Un road movie horror del 2015 di Scott A. Matthews, rivisitazione in chiave pulp della storia della mitica coppia criminale di Bonnie e Clyde, che si rifà per il plot ad uno dei capolavori di Oliver Stone, ma con scarsi risultati ed al confronto eufemisticamente deludente, anche perché i protagonisti non sono interpretati come nello straordinario, visionario, psichedelico Natural born Killers del ’94 da due grandi attori come Woody Harrelson e Juliette Lewis bensì da due perfetti sconosciuti per gli spettatori del grande schermo, Stephany Van Dick e Jason Beaudoin due giovani attori di Serie Tv. A parte l’inverosimiglianza del soggetto e la modesta levatura del cast, il film soffre per una certa cerebralità, volendo il regista, che ha curato anche la sceneggiatura, dimostrare velleitariamente una tesi ardita, per non dire strampalata, ovvero che chiunque potrebbe trasformarsi da un momento all’altro in un serial killer, senza tuttavia nessun approfondimento psicologico dei personaggi principali di cui si ignora il vissuto e che restano appena caratterizzati alla pari dell’ultima comparsa.