zero99
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giovedì 4 dicembre 2014
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dove tutto ha avuto inizio.......
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Stupendo. questo film è ottimo sia per quanto riguarda il lato tecnico sia per come è stata raccontata la storia, la macabra storia di questa strana famiglia di assassini/cannibali. C'è suspance, c'è tanto sangue, c'è violenza, c'è tensione, c'è tutto in questo film horror, e fare un buon prequel di un remake non era impresa facile. il personaggio di "faccia di cuoio" è uno dei miei preferiti per quanto riguarda il genere horror, è il più cattivo, il più mentalmente instabile, e poi uccide con una grossa motosega. Anche il fatto che viva nascosto, dagli sguardi della gente, nella cantina di casa sua, (dove possiede cadaveri, pezzi di corpi umani, sempre immerso nel sangue e nel putridume), fanno di questo personaggio uno dei più agghiaccianti e terrificanti del genere horror.
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Stupendo. questo film è ottimo sia per quanto riguarda il lato tecnico sia per come è stata raccontata la storia, la macabra storia di questa strana famiglia di assassini/cannibali. C'è suspance, c'è tanto sangue, c'è violenza, c'è tensione, c'è tutto in questo film horror, e fare un buon prequel di un remake non era impresa facile. il personaggio di "faccia di cuoio" è uno dei miei preferiti per quanto riguarda il genere horror, è il più cattivo, il più mentalmente instabile, e poi uccide con una grossa motosega. Anche il fatto che viva nascosto, dagli sguardi della gente, nella cantina di casa sua, (dove possiede cadaveri, pezzi di corpi umani, sempre immerso nel sangue e nel putridume), fanno di questo personaggio uno dei più agghiaccianti e terrificanti del genere horror. in più lui non parla mai e questo gli da un tocco in più di mistero sulla sua figura. poi anche la sua famiglia è molto interessante. Lo sceriffo è uno dei personaggi più azzeccati che siano stati creati, è perfido, cattivo, pazzo. poi c'è suo zio, un altro pazzoide che in questo film gli verranno amputate entrambe le gambe da Thomas (faccia di cuoio) con la sua motosega. Poi c'è la madre dello sceriffo, anche lei che non ci sta con la testa. Mi è piaciuta molto la location, con questa casa grande immersa nella natura, lontana dalla cittadina, e dove si respira per tutto il fim un aria malsana e sporca. Questo film mi è piaciuto moltissimo.
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andrea.bonino.97
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mercoledì 2 luglio 2014
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prequel del remake? esperimento riuscito!
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La saga di "Non aprite quella porta" é stata vittima di scelte infelici per anni, ma quando nel 2003 si opta per un remake, le speranze si riaccendono. Uscito nei cinema, si rivela un totale fallimento di critica, mentre il pubblico accorre nelle sale, con un incasso finale che supera i 100 milioni di dollari. Il produttore Michael Bay, decide allora di proseguire il progetto con una scelta che fin dall'inizio faceva presagire male: fare un prequel (del remake). L'idea però, si rivela azzeccata e il nuovo capitolo fa centro, seppur con incassi dimezzati.
Siamo ancora prima degli inizi, al principio, precedenti alla strage del '74, precisamente nel '39: Tomas Hevitt, alias Leatherface, viene partorito dalla madre nel mattatoio dove lavorava, ma abbandonato perché é deforme, viene adottato dalla famiglia Hevitt dal quale prenderà poi il nome prima citato.
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La saga di "Non aprite quella porta" é stata vittima di scelte infelici per anni, ma quando nel 2003 si opta per un remake, le speranze si riaccendono. Uscito nei cinema, si rivela un totale fallimento di critica, mentre il pubblico accorre nelle sale, con un incasso finale che supera i 100 milioni di dollari. Il produttore Michael Bay, decide allora di proseguire il progetto con una scelta che fin dall'inizio faceva presagire male: fare un prequel (del remake). L'idea però, si rivela azzeccata e il nuovo capitolo fa centro, seppur con incassi dimezzati.
Siamo ancora prima degli inizi, al principio, precedenti alla strage del '74, precisamente nel '39: Tomas Hevitt, alias Leatherface, viene partorito dalla madre nel mattatoio dove lavorava, ma abbandonato perché é deforme, viene adottato dalla famiglia Hevitt dal quale prenderà poi il nome prima citato. Dopo un'infanzia (non mostrata) infelice, cresciuto e costretto ad abbandonare il mattatoio in cui lavorava, causa chiusura, seppur prima di farlo sia riuscito ad ammazzare già un collega e il proprietario, ritorna a casa, ma viene arrestato dallo sceriffo che è ucciso a sua volta, dal capo famiglia Hevitt, che prende possesso dei vestiti e della macchina (spiegazione del fatto che nel remake, esso impersoni un falso sceriffo), e in seguito al soccorso di due coppie, compie insieme alla sua famiglia una strage indicibile.
