Sola al mio matrimonio

Il viaggio di Pamela per rifarsi una vita

La giovane Pamela mena una vita grama nei dintorni di Bucarest, occupandosi della sua bambina e litigando con la nonna. Poiché l' unica possibilità per uscire dalla situazione è sposare qualcuno di un altro Paese, prende la via del Belgio con quattro parole di francese e un bagaglio di speranze. Il soggetto di Sola al mio matrimonio, primo film narrativo della documentarista Marta Bergman, poteva dar luogo a un film di denuncia sociale greve e predicatorio. Tutto al contrario: la regista adotta un tono felicemente lieve, che aggira i cliché e le prediche. Così la storia imbocca vie imprevedibili; anche a costo di qualche incoerenza. Fondamentale l' apporto di Alina Serban, autrice e attrice teatrale rom al debutto nel lungometraggio, che disegna con finezza una protagonista vivace e insolente, istintiva e divertente.
Da La Repubblica, 1 ottobre 2020


di Roberto Nepoti, 1 ottobre 2020