dandy
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giovedì 9 marzo 2017
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assai discreto.
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Pur essendo un prodotto riservato agli amanti del genere,è sorprendentemente efficace,visionario e assai cupo.A metà strada tra John Carpenter e il miglior Rob Zombie.La fotografia dai colori brillanti è ottima,gli interpreti anche,e le apparizioni disturbanti,così come l'entità che le comanda(Cerrahoglu).Il gore pur non essendo eccessivo fa il suo dovere.Come nei film di Carpenter non tutti gli enigmi vengono risolti,e qualche passaggio è tirato per le lunghe.Il finale per quanto beffardo non è totalmente inatteso.Ma rimane un film degno di nota,non certo per anime candide,ed essendo turco è insolitamente spregevole nella descrizione dei protagonisti,per giunta poliziotti.
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Pur essendo un prodotto riservato agli amanti del genere,è sorprendentemente efficace,visionario e assai cupo.A metà strada tra John Carpenter e il miglior Rob Zombie.La fotografia dai colori brillanti è ottima,gli interpreti anche,e le apparizioni disturbanti,così come l'entità che le comanda(Cerrahoglu).Il gore pur non essendo eccessivo fa il suo dovere.Come nei film di Carpenter non tutti gli enigmi vengono risolti,e qualche passaggio è tirato per le lunghe.Il finale per quanto beffardo non è totalmente inatteso.Ma rimane un film degno di nota,non certo per anime candide,ed essendo turco è insolitamente spregevole nella descrizione dei protagonisti,per giunta poliziotti.Uomini che abusano del proprio potere e ne faranno le spese nel peggior modo possibile.In una scena la colonna sonora sembra citare quella di "Cannibal Holocaust".
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carloalberto
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domenica 18 luglio 2021
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l''inferno accanto
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Horror psico-escatologico turco dal ritmo molto lento, interrotto da guizzi sporadici di suspense, raffreddati, tuttavia, da un compiaciuto quanto inutile ed insistito indugio sulle scene splatter, che frena l’azione, fermando l’immagine ad un orrore che non suscita emozioni bensì una sensazione di disgusto. Sempre sull’orlo del b-movie, si riscatta nel finale, prevedibile soltanto qualche sequenza prima, che spiega senza razionalizzare, lasciando, come impressione, un senso di disagio. Disseminato di riferimenti e di rinvii eterogenei, che si manifestano piuttosto banalmente, dal contrappasso dantesco ai mondi paralleli everettiani fino alle concezioni cicliche del tempo ed ai viaggi nello stesso con il conseguente inevitabile paradosso temporale dell’ultima sequenza, si regge esclusivamente sulla espressività del cast, nettamente superiore a quello degli omologhi prodotti hollywoodiani.
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Horror psico-escatologico turco dal ritmo molto lento, interrotto da guizzi sporadici di suspense, raffreddati, tuttavia, da un compiaciuto quanto inutile ed insistito indugio sulle scene splatter, che frena l’azione, fermando l’immagine ad un orrore che non suscita emozioni bensì una sensazione di disgusto. Sempre sull’orlo del b-movie, si riscatta nel finale, prevedibile soltanto qualche sequenza prima, che spiega senza razionalizzare, lasciando, come impressione, un senso di disagio. Disseminato di riferimenti e di rinvii eterogenei, che si manifestano piuttosto banalmente, dal contrappasso dantesco ai mondi paralleli everettiani fino alle concezioni cicliche del tempo ed ai viaggi nello stesso con il conseguente inevitabile paradosso temporale dell’ultima sequenza, si regge esclusivamente sulla espressività del cast, nettamente superiore a quello degli omologhi prodotti hollywoodiani.
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