Canary Black manca della suspense e delle emozioni che ci si aspetterebbe da un qualsiasi spy thriller. Sebbene la posta in gioco sia molto alta, con la vita del marito e addirittura la sicurezza nazionale in bilico, il dramma rimane superficiale, riducendo il conflitto interno di Avery a una serie di scene d’azione poco coinvolgenti. Questo fa sì che la trama si trasformi così in una semplice prevedibile concatenazione di cliché già visti.
Pierre Morel, pur facendo del suo meglio per catturare la suspense, non riesce a replicare la formula vincente di Io vi troverò. Il problema principale risiede nella trama stessa: un’idea già ampiamente sfruttata, che non riesce a evolversi in qualcosa di più complesso o interessante.
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Canary Black manca della suspense e delle emozioni che ci si aspetterebbe da un qualsiasi spy thriller. Sebbene la posta in gioco sia molto alta, con la vita del marito e addirittura la sicurezza nazionale in bilico, il dramma rimane superficiale, riducendo il conflitto interno di Avery a una serie di scene d’azione poco coinvolgenti. Questo fa sì che la trama si trasformi così in una semplice prevedibile concatenazione di cliché già visti.
Pierre Morel, pur facendo del suo meglio per catturare la suspense, non riesce a replicare la formula vincente di Io vi troverò. Il problema principale risiede nella trama stessa: un’idea già ampiamente sfruttata, che non riesce a evolversi in qualcosa di più complesso o interessante.
Anche il personaggio di Avery rimane unidimensionale. La sceneggiatura non esplora appieno le sue motivazioni o il suo conflitto interiore, limitando così la profondità della sua performance.
L’attrice di Underworld, pur dimostrando la consueta abilità nelle sequenze più concitate, sembra essere costretta in un ruolo che non le permette di esprimere appieno le sue capacità. Il suo personaggio, un agente della CIA esperto e determinato, è rappresentato come un’eroina standard, senza particolari sfumature o sviluppo emotivo. Di conseguenza, la 51enne Kate Beckinsale non riesce a elevare il film al di sopra della mediocrità.
In conclusione, Canary Black si rivela il solito prodottino dimenticabile da piattaforma. Potrebbe forse piacere giusto ai fan oltranzisti della protagonista e a quelli di Pierre Morel e dei suoi thriller canonici.
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