sere74
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giovedì 31 luglio 2025
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delusione dalla banalit? del film ma soprattutto d
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Questo film è di una banalità nei dialoghi IMBARAZZANTE. Purtroppo mi sono basata, come sembre, sulla recensione di Mymovies per decidere se meritasse i miei soldi e il mio tempo. Credo siano stati pochi i film con dialoghi più banali, descrizioni di stereotipo intollerabili, sguardi lacrimosi e patetici. Povero Sean Penn, il suo declino è davvero tirste da osservare, come anche triste da osservare è il prestarsi di un sito come questo a sostenere un cinema di tale bruttezza e banalità.
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sere74
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giovedì 31 luglio 2025
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delusa dalla banalit? del film ma soprattutto dalla recensione inattendibile di mymovies
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Questo film ? di una banalit? nei dialoghi IMBARAZZANTE. Purtroppo mi sono basata, come sempre, sulla recensione di Mymovies per decidere se meritasse i miei soldi e il mio tempo. Credo siano stati pochi i film con dialoghi pi? banali, descrizione di stereotipi intollerabili, sguardi lacrimosi e patetici.Povero Sean Penn, il suo declino ? davvero triste da osservare, come anche triste da osservare ? il prestarsi di un sito come il vostro a sostenere un cinema di tale bruttezza e banalit
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giovedì 31 luglio 2025
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delusa dalla banalit? del film ma soprattutto dalla recensione inattendibile di mymovies
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Questo film ? di una banalit? nei dialoghi IMBARAZZANTE. Purtroppo mi sono basata, come sempre, sulla recensione di Mymovies per decidere se meritasse i miei soldi e il mio tempo. Credo siano stati pochi i film con dialoghi pi? banali, descrizione di stereotipi intollerabili, sguardi lacrimosi e patetici.Povero Sean Penn, il suo declino ? davvero triste da osservare, come anche triste da osservare ? il prestarsi di un sito come il vostro a sostenere un cinema di tale bruttezza e banalit
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mercoledì 16 aprile 2025
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io avrei dato 5 stelle
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merita tutte le stelle. almeno chi arriva alla fine del film senza avere la minima voglia di accelerarlo ... un film in cui non ci si aspetta un finale... ci si gode il viaggio e il dialogo ... se uno arriva in fondo, e vorrebbe non finisse .. beh, credo significhi che il messaggio sia arrivato. il finale non importava ed era sottintendibile. Non si sarebbero mai piu' rivisti ... forse melenso non ? aggettivo appropriato, ma ? una mia personale visone, legata al vissuto e alla tendenza introspettiva. Il film documenta mirabilmente un incontro con ben altre conseguenze e ripercussioni.. Bel commento e sostanzioso, a parte la parte sul finale, a mio avviso superfluo. E cmq fare un film con solo due facce, un taxi con il paraurti non a caso scrostato, e New York .
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merita tutte le stelle. almeno chi arriva alla fine del film senza avere la minima voglia di accelerarlo ... un film in cui non ci si aspetta un finale... ci si gode il viaggio e il dialogo ... se uno arriva in fondo, e vorrebbe non finisse .. beh, credo significhi che il messaggio sia arrivato. il finale non importava ed era sottintendibile. Non si sarebbero mai piu' rivisti ... forse melenso non ? aggettivo appropriato, ma ? una mia personale visone, legata al vissuto e alla tendenza introspettiva. Il film documenta mirabilmente un incontro con ben altre conseguenze e ripercussioni.. Bel commento e sostanzioso, a parte la parte sul finale, a mio avviso superfluo. E cmq fare un film con solo due facce, un taxi con il paraurti non a caso scrostato, e New York ... trasmettendo allo spettatore il clima e la realt? di quelle vite e di quella citt? ... bisogna davvero essere dei grandi:) E anche il suo commento ... opinione soggettiva sul finale a parte. :)
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donalduck
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martedì 15 aprile 2025
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un''esposizione di luoghi comuni ben realizzata
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Le tre stelle sono giustificate dalla recitazione e la regia, ma i dialoghi sono semplicemente un susseguirsi di luoghi comuni (non per questo falsi) presentati come se fossero idee illuminanti e per nulla scontate. In sostanza il cliché della donna giovane che si innamora dell'uomo maturo sposato che non lascerà mai la famiglia senza però smettere di illudere l'amante, lei che si attacca maniacalmente e contro ogni buonsenso a questo rapporto senza speranza, continuando a sognare di avere quell'uomo tutto per sé, pur sapendo che è solo un sogno. Ovviamente tutto deriva da carenza o assenza del rapporto col padre, insomma un classico della psicologia.
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Le tre stelle sono giustificate dalla recitazione e la regia, ma i dialoghi sono semplicemente un susseguirsi di luoghi comuni (non per questo falsi) presentati come se fossero idee illuminanti e per nulla scontate. In sostanza il cliché della donna giovane che si innamora dell'uomo maturo sposato che non lascerà mai la famiglia senza però smettere di illudere l'amante, lei che si attacca maniacalmente e contro ogni buonsenso a questo rapporto senza speranza, continuando a sognare di avere quell'uomo tutto per sé, pur sapendo che è solo un sogno. Ovviamente tutto deriva da carenza o assenza del rapporto col padre, insomma un classico della psicologia. Son cose che succedono effettivamente in continuazione nella realtà, cose più che risapute, sentirne parlare in un film può forse dar qualcosa alle persone totalmente digiune anche dei concetti più comuni di psicologia spicciola. Ma per tutti gli altri, superfluo.
