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Un film anacronistico
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| sabato 9 maggio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Alan Burlesque è il presidente di uno stato. Passa tutto il suo tempo tra sesso, droghe, interviste televisive e riunioni per corrompere l'opposizione. La sua routine viene sconvolta da una misteriosa donna in burqua che pare conoscere molte cose su di lui. Non è difficile riconoscere a chi si riferisce quest'ultima opera di Marco Pavone. Tutto il film è impregnato sulla figura di Silvio Berlusconi che, in questo periodo, riscuote un incredibile successo iconografico e merceologico (lo dimostra il successo della serie televisiva 1992), sinonimo di un interesse sempre crescente verso gli ultimi venti anni della nostra storia, diventati ormai inevitabilmente lo spartiacque tra un Prima e un Dopo dell'Italia. Tuttavia e le intenzioni del regista sono buone, il risultato non è molto soddisfacente: la narrazione risulta molto didascalica, il contrario di quello che dovrebbe essere la satira (se l'obietivo del ilm è quello) il cui compito è mostrare quell oche si nasconde dietro la realtà. Difatti quello che viene mostrato è ciò che tutti (inteso come gli italiani) sanno già da tempo e che forse avrebbe avuto senso quando Berlusconi era ancora al potere mentre oggi, con uno scenario politico diverso, appare ormai come datato, già visto. Il film, dunque, risulta anacronistico, fuori dalla sua epoca, e non solo per quanto riguarda la grafica, degna di un videogioco anni 90, ma anche per il tema scelto, arrivando tardi dopo Il Caimano di Moretti e Belluscone di Moresco, molto più efficaci nel cogliere satiricamente lo spirito dell'epoca. Quello che dovrebbe essere la metafora del potere diventa mera rappresentazione del potere e non basta cambiare nome a un personaggio per dire "quello non è Berlusconi ma uno che gli assomiglia". A questo si aggiunge la scelta dell'escamotage finale che azzera definitivamente ogni possibile idea di riflessione (e dunque di satira) su quanto appena visto, stravolgendo completamente il significato stesso dell'opera.
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