annalisa
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martedì 18 gennaio 2022
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l''inevitabile gelosia tra fratelli
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Il film racconta l'inevitabile gelosia tra fratelli che si genera specialmente nel passaggio tra l'adolescenza e l'età adulta.
L'attaccamento che si instaura fortemente nel periodo del gioco e che si sfalda man mano nel momento in cui uno dei due inizia a vivere la propria esistenza di adulto, ossia tutto ciò che ne comporta: primo amore e sessualità.
Il cielo, i paesaggi, le strade, il fiume con l'acqua che scorre incessantemente fanno da cornice dall'inizio alla fine del film, quasi volessero sottolineare che nonostante tutto la vita di ognuno deve seguire il proprio richiamo e neanche la solitudine che prova un fratello sentendosi messo da parte può fermare l'iniziazione all'età adulta.
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Il film racconta l'inevitabile gelosia tra fratelli che si genera specialmente nel passaggio tra l'adolescenza e l'età adulta.
L'attaccamento che si instaura fortemente nel periodo del gioco e che si sfalda man mano nel momento in cui uno dei due inizia a vivere la propria esistenza di adulto, ossia tutto ciò che ne comporta: primo amore e sessualità.
Il cielo, i paesaggi, le strade, il fiume con l'acqua che scorre incessantemente fanno da cornice dall'inizio alla fine del film, quasi volessero sottolineare che nonostante tutto la vita di ognuno deve seguire il proprio richiamo e neanche la solitudine che prova un fratello sentendosi messo da parte può fermare l'iniziazione all'età adulta.
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erika
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martedì 18 gennaio 2022
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di una noia mortale
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Di una noia mortale. Doppiaggio penoso. Dialoghi inesistenti. Un silenzio assordante di sottofondo. Storia, boh?... E ovviamente per i Critici un bel 3 stelle!!
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marco bianchini
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martedì 15 giugno 2021
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fratelli... anche per scelta!
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“Don’t forget to breathe” è un film di Martin Turk, un regista e sceneggiatore italo sloveno. Il film parla di Klemen, un ragazzo di 15 anni molto legato a suo fratello maggiore. Peter, essendo ormai cresciuto però, si allontanerà sempre di più. Il film accoglie lo spettatore tra i bellissimi paesaggi sloveni, che il regista usa spesso anche come piacevole passaggio da una scena all’altra. In questi intermezzi si vede spezzata in più parti la ripresa di un fiume. Queste piccole scene sono molto criptiche e lasciano lo spettatore in una condizione di grande suspense. Il motivo per cui il regista decide di utilizzare questa tecnica per cambiare scena, all’inizio sembrerebbe non avere senso, ma si scopre nel finale, quando le inquadrature del fiume si intrecciano violentemente con la storia.
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“Don’t forget to breathe” è un film di Martin Turk, un regista e sceneggiatore italo sloveno. Il film parla di Klemen, un ragazzo di 15 anni molto legato a suo fratello maggiore. Peter, essendo ormai cresciuto però, si allontanerà sempre di più. Il film accoglie lo spettatore tra i bellissimi paesaggi sloveni, che il regista usa spesso anche come piacevole passaggio da una scena all’altra. In questi intermezzi si vede spezzata in più parti la ripresa di un fiume. Queste piccole scene sono molto criptiche e lasciano lo spettatore in una condizione di grande suspense. Il motivo per cui il regista decide di utilizzare questa tecnica per cambiare scena, all’inizio sembrerebbe non avere senso, ma si scopre nel finale, quando le inquadrature del fiume si intrecciano violentemente con la storia.
Il vero protagonista del film è il legame tra Klemen e Peter, ed è fondamentale capire come cambia durante tutto il film. All’inizio i due fratelli ridono e scherzano, fin troppo. È raro vedere due fratelli così affiatati, specialmente in età adolescenziale, quando in casa di solito si sentono molte più urla che risate. Peter, il più grande però, si fidanza. Ed è in questo momento che la situazione inizia a mutare. Il regista esamina una profondissima realtà che appartiene a tutti i ragazzi, poiché in seguito al fidanzamento, questi iniziano a trascurare e ad allontanarsi da amici e parenti. Qui compaiono gli amici di Klemen, che con la loro pazienza continuano a stargli accanto, nonostante il suo comportamento superiore e distaccato. Quando il suo amico invece ha bisogno di lui, Klemen non si interessa minimamente, neanche dopo i rimproveri della sua amica Jana, una ragazza molto carina che si innamora di lui, riesce ad cambiare atteggiamento, anzi diventa ancora più fastidioso, non solo tende ad essere distante, ma strumentalizza la ragazza solo per riavvicinarsi al fratello. Può apparire banale l’odio che il ragazzo prova per la fidanzata di Peter, ma si notano subito i tratti distorti di questa gelosia. Probabilmente mancando a Klemen una figura paterna in casa, il ragazzo ritiene la figura del fratello maggiore necessaria per il suo equilibrio interiore.