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eugenio
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domenica 30 marzo 2025
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confessioni notturne
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Un tassista e una ragazza. Notte, aeroporto JFK, Manhattan, 25 km, tariffa fissa.
Lui (Sean Penn) un po' scafato, rozzo nella comunicazione, secco; lei (Dakota Johnson), più posata, carina, programmatrice informatica, abituata a tenere tutto sotto controllo, ma angosciata a causa di una turba sentimentale e una situazione non facile.
No, non è un thriller alla Collateral o Locke, "Una notte a New York" ; Christy Hall nella sua regia teatrale dosa bene un confronto dialettico, tra due sconosciuti che non conosciamo e che non rivedremo mai più, esaltando il valore delle connessioni umane e dell'apertura mentale in un mondo sempre più chiuso e in conflitto, in cui ognuno è arroccato sulle sue posizioni e parla solo con chi la pensa allo stesso modo.
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Un tassista e una ragazza. Notte, aeroporto JFK, Manhattan, 25 km, tariffa fissa.
Lui (Sean Penn) un po' scafato, rozzo nella comunicazione, secco; lei (Dakota Johnson), più posata, carina, programmatrice informatica, abituata a tenere tutto sotto controllo, ma angosciata a causa di una turba sentimentale e una situazione non facile.
No, non è un thriller alla Collateral o Locke, "Una notte a New York" ; Christy Hall nella sua regia teatrale dosa bene un confronto dialettico, tra due sconosciuti che non conosciamo e che non rivedremo mai più, esaltando il valore delle connessioni umane e dell'apertura mentale in un mondo sempre più chiuso e in conflitto, in cui ognuno è arroccato sulle sue posizioni e parla solo con chi la pensa allo stesso modo.
Coraggioso
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gimbola
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martedì 4 marzo 2025
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banale
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(di spione)
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giovanni_b_southern
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venerdì 31 gennaio 2025
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ottimo
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Film parlato. Ottimo. Costruito bene. Brava lei. Ovviamente bravo lui. Da vedere
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petri
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sabato 18 gennaio 2025
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discreto
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bella l'idea un po' meno i dialoghi
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gabriella
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lunedì 6 gennaio 2025
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due sconosciuti, una notte
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Più di una decina di anni fa Steven Knight ci ha consegnato un piccolo, meraviglioso film " Locke", un solo straordinario interprete a bordo di un Suv che lungo il tragitto Birmingham, Londra , deve far fronte a una serie di telefonate, film sorretto da una spettacolare costruzione narrativa e uno stupefacente Tom Hardy che riesce a dare uno spessore morale ed emotivo al personaggio lavorando di sottrazione. Parole, si tratta di parole, l'importante è come vengono dette, come arrivano allo spettatore, come riescono a connetterlo con gli interpreti in scena, ebbene, il film di Christie Hall, non riesce a far uscire i dialoghi al di fuori del taxi giallo nel tragitto dall' aeroporto JFK di New York a Manatthan , guidato da Clark ( Sean Penn) con a bordo una bella ragazza bionda ( Dakota Johnson), le emozioni rimangono imbottigliate nell’ ingorgo stradale.
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Più di una decina di anni fa Steven Knight ci ha consegnato un piccolo, meraviglioso film " Locke", un solo straordinario interprete a bordo di un Suv che lungo il tragitto Birmingham, Londra , deve far fronte a una serie di telefonate, film sorretto da una spettacolare costruzione narrativa e uno stupefacente Tom Hardy che riesce a dare uno spessore morale ed emotivo al personaggio lavorando di sottrazione. Parole, si tratta di parole, l'importante è come vengono dette, come arrivano allo spettatore, come riescono a connetterlo con gli interpreti in scena, ebbene, il film di Christie Hall, non riesce a far uscire i dialoghi al di fuori del taxi giallo nel tragitto dall' aeroporto JFK di New York a Manatthan , guidato da Clark ( Sean Penn) con a bordo una bella ragazza bionda ( Dakota Johnson), le emozioni rimangono imbottigliate nell’ ingorgo stradale. Certo, le inquadrature sono efficaci così come il gioco dei campi e controcampi, perfettamente alternati, gli attori sono bravi, ma il dialogo intimo e denso di cui tanto si parla è vero solo in parte, a rompere il ghiaccio con l’assorta passeggera è il loquace taxista che rivendica l’importanza di una conversazione, della potenza di uno sguardo. Verità sacrosante, non fosse che le confidenze di lei e i consigli di lui sembrano a mezza strada tra un improvvisata seduta terapeutica e dialoghi da oratorio, in pochi minuti lui intuisce tutto di lei , della sua complicata situazione sentimentale con un uomo sposato e qui si scivola nel clichè della ragazza che non avendo avuto uno straccio di rapporto con il padre, lo cerca negli uomini che frequenta, aggiungiamoci le contraddizioni dello sfrenato taxi driver che prima esorta la ragazza ad aprirsi, poi l’ammonisce di non usare mai la parola amore, e qui si apre la12 solita diatriba su cosa vogliono gli uomini e cosa le donne. In questo notturno metropolitano forse non era sempre necessario coprire i vuoti con discorsi verbosi, rivelazioni dettagliate, creando un’asfissia verbosa che necessita di respirare e purtroppo penalizza anche la scena finale., due sconosciuti che alla fine non sono più così sconosciuti, in fondo non è una novità, è risaputo che a volte è più facile raccontarsi a chi non sa niente di noi, perché non ci sarà un dopo, le probabilità di rivedersi saranno assai remote. Ritengo che sia un film tecnicamente ben fatto, ma che avrebbe meritato un raccordo emotivo più solido.
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