the thin red line
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venerdì 23 gennaio 2015
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boxe e cinema per anziani
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Due ex pugili caduti in disgrazia a causa della crisi si ritrovano ad affrontarsi nuovamente sul ring dopo che uno dei due, per problemi sentimentali, non voleva più avere a che fare con l'altro.
Mettere due storici attori del "ring" insieme per combattere un' ultima stanca battaglia non basta per confezionare un buon film. Ne è la massima prova questo lungometraggio di Peter Segal che prova a sfruttare l'immagine ormai sbiadita di due attori saturi dei successi degli anni passati nelle rispettive pellicole sportive "Rocky" per Stallone e "Toro scatenato" per De Niro, ma il già povero preambolo non è per niente sorretto da una sceneggiatura solida bensi' da un'accozzaglia di ricordi che trascina lo spettatore in un vortice di malinconia insostenibile.
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Due ex pugili caduti in disgrazia a causa della crisi si ritrovano ad affrontarsi nuovamente sul ring dopo che uno dei due, per problemi sentimentali, non voleva più avere a che fare con l'altro.
Mettere due storici attori del "ring" insieme per combattere un' ultima stanca battaglia non basta per confezionare un buon film. Ne è la massima prova questo lungometraggio di Peter Segal che prova a sfruttare l'immagine ormai sbiadita di due attori saturi dei successi degli anni passati nelle rispettive pellicole sportive "Rocky" per Stallone e "Toro scatenato" per De Niro, ma il già povero preambolo non è per niente sorretto da una sceneggiatura solida bensi' da un'accozzaglia di ricordi che trascina lo spettatore in un vortice di malinconia insostenibile. Il film si trascina sciatto e senza idee per tutta la sua durata, non accenna nemmeno per un attimo a spiccare il volo e nemmeno ci prova. Il contesto della crisi è appena appena accennato come concausa del combattimento che non si fa nemmeno aspettare con grande enfasi. La struttura è analoga a i film di genere: lancio della sfida, accettazione a fatica del duellante più riluttante, la donna di mezzo, gli allenamenti coadiuvati da allenatori improbabili e il solito umor anziano-stile che precedono il combattimento finale nemmeno granchè spettacolare. Di questi tempi forse una buona scusa per guadagnarsi il cachè necessario per pagare le bollette ma buon Dio, non me ne vogliano i due protagonisti, non penso abbiano conosciuto la fame durante la crisi. Registicamente avaro di una qualsiasi novità e interpretato al meglio delle loro forze dai protagonisti nonostante personaggi caratterizzati al minimo storico ne esce una sorte di filmetto della domenica pomeriggio piovosa. Inadatto a chi si aspettava un ritorno in grande stile.
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onufrio
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mercoledì 4 marzo 2015
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razor vs the kid
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Da 30 anni si attende lo scontro finale fra due grandi pugili che hanno fatto storia negli anni 80, stiamo parlando di Henry Razor e Billy the kid. Nei precedenti due confronti infatti ottenero una vittoria a testa, adesso più che altro per una campagna pubblicitaria organizzata con cura da Dante Slate, si decide di organizzare la cosidetta "bella" a distanza di 30 anni; con dei fisici da rimettere in piedi e degli acciacchi ormai incurabili, inizia così la sifda fra due arzilli vecchietti in una commedia che diventa piacevole e divertente. Stallone e De Niro stanno al gioco, Arkin recita la parte del bisbetico, poco incisivo invece è il ruolo della Basinger.
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critichetti
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venerdì 5 maggio 2017
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l'elogio alla vecchiaia
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Quando si seppe che,a distanza di più di trenta anni,De Niro e Stallone si sarebbero rimessi i guantoni,molti si crearono delle aspettative esagerate.E a cagione di ciò,tutti si aspettavano il film dell'anno;trovando invece un prodotto che certo intrattiene,ma se visto con eccessive attese è destinato a deludere.IN realtà,però,questo film dalla buonissima fotografia riesce appieno nel suo vero intento:immettere nella società di oggi,obnubilata dalle modernità,il tema del riscatto degli anziani.Sotto svariati punti di vista,il film ricorda la commedia "i ragazzi irresistibili":entrambi i film non avevano intezione di arrivare agli Oscar,ma dimostrare le difficoltà che una persona anziana può incontrare quando cerca un riscatto dalle crudeltà influite loro dalla vita dopo la notorietà.
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Quando si seppe che,a distanza di più di trenta anni,De Niro e Stallone si sarebbero rimessi i guantoni,molti si crearono delle aspettative esagerate.E a cagione di ciò,tutti si aspettavano il film dell'anno;trovando invece un prodotto che certo intrattiene,ma se visto con eccessive attese è destinato a deludere.IN realtà,però,questo film dalla buonissima fotografia riesce appieno nel suo vero intento:immettere nella società di oggi,obnubilata dalle modernità,il tema del riscatto degli anziani.Sotto svariati punti di vista,il film ricorda la commedia "i ragazzi irresistibili":entrambi i film non avevano intezione di arrivare agli Oscar,ma dimostrare le difficoltà che una persona anziana può incontrare quando cerca un riscatto dalle crudeltà influite loro dalla vita dopo la notorietà.E bisogna dire che il fatto che gran parte della metacritica lo abbia stroncato è a suo modo una conferma di questa difficoltà.Se volete vedere questo film,è bene ribadire che non troverete un capolavoro,ma un film che a suo modo intrattiene e aiuta a riflettere sulle condizioni di un anziano nella crudele società di oggi
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paolucci
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venerdì 17 gennaio 2014
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occasione mancata
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Davvero un'occasione mancata. Avrebbe potuto essere un film sulla difficoltà di invecchiare, mentre il proprio mito rimane, sulla resistenza al cambiamento, sulla mancanza di certezze in un tempo di crisi economica e valori mutati, sull'amicizia e sul perdono, sull'amore che resta dentro malgrado la vita porti altrove. Invece, a parte qualche sincera risata ed alcuni scambi di battute efficaci, il film crolla nella banalità. E non basta ricordarsi la lotta e il riscatto di Stallone in Rocky - un film scritto da lui e interpretato da lui con grande preparazione e sacrificio - piuttosto che tutti i magnifici film interpretati da De Niro. Il bello di un film è quando ti resta dentro, questo invece scivola via appena si esce dalla sala.
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