Violenza portata in questo capitolo al limite dell'insostenibile, con scene raccapriccianti, un susseguirsi di torture e violenza che farà cedere anche i più temerari. Questo prequel è in pratica, una sorta di correzione del remake del 2003. La trama seppur si differenzia nell'antologia e nell'inizio, è la stessa, e ha lo scopo inoltre di spiegare alcune cose che nel remake erano senza motivo. Questa volta, perciò, l'esperimento è riuscito, nonostante la sensazione di già visto sia presente per l'intero film e non c'è nessuna sostanziale differenza rispetto al tipico Plot che caratterizza i capitoli di Non Aprite quella porta.
Il film è sicuramente il più cupo, truce e violento della serie ma anche il più profondo con alcune metafore sulle faccie dell'America (i due soldati) e l'analisi, seppur un po' troppo veloce, della nascita del male e sulle sue motivazioni. I dialoghi sono più intelligenti e l'abbandono della felicità e spensieratezza fin quasi dall'inizio del film, cosa che nell'altro era più presente, permette un'immedesinazione nel triste e violento paesaggio del texas rurale. Infine qua gli attori sono tutti di buon livello, con al centro non solo la figura di Leatherface, ma soprattuto quella del falso sceriffo, impersonato ancora una volta da R. Lee Ermey, che porta in scena un personaggio superiore all'originale, con citazioni a Full Metal Jacket.
Per finire di certo questo capitolo è il più bello della serie dopo il primo, che riesce a pieno nell'intento di correggere gli errori portati dal pessimo remake. Peccato che non offra (ovviamente) lo spunto per un sequel.
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ciccio benzina
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mercoledì 6 giugno 2012
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meglio il remake
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così così . splatter ottimo , personaggi ben caratterizzati ma un po piatto e noioso .
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diego campari
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domenica 18 settembre 2011
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male ma non malissimo.
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Partiamo da alcuni dovuti presupposti: 1)L'originale di Hooper è un assoluto capolavoro del cinema che non dovrebbe essere toccato da mani inesperte. 2)Il reboot con la Biel è stato decente quanto bastava per non farsi sommergere dai fischi. 3)Dalla partecipazione di Bay, mi aspettavo qualcosa di catastrofico come dimostrato in Venerdì 13 o The Hitcher.
Temevo il disastro assoluto e, in effetti, è stato sfiorato. Certo, i personaggi hanno uno spessore che bidimensionale è dir tanto e la sceneggiatura è quantomeno discutibile. Il buon sergente Hartman(leggenda vivente ma attore valente nemmeno sotto Kubrick), poi, risulta una parodia di sè stesso e del suo porsi nell'immaginario collettivo.
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Partiamo da alcuni dovuti presupposti: 1)L'originale di Hooper è un assoluto capolavoro del cinema che non dovrebbe essere toccato da mani inesperte. 2)Il reboot con la Biel è stato decente quanto bastava per non farsi sommergere dai fischi. 3)Dalla partecipazione di Bay, mi aspettavo qualcosa di catastrofico come dimostrato in Venerdì 13 o The Hitcher.
Temevo il disastro assoluto e, in effetti, è stato sfiorato. Certo, i personaggi hanno uno spessore che bidimensionale è dir tanto e la sceneggiatura è quantomeno discutibile. Il buon sergente Hartman(leggenda vivente ma attore valente nemmeno sotto Kubrick), poi, risulta una parodia di sè stesso e del suo porsi nell'immaginario collettivo. Il film non accumula tensione o spavento, solo un briciolo di orrore da frenetico videoclip in perfetto stile MTV generation; ci può stare, anche visto l'originale, ma qui si rinuncia allo humor nero e perverso che caratterizzava l'opera prima. Già, qui è tutta una buffonata, con temi di fondo abbozzati in una forma embrionale e malata che ricorda il corpo di un Latherface mai così in secondo piano. Nulla va mai oltre la patina disordinata e deboluccia voluta da Bay e soci per incantare gli ignoranti(un buon mago cerca un pubblico ubriaco), nulla riporta alle sferzate feroci di allegoria sepolcrale di Hooper, nulla si fa ricordare,praticamente nulla evita al film di naufragare.
Si salva la fotografia, sulla falsa riga del reboot del 2003, e persiste la sensazione che, tutto sommato, poteva andare ancora peggio.......se questo può valere qualcosa.
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giuggy2
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domenica 17 aprile 2011
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poteva salvardi almeno 1 dei ragazzi no?!?
