|
inesperto
|
domenica 5 aprile 2020
|
progetti oscuri
|
|
|
|
Opera che rientra nel filone della fantascienza cyberpunk, contribuendo al suo arricchimento coi suoi contenuti: atto meritevole d'encomio poichè questo genere esercita sempre un grande fascino. Uno scienziato (James) tenta di creare un cervello artificiale per poter curare la figlia gravemente malata e un aiuto determinante gli viene fornito da una preziosa collaboratrice (Ava). Poichè entrambi lavorano per mezzo di finanziamenti destinati alla guerra, i loro datori di lavoro non sono propriamente delle brave persone. Essi tentano di deviare le loro ricerche dall'obiettivo bellico a quello sanitario, ma lo sforzo è inutile. Ava viene uccisa, ma solo dopo aver mappato il suo corpo all'interno del supercomputer.
[+]
Opera che rientra nel filone della fantascienza cyberpunk, contribuendo al suo arricchimento coi suoi contenuti: atto meritevole d'encomio poichè questo genere esercita sempre un grande fascino. Uno scienziato (James) tenta di creare un cervello artificiale per poter curare la figlia gravemente malata e un aiuto determinante gli viene fornito da una preziosa collaboratrice (Ava). Poichè entrambi lavorano per mezzo di finanziamenti destinati alla guerra, i loro datori di lavoro non sono propriamente delle brave persone. Essi tentano di deviare le loro ricerche dall'obiettivo bellico a quello sanitario, ma lo sforzo è inutile. Ava viene uccisa, ma solo dopo aver mappato il suo corpo all'interno del supercomputer. Grazie a materiali sintetici, una nuova Ava viene creata, una Machine, che grazie alle ricerche dell'originale riesce ad imparare dalle proprie esperienze emotive somigliando tantissimo a un vero e proprio essere umano. Ovviamente i grandi capi vogliono che sia un'arma insensibile, non una ragazza, e quindi la situazione degenera. L'eterno dilemma sul pericolo dell'intelligenza artificiale si ripropone, lasciando solo la parvenza del principio di una possibile risposta... Caity Lotz è bellissima, ed è sempre ottima in questi ruoli.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a inesperto »
[ - ] lascia un commento a inesperto »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
marco.vittorio.defilippis@gmail.com
|
mercoledì 24 aprile 2019
|
|
intelligenza artificiale, etica e coscienza in un thriller intenso
|
|
|
|
In un futuro prossimo, in piena seconda guerra fredda, il Ministero della difesa britannico è alla ricerca di una potente arma che possa costituire un'eventuale carta vincente. Il programmatore Vincent McCarthy (Toby Stephens) fornisce involontariamente una soluzione quando mette a punto la Macchina (Caity Lotz), un cyborg indistruttibile dalle caratteristiche umane. La figlia di Vincent è affetta dalla sindrome di Rett ed egli vuole guarirla installandole l'impianto cerebrale del cyborg. Le domande nevralgiche che il film pone sono esposte direttamente dai personaggi: è lecito utilizzare soldi governativi per uno scopo personale? È lecito creare una coscienza umana artificiale indistinguibile da una coscienza umana vera? Può una macchina o un software avere coscienza e paura? Cosa distingue una macchina da un umano vero? Può esistere un'etica della robotica e cosa è lecito per un robot androide e chi deve deciderlo? È lecito che un umano artificiale aiuti un umano vero ad accettare il suo destino? Bellissima l'ultima scena del film, che risponde a questa domanda con la semplicità di una regia sapiente.
[+]
In un futuro prossimo, in piena seconda guerra fredda, il Ministero della difesa britannico è alla ricerca di una potente arma che possa costituire un'eventuale carta vincente. Il programmatore Vincent McCarthy (Toby Stephens) fornisce involontariamente una soluzione quando mette a punto la Macchina (Caity Lotz), un cyborg indistruttibile dalle caratteristiche umane. La figlia di Vincent è affetta dalla sindrome di Rett ed egli vuole guarirla installandole l'impianto cerebrale del cyborg. Le domande nevralgiche che il film pone sono esposte direttamente dai personaggi: è lecito utilizzare soldi governativi per uno scopo personale? È lecito creare una coscienza umana artificiale indistinguibile da una coscienza umana vera? Può una macchina o un software avere coscienza e paura? Cosa distingue una macchina da un umano vero? Può esistere un'etica della robotica e cosa è lecito per un robot androide e chi deve deciderlo? È lecito che un umano artificiale aiuti un umano vero ad accettare il suo destino? Bellissima l'ultima scena del film, che risponde a questa domanda con la semplicità di una regia sapiente. E ancora: è possibile per un androide amare? Cosa è e come si codifica la fiducia tra esseri umani e tra umani e robot? È possibile che un robot si comporti eticamente meglio di un umano? A questo proposito si veda anche Automata, altro ottimo film che segue questo filone tematico. Decisamente interessante questo film che consiglio vivamente a tutti di vedere. Per i minori di quattordici anni non è indicato, per via di qualche scena di violenza che, pur funzionale alla narrazione, potrebbe impressionare.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a marco.vittorio.defilippis@gmail.com »
[ - ] lascia un commento a marco.vittorio.defilippis@gmail.com »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
contrammiraglio
|
domenica 22 gennaio 2017
|
nzomma
|
|
|
|
Dal visto e rivisto almeno ti aspetteresti qualcosa di nuovo in qualcosa, ma nulla!
|
|
|
[+] lascia un commento a contrammiraglio »
[ - ] lascia un commento a contrammiraglio »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
kyotrix
|
venerdì 6 novembre 2015
|
mediocre
|
|
|
|
Film low budget, trama già vista, ambientazione cupa, finale un pò così...
Si lascia guardare, ma non lascia il segno.
|
|
|
[+] lascia un commento a kyotrix »
[ - ] lascia un commento a kyotrix »
|
|
d'accordo? |
|
|
|