bibob
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domenica 13 ottobre 2024
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esilarante presa per i fondelli
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visto da un punto di vista superficiale, si direbbe un esilarante film satirico, ovvero la perfetta presa per i fondelli delle pippe mentali green, tipiche dei privilegiati dei paesi ricchi: tra l’ansia di sgravarsi la coscienza per essere privilegiati “migliorando il mondo” e l’illusione di vivere in eterno se si rinuncia a tutto, ecco che il primo piacere della vita – cioè mangiare – diventa una fatica intollerabile. la supercazzola che l'insegnante invasata impone ai poveri ricchi studenti non ha nulla di differente da quello che predica un sedicente guru di una setta qualsiasi: una ricetta magica per diventare immortali seguendo una procedura che non ha alcuna spiegazione logica ma al quale si deve credere per fede.
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visto da un punto di vista superficiale, si direbbe un esilarante film satirico, ovvero la perfetta presa per i fondelli delle pippe mentali green, tipiche dei privilegiati dei paesi ricchi: tra l’ansia di sgravarsi la coscienza per essere privilegiati “migliorando il mondo” e l’illusione di vivere in eterno se si rinuncia a tutto, ecco che il primo piacere della vita – cioè mangiare – diventa una fatica intollerabile. la supercazzola che l'insegnante invasata impone ai poveri ricchi studenti non ha nulla di differente da quello che predica un sedicente guru di una setta qualsiasi: una ricetta magica per diventare immortali seguendo una procedura che non ha alcuna spiegazione logica ma al quale si deve credere per fede. nella consapevolezza che gli aspiranti fedeli, per quanto possa essere illogica la proposta, non vedranno l'ora di credere di poter essere "salvati". guardando più a fondo, il tema del film è come un'umanità nata su un pianeta possa distaccarsi totalmente da tutto ciò che è reale e naturale: dalla vita vera del pianeta stesso, col quale non ha più nulla a che fare, imprigionata in costruzioni mentali astruse che hanno lo scopo di scacciare la paura dell'invecchiamento e della morte.
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gsilecchia
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lunedì 29 aprile 2024
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l''esplorazione surreale di un mondo senza sostanz
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Immagina di varcare la soglia di un mondo dove la realtà si sfalda come un dipinto sbiadito. "Club Zero" ti trascina in un vortice di ambiguità e riflessioni, guidandoti attraverso un labirinto di simulacri e privazioni.Il film, diretto con maestria da Jessica Hausner, si svolge in una scuola d'elite dove la normalità è solo un'illusione. Qui, la signorina Novak, un'insegnante enigmatica, introduce i suoi studenti a un nuovo credo: il digiuno radicale come via per liberarsi dalle catene del consumismo e della superficialità.
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Immagina di varcare la soglia di un mondo dove la realtà si sfalda come un dipinto sbiadito. "Club Zero" ti trascina in un vortice di ambiguità e riflessioni, guidandoti attraverso un labirinto di simulacri e privazioni.Il film, diretto con maestria da Jessica Hausner, si svolge in una scuola d'elite dove la normalità è solo un'illusione. Qui, la signorina Novak, un'insegnante enigmatica, introduce i suoi studenti a un nuovo credo: il digiuno radicale come via per liberarsi dalle catene del consumismo e della superficialità. Ciò che inizia come un'esperimento sociale diventa presto una discesa verso l'oscurità, mentre gli studenti si lasciano trascinare sempre più in profondità nel vortice delle loro convinzioni.Hausner dipinge un quadro cupo e inquietante, dove le relazioni umane sono solo gusci vuoti e le emozioni sono un lontano eco. Le immagini, fredde e distanti, trasmettono un senso di alienazione e disconnessione, come se il mondo intorno fosse solo un riflesso distorto della vera realtà.Il tema del cibo diventa un simbolo potente, rappresentante non solo dei bisogni fisici, ma anche delle nostre ansie più profonde e delle nostre insicurezze. Attraverso una serie di scene disturbanti e surreali, il film ci costringe a confrontarci con le nostre paure più oscure e i nostri desideri più reconditi.Il finale, con la sua immagine suggestiva degli studenti che si perdono nel vuoto dell'ignoto, lascia lo spettatore con più domande che risposte. Cosa è vero e cosa è solo un'illusione? E, soprattutto, cosa significa essere veramente liberi?In definitiva, "Club Zero" è un viaggio affascinante nel cuore dell'oscurità umana, un'esperienza che ti cattura e ti trascina in un mondo senza tempo né spazio. Hausner, con la sua visione audace e la sua regia impeccabile, ci offre uno sguardo penetrante su quello che potrebbe essere il futuro dell'umanità, invitandoci a riflettere su ciò che davvero conta nella vita.Se sei pronto ad abbandonarti al fascino del mistero e della bellezza, "Club Zero" è il film che fa per te. Preparati a essere trasportato in un mondo dove nulla è come sembra, e dove la verità è solo un miraggio lontano.
