cinephile88
|
lunedì 3 luglio 2017
|
un atto d'amore
|
|
|
|
L'ultimo lavoro di Michele Mellara e Alessandro Rossi parte da un presupposto decisamente arduo: raccontare e riflettere sull'automobile, l'oggetto probabilmente più iconico della storia umana contemporanea. Alla complessità della materia trattata si aggiunge anche la scelta di una prospettiva decisamente non convenzionale (e ancor meno complessa del presupposto) ma che, a fine visione, si rivela essere brillante e avvincente. L'automobile, o per meglio dire la sua immagine, viene trattata in questo splendido documentario come un corpo e come ad un corpo ci si approccia, attraverso la vista, l'olfatto, l'udito, il tatto e il gusto. I cinque sensi fanno da cardini ad un racconto e una trattazione visionaria e intellettualmente sempre stimolante; l'immagine/corpo viene sezionata, osservata, analizzata, vissuta passando dagli infernali dedali degli ingorghi metropolitani alle visioni più domestiche e familiari delle piccole cittadine o delle infinite attese nel traffico, dall'adrenalina delle corse professionali agli accenni della macchina come nido d'amore e di passione, dai profumi e dal gusto dei drive-in alle forme sinuose dei design più avveniristici per non dimenticare la sinfonia di suoni e rumori che compongono la magnifica sequenza musicale del documentario.
[+]
L'ultimo lavoro di Michele Mellara e Alessandro Rossi parte da un presupposto decisamente arduo: raccontare e riflettere sull'automobile, l'oggetto probabilmente più iconico della storia umana contemporanea. Alla complessità della materia trattata si aggiunge anche la scelta di una prospettiva decisamente non convenzionale (e ancor meno complessa del presupposto) ma che, a fine visione, si rivela essere brillante e avvincente. L'automobile, o per meglio dire la sua immagine, viene trattata in questo splendido documentario come un corpo e come ad un corpo ci si approccia, attraverso la vista, l'olfatto, l'udito, il tatto e il gusto. I cinque sensi fanno da cardini ad un racconto e una trattazione visionaria e intellettualmente sempre stimolante; l'immagine/corpo viene sezionata, osservata, analizzata, vissuta passando dagli infernali dedali degli ingorghi metropolitani alle visioni più domestiche e familiari delle piccole cittadine o delle infinite attese nel traffico, dall'adrenalina delle corse professionali agli accenni della macchina come nido d'amore e di passione, dai profumi e dal gusto dei drive-in alle forme sinuose dei design più avveniristici per non dimenticare la sinfonia di suoni e rumori che compongono la magnifica sequenza musicale del documentario. Superbi drammaturghi dell'archivio, i registi dimostrano di essere pienamente consapevoli del peso specifico che l'auto ha e ha avuto nel nostro immaginario, sia presente che passato, e nel corpo di questo immaginario vanno a scavare ed elaborare le culture, i pensieri, le riflessioni e infine anche le emozioni di cui l'automobile si è fatta fautrice, dal brivido della velocità al terrore che i cimiteri di macchine invendute o delle carcasse di metallo di cui è pieno il mondo, fino ad arrivare all'amore, espresso dallo sguardo, incantato e sognante dei bambini che a loro volta re-immaginano e rielaborano l'automobile, espresse visivamente anche grazie all'utilizzo della motion graphic che da vita a queste fantasticherie.
Non solo un film, ma anche un saggio (con tanto di riferimenti, percentuali, cifre e note neli titoli finali), un film musicale, un trattato filosofico, un'indagine medica, un film insomma ricco che non esaurisce mai gli stimoli e le questioni che solleva. Un atto d'amore, complesso, cerebrale, colto e popolare allo stesso tempo, didattico e visionario, ma sempre un atto d'amore, per l'automobile e per il cinema. Da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cinephile88 »
[ - ] lascia un commento a cinephile88 »
|
|
d'accordo? |
|
rivella
|
domenica 2 luglio 2017
|
l'automobile, questa sconosciuta
|
|
|
|
L'automobile raccontata da una prospettiva diversa. Questo film, attraverso nozioni e informazioni ci accompagna alla scoperta dell'auto, presenza quortidiana e scontata delle nostre vite. Consigliato anche ai non appassionati del settore!!
