Solo cose belle

Il film, che ha un taglio più da film per la tv che non da film per il cinema, in sè sarebbe anche carino, va detto però che in determinate scene ed in generale è comunque evidentemente piuttosto romanzato, non parliamo poi della scena finale che è assolutamente inverosimile, tuttavia il film è portatore di messaggi positivi ed insegna a tutti (la maggior parte di noi ne avrebbe un gran bisogno) cosa dovrebbe essere la tolleranza verso le diversità, pertanto ne consiglio la visione, non può fare che bene. PS. mi levo il cappello dinnanzi a persone, come quelle presenti nel film, che hanno le spalle tanto larghe ed un cuore immenso per decidere di dedicare la propria vita a persone tanto sfortunate quanto impegnative, chapeau!

Temo che la realtà italiana sia purtroppo abbastanza lontana dalle vicende di questa casa famiglia... Per questo ci vogliono più film coraggiosi come questo. Nell'arco degli anni passati noi italiani non siamo diventati più cattivi... Siamo diventati IMMENSAMENTE più strafottenti, nei confronti dei più deboli. Nella realtà una famiglia come quella rappresentata ci punge perchè la zona che la ospita si deprezza.

Daniela, sono il regista di Solo cose belle, mi sono imbattuto nel tuo commento quasi per caso e sono rimasto colpito. Grazie per la tua analisi attenta e profonda, K

Gentile Giancarlo volevo solo dirle che l'associazione comunità Papa Giovanni XxiiI è stata fondata da don Oreste Benzi e non come ha scritto sull'articolo Giuseppe.. Immagino sia stata semplicemente una svista.. Nel ringraziarla per la disponibilità le porgo i miei più cordiali saluti

Non so quanto possa valere il mio parere, però sono contenta di aver avuto la possibilità di vedere al cinema questo film, perché ti fa capire meglio tante cose ed i pregiudizi che tutti possiamo avere sulle persone che consideriamo diverse da noi e non solo per le disabilità...
Bravi, bravi e bravi considerando in quanto tempo è stato girato, per il posto che avete scelto come location: meraviglioso ed incantevole, per tutto il cast di attori che anche se non tra i più noti hanno dimostrato tutto il loro impegno e la bravura nel recitare, Ci tengo a sottolineare questo perché mentre guardavo il film mi sembrava di essere lì con loro... tutto molto realistico ... quindi mi ripeto
bravi, bravi e ancora bravi a tutti, nessuno escluso, che con il vostro contributo piccolo o grande che sia stato avete consentito di realizzare un "capolavoro" con tanto impegno, passione, credendoci nonostante i pochi mezzi a disposizione.

Così, scriveva Jerome Seymour Bruner.
Ed è un po' quel che accade a Kristian Gianfreda alla sua prima opera, già ben riuscita, e per la quale  gli viene riconosciuta una certa audacia.
Una casa famiglia occupa un antico palazzo sfitto da anni, in un borgo situato sulle colline riminesi. [+]

Così, scriveva Jerome Seymour Bruner.
Ed è un po' quel che accade a Kristian Gianfreda alla sua prima opera, già ben riuscita, e per la quale  gli viene riconosciuta una certa audacia.
Una casa famiglia occupa un antico palazzo sfitto da anni, in un borgo situato sulle colline riminesi. Gli abitanti, scossi nel loro tran-tran benestante e dediti alla campagna elettorale per il nuovo sindaco, si agitano mettondosi sulla difensiva: tutti tranne Benedetta, figlia del sindaco. All'interno della casa famiglia, oltre alla mamma, al papà e al loro figlio naturale,  vivono una ex prostituta, un rifugiato africano, un bambino cinese affetto da paralisi di tipo spastico, e Kevin. E' quest'ultimo ad attrarre più di tutto, l'attenzione di Benedetta, tanto da inimicarsi le sue compagne di scuole e della squadra di pallavolo, e soprattutto diventa la ragione delle continue punizioni restrittive impartite dai genitori, il sindaco e consorte, in quanto proprio non tollerano che la figlia frequenti "certa gente". 
Gianfreda vuole mostrare certamente l'operato così importante messo in piedi dalle Comunità, ma anche di come il nostro atteggiamento, volto a proteggere chi amiamo, sia solo apparenza. In fondo, nessuno di noi pare disposto a condividere ricchezze e tempo, se non riceve nulla in cambio e se non ci promettono - con tanto di spergiuro - che dopo sarà meglio per tutti.
Alcuni tra i protagonisti vivono davvero presso una delle comunità  di accoglienza Papa Giovanni XXIII nel riminese, quindi ulteriore lode al regista che ha diretto persone reali e non solo attori protagonisti.
Il coraggio di Kristian Gianfreda va premiato andando al cinema, facendo la nostra piccola parte di spettatori per sostenere questo film indipendente, che viene proiettato molto spesso nelle sale emiliano-romagnole alla presenza del cast.


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Questo é il vero volto delle "case famiglia" della Ass. Papa Giovanni xxiii !!

Io vivo in casa famiglia da 23 anni. 
Questo film é molto realistico mi sono
Rivista in tante cose. 
É anche piacevole e divertente pur toccando con serietà argomenti importanti e delicati come la diversità e la fragilità. 
Lo consiglio a tutti grandi e bambini.
Lo guardi tutto in un fiato, un emozione dietro l'altra.

Film intenso ed emozionante.
Sotto le vesti di una semplice commedia corale si celano molti spunti per riflettere sulla realtà che ci circonda e soprattutto su che tipo di persone vogliamo essere. 

Film emozionante e vero, racconta la realtà delle case famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII. Formidabile la battuta del ragazzino di origini cinesi sulla propria disabilità! L'ironia e la leggerezza esprimono bene la normalità di una scelta responsabile per la propria famiglia.