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giovedì 25 aprile 2024
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l'esplorazione surreale di un mondo senza sostanza
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Immagina di varcare la soglia di un mondo dove la realtà si sfalda come un dipinto sbiadito. "Club Zero" ti trascina in un vortice di ambiguità e riflessioni, guidandoti attraverso un labirinto di simulacri e privazioni.Il film, diretto con maestria da Jessica Hausner, si svolge in una scuola d'elite dove la normalità è solo un'illusione. Qui, la signorina Novak, un'insegnante enigmatica, introduce i suoi studenti a un nuovo credo: il digiuno radicale come via per liberarsi dalle catene del consumismo e della superficialità. Ciò che inizia come un'esperimento sociale diventa presto una discesa verso l'oscurità, mentre gli studenti si lasciano trascinare sempre più in profondità nel vortice delle loro convinzioni.
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Immagina di varcare la soglia di un mondo dove la realtà si sfalda come un dipinto sbiadito. "Club Zero" ti trascina in un vortice di ambiguità e riflessioni, guidandoti attraverso un labirinto di simulacri e privazioni.Il film, diretto con maestria da Jessica Hausner, si svolge in una scuola d'elite dove la normalità è solo un'illusione. Qui, la signorina Novak, un'insegnante enigmatica, introduce i suoi studenti a un nuovo credo: il digiuno radicale come via per liberarsi dalle catene del consumismo e della superficialità. Ciò che inizia come un'esperimento sociale diventa presto una discesa verso l'oscurità, mentre gli studenti si lasciano trascinare sempre più in profondità nel vortice delle loro convinzioni.Hausner dipinge un quadro cupo e inquietante, dove le relazioni umane sono solo gusci vuoti e le emozioni sono un lontano eco. Le immagini, fredde e distanti, trasmettono un senso di alienazione e disconnessione, come se il mondo intorno fosse solo un riflesso distorto della vera realtà.Il tema del cibo diventa un simbolo potente, rappresentante non solo dei bisogni fisici, ma anche delle nostre ansie più profonde e delle nostre insicurezze. Attraverso una serie di scene disturbanti e surreali, il film ci costringe a confrontarci con le nostre paure più oscure e i nostri desideri più reconditi.Il finale, con la sua immagine suggestiva degli studenti che si perdono nel vuoto dell'ignoto, lascia lo spettatore con più domande che risposte. Cosa è vero e cosa è solo un'illusione? E, soprattutto, cosa significa essere veramente liberi?In definitiva, "Club Zero" è un viaggio affascinante nel cuore dell'oscurità umana, un'esperienza che ti cattura e ti trascina in un mondo senza tempo né spazio. Hausner, con la sua visione audace e la sua regia impeccabile, ci offre uno sguardo penetrante su quello che potrebbe essere il futuro dell'umanità, invitandoci a riflettere su ciò che davvero conta nella vita.Se sei pronto ad abbandonarti al fascino del mistero e della bellezza, "Club Zero" è il film che fa per te. Preparati a essere trasportato in un mondo dove nulla è come sembra, e dove la verità è solo un miraggio lontano.
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ralphscott
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domenica 19 novembre 2023
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impegno e fanatismo, ma non é un film sul cibo.
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Geniale pardigma. Felice di averlo visto, per quanto poco potabile da ingerire. L'opera stimola riflessioni e, rasentando la noia, ci pone comunque davanti alla cifra che accomuna l'uomo della nostra società, la mancanza di equilibrio. Oggi siamo tutti schierati, tuttologi estremisti che stentiamo a trovare una cifra mediana, sballottati tra una posizione ideologica, o pratica, ed il suo opposto. Trovo attuale il pretesto : anche col cibo - argomento di moda, talmente da nauseare e forse giustificare sbandamenti - possiamo tendere al senso di responsabilità o sconfinare nel territorio della patologia. Consumo responsabile (con buona ragione di Lollobrigida & c.) o incubo ? Sceneggiatura volutamente asettica, ancor più, forse, alle nostre latitudini.
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Geniale pardigma. Felice di averlo visto, per quanto poco potabile da ingerire. L'opera stimola riflessioni e, rasentando la noia, ci pone comunque davanti alla cifra che accomuna l'uomo della nostra società, la mancanza di equilibrio. Oggi siamo tutti schierati, tuttologi estremisti che stentiamo a trovare una cifra mediana, sballottati tra una posizione ideologica, o pratica, ed il suo opposto. Trovo attuale il pretesto : anche col cibo - argomento di moda, talmente da nauseare e forse giustificare sbandamenti - possiamo tendere al senso di responsabilità o sconfinare nel territorio della patologia. Consumo responsabile (con buona ragione di Lollobrigida & c.) o incubo ? Sceneggiatura volutamente asettica, ancor più, forse, alle nostre latitudini.
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