|
|
[+] lascia un commento a rivella »
[ - ] lascia un commento a rivella »
|
|
d'accordo? |
|
no_data
|
mercoledì 28 giugno 2017
|
i sensi stravolti del conducente
|
|
|
|
L'avvento dell'automobile ha modificato irreversibilmente il nostro modo di relazionarci con il mondo esterno all'abitacolo. Con sguardo deciso e pungente ironia i registi Mellara e Rossi ci fanno riflettere sul senso (anzi sui sensi) del viaggio che l'umanità inesorabilmente percorre verso il progresso. E mentre (ri)scopriamo quanto diverso sarebbe, senza automobili, il mondo che viviamo e percepiamo, storie e vissuti si intrecciano per farci annusare, assaporare, vedere, sentire e toccare le diverse sfaccettature di questa modernità.
|
|
[+] lascia un commento a no_data »
[ - ] lascia un commento a no_data »
|
|
d'accordo? |
|
sarajevomonamour
|
giovedì 22 giugno 2017
|
un'altra volta....
|
|
|
|
... Rossi & Mellara ci hanno regalato uno sguardo attento, critico ma non ideologico, rispetto alla realtà che ci circonda. Ho visto, per caso, il loro documentario La febbre del fare, e ora questo. Credo mi andrò a cercare gli altri loro lavori. I am in love with my car approfondisce il rapporto uomo-macchina, e come la macchina stia cambiando i nostri 5 sensi, in maniera stimolante e intelligente. E' piuttosto incredibile come un oggetto che sta parcheggiato a rottamare il 95% del tempo possa influenzare ed incidere cosi tanto sulla nostra vita. Altamente raccomandato.
|
|
[+] lascia un commento a sarajevomonamour »
[ - ] lascia un commento a sarajevomonamour »
|
|
d'accordo? |
|
leonardotancredi
|
mercoledì 21 giugno 2017
|
un lavoro di sottrazione
|
|
|
|
Raccontare il rapporto (d'amore?) tra l'uomo e l'automobile è come raccontare un pezzo di storia dell'umanità. L'ho sparata grossa per provare a rendere la vastità del tema con cui Mellara e Rossi hanno scelto di confrontarsi. Mare aperto in cui il rischio della deriva e del naufragio era altissimo. Era necessaria allora la giusta chiave interpretativa e gli autori ne hanno scelta una semplice, leggera (intesa alla Calvino), diretta ed efficace, in una parola "universale" proprio come il tema richiedeva. Il lavoro più importante di questo film, mi immagino, è avvenuto per sottrazione, togliere orpelli, o sovrastrutture se preferite, per arrivare il più vicino possibile al nucleo.
[+]
Raccontare il rapporto (d'amore?) tra l'uomo e l'automobile è come raccontare un pezzo di storia dell'umanità. L'ho sparata grossa per provare a rendere la vastità del tema con cui Mellara e Rossi hanno scelto di confrontarsi. Mare aperto in cui il rischio della deriva e del naufragio era altissimo. Era necessaria allora la giusta chiave interpretativa e gli autori ne hanno scelta una semplice, leggera (intesa alla Calvino), diretta ed efficace, in una parola "universale" proprio come il tema richiedeva. Il lavoro più importante di questo film, mi immagino, è avvenuto per sottrazione, togliere orpelli, o sovrastrutture se preferite, per arrivare il più vicino possibile al nucleo. Certo questo ha voluto dire fare delle scelte narrative che non potevano non essere in qualche modo pagate: per esempio, il film utilizza molto la storia statunitense (che rispetto a quella del rapporto tra auto e umanità è la storia più rappresentativa) e per forza di cose non può entrare in altri rivoli stuzzicanti; soprattutto, qui c'entra molto un mio chiodo personale, la struttura narrativa del film non consente di trattare un tema centrale nella storia prossima ventura del rapporto uomo-auto, parlo della totale automazione della guida e del controllo remoto. Un aspetto che renderà di fatto la macchina sempre più simile a un'ascensore (come dice uno dei protagonisti del film, chiedo scusa se non ne ricordo il nome e il ruolo) e darà il colpo di grazia definitivo al ruolo di avatar dell'uomo che oggi giocabo ancora le automobili.
Ultima nota, è un film molto bello, perfettamente confezionato, godibile, istruttivo. Quando finisce, ne vorresti ancora.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a leonardotancredi »
[ - ] lascia un commento a leonardotancredi »
|
|
d'accordo? |
|
spike
|
mercoledì 21 giugno 2017
|
come si dice oggi: è tanta roba!
