Z for Zachariah |
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Un film di Craig Zobel.
Con Margot Robbie, Chris Pine, Chiwetel Ejiofor
Fantascienza,
durata 95 min.
- USA 2015.
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film postnucleare enigmaticodi elgatolocoFeedback: 257552 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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giovedì 27 gennaio 2022 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Z for Zachariah"(Cirag Zobel, sceneggiatura di Missah Modi dal romanzo di Rober C.OBrien, 2015). Dopo unca catasrofe nucleare, che si non viene quantificata né descritta neppure per cenni, in un luogo indertemrinato una donna vive poveramente con quanto è della famiglia d'origine. Arriva un ricercatore, rimasto contematinato dalle radiazioni, che se ne riprende bene-i due vivono quasi more uxorio ma non"consumando"il rapprto, dato che lui è convinto che sarebbe prematuro, finché arriva un terzo uomo,bianco a fdifferenza dello scienziato. Lavori necessari da compiere(anche servendosi del legname della chiesa, che la donna non vuole abbattere, dato che suo padre era un pastore), che in parte svolgono insieme ma fra i due si consuma(la donna e il nuov arrivato(qualcosa avvienem scatenando una gelosia sotterranea dello scienziato. Finché a causa di una lavoro svolto dai due uomini... quasi una"rivelazione fianle", quasi una risoluzione di una questione altrimenti difficile da "districare". Il film non si può dire propriamente di"science .fiction"(non conosco il romazo.-.base), ma sicuramente è in qualche modo "post-atomico", ma ad un certo punto la vera querelle viene ad essere quella classica: lui, lei, l'altro(volendo, il"terzo incomodo"), con previsioni da parte degli spettatori e delle spettatici(scomesse, forse, quando il film era nelle sale), dove in realtà il finale si sottrae a una"soluzione preconfezionata", riuscendo ad essere"altra cosa", a proporre scenari nuovi e inconsueti. Decisamente non siamo in presenza né di un"caoolavoro"ma neppure di un film dozzinale, dato che l0elemento psicologico è sostanzialmente curato, tra titubanze, ritrosie, qualche decisione fin troppo prudente, qualche altra che invece è realmente una"decisione". Deicsamente siamo in un ambito abbastanza elevato dal punto di vista filmologico, senza però che si atinga in alcun modo l'originalità- sono lointane soluzioni, insomma, è la Stanley Kubrick, per intenderci. Tre soli interpreti, con Margot Robbie, Chiwetel Ejofor, che è lo scienziato di colore(e al tema lo stesso protagonista dà un certo peso, come anche il film nel suo complesso), Chris Pine, dove né la scneografia(giustamente ridotta all'essenziale, data la situazione)né la fotorgrafia o il montaggio regalano frissons pparticolari. El Gato
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