dipendenti come Zoom con la madre) o pieni di rimorsi per essere invecchiati “male” (che si limita a non avere scritto dei libri decenti, o ad aver scopato poco e male). Ne viene fuori un quadro che forse ci piace sentir dire, e che fa fare i soldi ai soliti quattro, con i quali abbiamo, però, dei Fondi Finanziari in comune, che ci toglie ogni responsabilità (che potrebbe inquietarci). Ragazzi, ma questa è un guazzabuglio altamente diseducativo, e privo di qualsiasi speranza per un mondo appena migliore. Poi, non a caso, ce la prendiamo con gli extracomunitari, da noi accuratamente spolpati, accusati adesso di toglierci quel po’ di benessere che ci siamo “meritatamente” guadagnato. E pensare che Alfred Nobel aveva incaricato la Norvegia, più pacifista e meno “bellicosa” della Svezia, di prendersi la responsabilità di assegnare il premio Nobel per la pace.
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