dandy
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giovedì 31 maggio 2018
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davvero simpaticissimo.
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Una commedia che riesce a divertire con brio e leggerezza,scorrevole e originale per come utilizza l'espediente del mokumentary alla "The Blair Witch Project" senza renderlo invasivo.I protagonisti si fanno voler bene(Waitiki e Clement,oltre ad essere i registi,sono apprezzati comici locali ),i dialoghi sono molto spontanei,e c'è anche qualche tocco commovente(la scoperta di Viago dell'ex-moglie ormai ultra90enne).Sottili e piacevoli citazioni,da "Ragazzi perduti" a "Dracula di Bram Stoker" a "Le notti Salem" e "Nosferatu"(il look del vampiro Petyr).Tra le trovate spassose,la rivalità tra i vampiri e i licantropi che sbeffeggia "Twilight",le false promesse di Viago di vampirizzare i suoi servitori,il discorso di Deacon a Nick per consolarlo della perdita dell'amico umano,le conseguenze dell'ingestione di cibi solidi,i turni per le pulizie.
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Una commedia che riesce a divertire con brio e leggerezza,scorrevole e originale per come utilizza l'espediente del mokumentary alla "The Blair Witch Project" senza renderlo invasivo.I protagonisti si fanno voler bene(Waitiki e Clement,oltre ad essere i registi,sono apprezzati comici locali ),i dialoghi sono molto spontanei,e c'è anche qualche tocco commovente(la scoperta di Viago dell'ex-moglie ormai ultra90enne).Sottili e piacevoli citazioni,da "Ragazzi perduti" a "Dracula di Bram Stoker" a "Le notti Salem" e "Nosferatu"(il look del vampiro Petyr).Tra le trovate spassose,la rivalità tra i vampiri e i licantropi che sbeffeggia "Twilight",le false promesse di Viago di vampirizzare i suoi servitori,il discorso di Deacon a Nick per consolarlo della perdita dell'amico umano,le conseguenze dell'ingestione di cibi solidi,i turni per le pulizie.Non manca qualche allegro momentino sanguinoso.Pochi e ben utilizzati gli effetti speciali digitali.Sorpresine durante i titoli di testa e dopo di essi.Insomma un filmetto veramente piacevole,da vedere e rivedere con gusto.Prodotto anche grazie al crowdfunding.Ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico ovunque.Da noi,a dispetto del premio al Torino Film Festival,è arrivato in dvd solo quest'anno col titolo "Vita da vampiro".
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noia1
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martedì 8 maggio 2018
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esilarante cinica parodia dell'uomo
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Un documentario sulla vita di quattro amici ed il loro mondo, il mondo dei vampiri.
Spesso la tecnica del falso documentario è una scusa per mettere da parte gusto ed accorgimenti tecnici, quasi come il regista avesse poca fiducia nei propri mezzi preferendo approfittarne con quel sotterfugio. In “Vita da vampiro” invece è il contrario perché dal falso documentario si cerca di creare il gusto vero e proprio, cioè la consapevolezza nei propri mezzi è tale da riuscire a sviscerare dall’imitazione d’una tecnica registica grossolana per definizione l’atmosfera e la quadratura tipica del racconto filmico. Questo pretesto di racconto non deriva dalla moda o da un sotterfugio stilistico ma, guardandolo, è chiaramente la tecnica più efficace nelle intenzioni di chi l’ha fatto per mettere in scena questa vicenda, effettivamente funziona poi dato che le invenzioni e gli sviluppi filano che è una favola.
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Un documentario sulla vita di quattro amici ed il loro mondo, il mondo dei vampiri.
Spesso la tecnica del falso documentario è una scusa per mettere da parte gusto ed accorgimenti tecnici, quasi come il regista avesse poca fiducia nei propri mezzi preferendo approfittarne con quel sotterfugio. In “Vita da vampiro” invece è il contrario perché dal falso documentario si cerca di creare il gusto vero e proprio, cioè la consapevolezza nei propri mezzi è tale da riuscire a sviscerare dall’imitazione d’una tecnica registica grossolana per definizione l’atmosfera e la quadratura tipica del racconto filmico. Questo pretesto di racconto non deriva dalla moda o da un sotterfugio stilistico ma, guardandolo, è chiaramente la tecnica più efficace nelle intenzioni di chi l’ha fatto per mettere in scena questa vicenda, effettivamente funziona poi dato che le invenzioni e gli sviluppi filano che è una favola.
La realtà vene fuori meglio che in altre rappresentazioni con magari la pretesa di spiegarla, con magari quattro ore di facce e di primi piani immobili intenti a parlare degli affari loro. Eˊproprio il paradosso che per assurdo sviscera la realtà perché queste situazioni ironiche nascono proprio dal fatto che in realtà sono comunissime, il problema sta nel fatto di avere tre vampiri invece di tre amici presi dalle loro questioni col lavoro e con le donne. Si apre poi un mondo magico anche di lupi, streghe e quant’altro dove però le situazioni sono quelle comuni di tutti i giorni, dove i lupo mannaro fa il finto buono e dove il servo del vampiro in realtà è un cinico arrampicare sociale. C’è tutto dai rapporti sociali d’amicizia ed amorosi, dalle stupidaggini fatte tra amici ai drammi fino alla messa in nudo sostanzialmente dell’uomo; il punto è che magicamente qui si è riusciti a mettere queste cose insieme al livello però della più esagerata demenzialità.
Insomma il Dracula di Coppola, quello di Bela Lugosi, Nosferatu, quello alla “Intervista col vampiro” e l’Eward di Twilight tutti insieme per un’esliarante rappresentazione leggera ma cinica dell’uomo.
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