|
|
|
|
I'm in love with my car, come si dice oggi,è tanta roba! Il mito per eccellenza del ‘900 riletto e raccontato attraverso i 5 sensi tramite i quali la natura umana si apre al trascendente. Dalle auto fantasmagoriche progettate dai bambini di una scuola bolognese alle difficoltà respiratorie di un signore di Monteveglio, un viaggio circolare, ad anelli che attraversa gli Stati Uniti, vola in Cina, per ritornare a Torino e poi in Francia e ancora e ancora…Immagini straordinarie, nuove e d’epoca, connesse da una grafica sorprendentemente efficace e da musiche originali assolutamente emozionanti
|
|
[+] lascia un commento a spike »
[ - ] lascia un commento a spike »
|
|
d'accordo? |
|
alessandro
|
mercoledì 21 giugno 2017
|
film importante
|
|
|
|
Si può cercare di comprendere il fenomeno “automobile” secondo molteplici punti di vista: Mellara e Rossi scelgono di focalizzare la relazione che questi oggetti hanno avuto e tuttora continuano ad avere con noi uomini, sia per il mito che essi evocano, sia per l’impatto spesso violento che impongono nelle nostre vite quotidiane. Senza prese di posizioni nette, come è nello stile degli autori, che già da tempo ci hanno abituato a leggere i fenomeni del reale con occhio non freddo ma sempre critico e lucido, e soprattutto mai schierato ideologicamente, rivediamo e sorridiamo nel ripercorrere la storia di questo feticcio esistenziale che è la “macchina”, ma anche ci inquietiamo di fronte a scenari da incubo post-industriale.
[+]
Si può cercare di comprendere il fenomeno “automobile” secondo molteplici punti di vista: Mellara e Rossi scelgono di focalizzare la relazione che questi oggetti hanno avuto e tuttora continuano ad avere con noi uomini, sia per il mito che essi evocano, sia per l’impatto spesso violento che impongono nelle nostre vite quotidiane. Senza prese di posizioni nette, come è nello stile degli autori, che già da tempo ci hanno abituato a leggere i fenomeni del reale con occhio non freddo ma sempre critico e lucido, e soprattutto mai schierato ideologicamente, rivediamo e sorridiamo nel ripercorrere la storia di questo feticcio esistenziale che è la “macchina”, ma anche ci inquietiamo di fronte a scenari da incubo post-industriale.
Un film da vedere, dentro il quale rivedere parti costitutive di noi stessi, perlomeno noi nati nel secolo scorso, pregni ancora di ideologia novecentesca, noi che siamo cresciuti leggendo On the road e girando l’Europa su una Renault 4, o su una Fiat Uno.
Alessandro Negrini
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alessandro »
[ - ] lascia un commento a alessandro »
|
|
d'accordo? |
|
no_data
|
martedì 20 giugno 2017
|
un film bello, in tutti i sensi.
|
|
|
|
L'automobile è un potente strumento di stimolazione sensoriale: odora, suona, impatta, si pone allo sguardo, può persino evocare sapori. 'I'm in love with my car', ultima fatica della coppia Mellara -Rossi, ci racconta tutto questo, in un viaggio ludico tra macchine reali e immaginate, disegnate dalla matita di un esperto designer o da quelle di bambini e bambine di una scuola elementare. Impreziosito dalle grafiche di Niccolò Manzolini, il documentario affronta con cifre e suggestioni, documenti e digressioni, il totalzzante rapporto che abbiamo instaurato con questo mezzo di trasporto O con quello che lui ha instaurato con noi in più di un secolo di storia.
[+]
L'automobile è un potente strumento di stimolazione sensoriale: odora, suona, impatta, si pone allo sguardo, può persino evocare sapori. 'I'm in love with my car', ultima fatica della coppia Mellara -Rossi, ci racconta tutto questo, in un viaggio ludico tra macchine reali e immaginate, disegnate dalla matita di un esperto designer o da quelle di bambini e bambine di una scuola elementare. Impreziosito dalle grafiche di Niccolò Manzolini, il documentario affronta con cifre e suggestioni, documenti e digressioni, il totalzzante rapporto che abbiamo instaurato con questo mezzo di trasporto O con quello che lui ha instaurato con noi in più di un secolo di storia. E lo fa con la consueta intelligenza, il garbo e il rigore che Mellara e Rossi sanno sempre infondere nel loro lavoro. Un film bello da vedere, ma da percepire anche attraverso gli altri quattro sensi, come i due autori ci stimolano a fare in questo originale percorso.
L'unica critica che mi sento di muovere è, alla fine, l'aver desiderato di ricevere un maggior numero di informazioni e dati, rispetto a quelli che i registi hanno scelto di mostrare. Ma questa è una mia personale idiosincrasia che nulla toglie al sincero piacere della visione di questo lavoro.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a no_data »
[ - ] lascia un commento a no_data »
|
|
d'accordo? |
|
silviadanesi
|
martedì 20 giugno 2017
|
un viaggio nei 5 sensi, una riflessione sul
|
|
|
|
Ancora una volta, i due registi Mellara-Rossi riescono a stimolarci e a darci spunti di riflessione su ciò che ci circonda e che, se non gestito con consapevolezza, rischia di annientarci, di annichilirci.
