“La sposa di Gerusalemme” segue le vicende di una ragazza palestinese che di mestiere fa l’assistente sociale, e del suo determinato fidanzato. Una storia-pretesto, per metà fiction e per metà documentario, che ci catapulta nel cuore antico della città santa e nella vita quotidiana dei palestinesi sotto occupazione con tutti i loro problemi e speranze.
La mancanza di alloggi, il rifiuto da parte della potenza occupante di permessi per ampliarli e costruirne di nuovi, i controlli continui dell’esercito israeliano, il divieto di residenza a Gerusalemme per il coniuge proveniente da altra città, le difficoltà di accesso alla sacra moschea di al-Aqsa.
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“La sposa di Gerusalemme” segue le vicende di una ragazza palestinese che di mestiere fa l’assistente sociale, e del suo determinato fidanzato. Una storia-pretesto, per metà fiction e per metà documentario, che ci catapulta nel cuore antico della città santa e nella vita quotidiana dei palestinesi sotto occupazione con tutti i loro problemi e speranze.
La mancanza di alloggi, il rifiuto da parte della potenza occupante di permessi per ampliarli e costruirne di nuovi, i controlli continui dell’esercito israeliano, il divieto di residenza a Gerusalemme per il coniuge proveniente da altra città, le difficoltà di accesso alla sacra moschea di al-Aqsa.
Grazie alla scelta di fare cinema, indipendente, militante e a basso costo (gli attori sono quasi tutti non-professionisti) Sahera Dirbas riesce a descrivere efficacemente la realtà palestinese di Gerusalemme.
Questo è il suo quarto film. Sahera è nata a Haifa nel 1964 e risiede ora a Gerusalemme.
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