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a me è piaciuto abbastanza.. nn mi è piaciuta la fine xk ero sicura ke la ragazza si sarebbe salvata uff ke palle nn voglio il film ke va a finire con ..e vissero felici e contenti.. dove la strega cattiva muore o.. e la principessina ke vive con il suo principe tutta contenta -_- ma una fine decente vabbe darei a sto film un 3
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giuggy2
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domenica 17 aprile 2011
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.....
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bello ma troppo sanguinoso..
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luca scialò
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sabato 1 gennaio 2011
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oltre al sangue a fiumi null'altro
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Due fratelli, prima di partire per il Vietnam, decidono di concedersi una breve vacanza con le rispettive ragazze. Il più grande già c'è stato in quel luogo di guerra osceno, il secondo ha molte riserve nel farlo, tanto da voler bruciare la cartolina-precetto. I due in fondo, non vanno molto d'accordo.
Durante il viaggio, vengono rincorsi da una rapinatrice in motocicletta, e per sfuggire a lei finiscono per avere un incidente che li ferisce gravemente. In loro soccorso giunge uno sceriffo, che però si rivela essere un maniaco omicida con strane idee sadiche, tanto da condurli in una casa. Li fa fare la "conoscenza" di un ragazzo grande e grosso con una maschera in volto.
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Due fratelli, prima di partire per il Vietnam, decidono di concedersi una breve vacanza con le rispettive ragazze. Il più grande già c'è stato in quel luogo di guerra osceno, il secondo ha molte riserve nel farlo, tanto da voler bruciare la cartolina-precetto. I due in fondo, non vanno molto d'accordo.
Durante il viaggio, vengono rincorsi da una rapinatrice in motocicletta, e per sfuggire a lei finiscono per avere un incidente che li ferisce gravemente. In loro soccorso giunge uno sceriffo, che però si rivela essere un maniaco omicida con strane idee sadiche, tanto da condurli in una casa. Li fa fare la "conoscenza" di un ragazzo grande e grosso con una maschera in volto. Qui inizia un incubo che pare essere senza fine.
Il film ci racconta la genesi di un mostro che ha inquietato le generazioni degli anni '70-'80: Leatherface. Vittima che si trasforma in carnefice. Il film più che fare paura, finisce per provocare solo disgusto. D'altronde l'Horror americano ha dato il meglio di sè negli anni '80 e oggi propone solo fiumane di sangue dalla sceneggiatura breve e sbrigativa.
Qualche buona intuizione nella storia non salva un film per puri sadici.
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salvatore vitale
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martedì 7 dicembre 2010
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prequel fatto molto bene...
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non ho mai amato i remake, figuriamoci i prequel! ma penso che questa saga reboot dell'ononimo film (Non aprite quella porta degli anni '70) sia una delle migliori! il primo nonchè remake del primo veroe proprio episodio mi è piaciuto molto...sicuramente questo non è come il primo ma devo dire che mi è piaciuto tanto! direi proprio da vedere...=)
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giancojazz
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sabato 5 giugno 2010
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meglio vedersi gli altri
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Ho visto il film più che altro per curiosità, non mi aspettavo di vedere un buon film horror ma completare la visione della serie. Mi manca Non aprite quella porta II, tra gli altri invece mi sembra quello meno riuscito e svela solo in parte le curiosità che promette di rilevare. Devo anche dire che del primo mi piaceva moltissimo proprio il mistero che riusciva a creare attorno alle macabre figure della famiglia cannibale, in questo film si cerca invece di dare un senso a ogni cosa, di razionalizzare la follia, l'incubo così appare un po' meno incubo e diventa più un gioco al massacro. Lo sceriffo diventa antipatico e insopportabile, mentre il gioco è proprio renderlo intrigante malgrado il suo sadismo.
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Ho visto il film più che altro per curiosità, non mi aspettavo di vedere un buon film horror ma completare la visione della serie. Mi manca Non aprite quella porta II, tra gli altri invece mi sembra quello meno riuscito e svela solo in parte le curiosità che promette di rilevare. Devo anche dire che del primo mi piaceva moltissimo proprio il mistero che riusciva a creare attorno alle macabre figure della famiglia cannibale, in questo film si cerca invece di dare un senso a ogni cosa, di razionalizzare la follia, l'incubo così appare un po' meno incubo e diventa più un gioco al massacro. Lo sceriffo diventa antipatico e insopportabile, mentre il gioco è proprio renderlo intrigante malgrado il suo sadismo. Leatherface viene descritto come una figura epica - quando impugna per la prima volta ma motosega e vaga solitario per la strada assolata - mentre il bello del personaggio è nell'essere istintivo, di una ferocia quasi casuale ed assolutamente ingiustificata. Insomma alcune curiosità a suo modo le svela, ma forse era meglio restare più sul vago.
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re sole
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sabato 22 maggio 2010
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bello ma....
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bellissimo film però a perso l'atmosfera del predecessore con il finale scontato però sempre angosciante
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