In questo viaggio, alla scoperta di come l'autovettura ci proietti in una nostra dimensione, in un nostro piccolo microcosmo, vengono analizzati tutti i 5 sensi e come la loro percezione si esalti all'interno dell'abitacolo. Allo stesso tempo la riflessione si sposta fuori, alle implicazioni ambientali (trasformazione del territorio, patologie respiratorie) che la diffusione e lo sviluppo di questo mezzo causano e che, se non correttamente gestite, causeranno al territorio e alle popolazioni.
[+]
Ancora una volta, i due registi Mellara-Rossi riescono a stimolarci e a darci spunti di riflessione su ciò che ci circonda e che, se non gestito con consapevolezza, rischia di annientarci, di annichilirci.
In questo viaggio, alla scoperta di come l'autovettura ci proietti in una nostra dimensione, in un nostro piccolo microcosmo, vengono analizzati tutti i 5 sensi e come la loro percezione si esalti all'interno dell'abitacolo. Allo stesso tempo la riflessione si sposta fuori, alle implicazioni ambientali (trasformazione del territorio, patologie respiratorie) che la diffusione e lo sviluppo di questo mezzo causano e che, se non correttamente gestite, causeranno al territorio e alle popolazioni.
Molto interessante. Cultura da diffondere.
Propongo la sua diffusione nelle scuole.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a silviadanesi »
[ - ] lascia un commento a silviadanesi »
|
|
d'accordo? |
|
amentefresca
|
lunedì 19 giugno 2017
|
film che guida i neuroni in un viaggio di scoperta
|
|
|
|
L'altra sera ho visto in anteprima mondiale al Biografilm I'm in love with my car, ultimo film documentario della coppia bolognese Mellara&Rossi e ne sono stata molto colpita. Il documentario si staglia dalla solita produzione italiana e mette in campo una narrazione-saggio sul rapporto uomo-automobile in chiave internazionale. Non è una storia dell'auto ma ha a che fare con il nostro passato, il novecento; non ha la pretesa di raccontare tutto ma attraverso numeri e cifre (illustrate sempre da una grafica creativa e molto elegante) ci dice quanto sia stata condizionante l'automobile nella nostra vita; non racconta un solo personaggio ma tante voci che insieme compongono un poliedrico film corale; non è un trattato filosofico ma ha Franco La Cecla (acerrimo critico di una modernità imposta alle genti) tra i suoi protagonisti; non è un film tecnico scientifico ma ci fa entrare nei laboratori dell'IFSTAR (centro di ricerca d'eccellenza francese) nei quali si studia l'impatto che le autovetture hanno sull'inquinamento acustico.
[+]
L'altra sera ho visto in anteprima mondiale al Biografilm I'm in love with my car, ultimo film documentario della coppia bolognese Mellara&Rossi e ne sono stata molto colpita. Il documentario si staglia dalla solita produzione italiana e mette in campo una narrazione-saggio sul rapporto uomo-automobile in chiave internazionale. Non è una storia dell'auto ma ha a che fare con il nostro passato, il novecento; non ha la pretesa di raccontare tutto ma attraverso numeri e cifre (illustrate sempre da una grafica creativa e molto elegante) ci dice quanto sia stata condizionante l'automobile nella nostra vita; non racconta un solo personaggio ma tante voci che insieme compongono un poliedrico film corale; non è un trattato filosofico ma ha Franco La Cecla (acerrimo critico di una modernità imposta alle genti) tra i suoi protagonisti; non è un film tecnico scientifico ma ci fa entrare nei laboratori dell'IFSTAR (centro di ricerca d'eccellenza francese) nei quali si studia l'impatto che le autovetture hanno sull'inquinamento acustico. Il film, diviso per capitoli, ognuno dedicato ad un senso dell'uomo (vista, tatto, olfatto, udito, gusto), stabilisce un rapporto organico tra uomo e automobile e lo fa con una grande eleganza visiva, recuperando materiali d'archivio rari, avendo testimoni d'eccezione e mettendo in scena un lungo e articolato lavoro di ricerca. E' un film che fa pensare, che pone domande, che ci costringe a guardare la nostra epoca in modo critico. A tratti si sorride, altre volte si viene colti da uno stordimento dovuto all'ingerenza dell'auto nelle nostre vite così pervasiva e dominante. Assolutamente da vedere in sala anche per la magnificenza visiva di alcune sequenze aeree che danno forma al dedalo infernale delle Highways. Consigliato vivamente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a amentefresca »
[ - ] lascia un commento a amentefresca »
|
|
d'accordo? |
|
|