Il film si basa quindi sulle relazioni interpersonali che ha il protagonista, un normalissimo quindicenne, con i parenti, con gli amici e con tutte le perone che sono al suo fianco. Lasciando a chi osserva, la possibilità di imparare a capire quando un legame è sano e quando invece, bisogna cambiare qualcosa all’interno di esso. Il finale lascia delle porte aperte a Klemen e di conseguenza, a chi si è lasciato trasportare dal film, dando la possibilità di chiedere scusa a coloro, con cui non ci si è comportati nel modo giusto.
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marco bianchini
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venerdì 25 ottobre 2019
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più che un legame di sangue
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“Don’t forget the breathe” è un film di Martin Turk, un regista e sceneggiatore italo sloveno. Il film parla di Klemen, un ragazzo di 15 anni molto legato a suo fratello maggiore. Peter, essendo ormai cresciuto però, si allontanerà sempre di più. Il film accoglie lo spettatore tra i bellissimi paesaggi sloveni, che il regista usa spesso anche come piacevole passaggio da una scena all’altra. In questi intermezzi si vede spezzata in più parti la ripresa di un fiume. Queste piccole scene sono molto criptiche e lasciano lo spettatore in una condizione di grande suspense. Il motivo per cui il regista decide di utilizzare questa tecnica per cambiare scena, all’inizio sembrerebbe non avere senso, ma si scopre nel finale, quando le inquadrature del fiume si intrecciano violentemente con la storia.
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“Don’t forget the breathe” è un film di Martin Turk, un regista e sceneggiatore italo sloveno. Il film parla di Klemen, un ragazzo di 15 anni molto legato a suo fratello maggiore. Peter, essendo ormai cresciuto però, si allontanerà sempre di più. Il film accoglie lo spettatore tra i bellissimi paesaggi sloveni, che il regista usa spesso anche come piacevole passaggio da una scena all’altra. In questi intermezzi si vede spezzata in più parti la ripresa di un fiume. Queste piccole scene sono molto criptiche e lasciano lo spettatore in una condizione di grande suspense. Il motivo per cui il regista decide di utilizzare questa tecnica per cambiare scena, all’inizio sembrerebbe non avere senso, ma si scopre nel finale, quando le inquadrature del fiume si intrecciano violentemente con la storia. Il vero protagonista del film è il legame tra Klemen e Peter, ed è fondamentale capire come cambia durante tutto il film. All’inizio i due fratelli ridono e scherzano, fin troppo. È raro vedere due fratelli così affiatati, specialmente in età adolescenziale, quando in casa di solito si sentono molte più urla che risate. Peter, il più grande però, si fidanza. Ed è in questo momento che la situazione inizia a mutare. Il regista esamina una profondissima realtà che appartiene a tutti i ragazzi, poiché in seguito al fidanzamento, questi iniziano a trascurare e ad allontanarsi da amici e parenti. Qui compaiono gli amici di Klemen, che con la loro pazienza continuano a stargli accanto, nonostante il suo comportamento superiore e distaccato. Quando il suo amico invece ha bisogno di lui, Klemen non si interessa minimamente, neanche dopo i rimproveri della sua amica Jana, una ragazza molto carina che si innamora di lui, riesce ad cambiare atteggiamento, anzi diventa ancora più fastidioso, non solo tende ad essere distante, ma strumentalizza la ragazza solo per riavvicinarsi al fratello. Può apparire banale l’odio che il ragazzo prova per la fidanzata di Peter, ma si notano subito i tratti distorti di questa gelosia. Probabilmente mancando a Klemen una figura paterna in casa, il ragazzo ritiene la figura del fratello maggiore necessaria per il suo equilibrio interiore. Il film si basa quindi sulle relazioni interpersonali che ha il protagonista, un normalissimo quindicenne, con i parenti, con gli amici e con tutte le perone che sono al suo fianco. Lasciando a chi osserva, la possibilità di imparare a capire quando un legame è sano e quando invece, bisogna cambiare qualcosa all’interno di esso. Il finale lascia delle porte aperte a Klemen e di conseguenza, a chi si è lasciato trasportare dal film, dando la possibilità di chiedere scusa a coloro, con cui non ci si è comportati nel modo giusto.
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