Antonello Catacchio
Il Manifesto
Questione di imprinting. Tutto dipende da mamma. Per esempio quella di Bob Hoskins gli diceva «prendili da piccoli». Quella di Jet Li puntava sulla sonata numero 11 di Mozart. Quella di Morgan Freeman gli aveva insegnato che «il cibo parla» (notazione divenuta oltremodo utile perché un incidente ha reso cieco il personaggio). Questo per dire che Danny the Dog è un film strano, capace di miscelare arti marziali a sdolcinature indigeste. Tutto ruota attorno a Danny, allevato come un animale, incapace di sentimenti, inesorabile e aggressivo quando gli tolgono il collare. [...]
di Antonello Catacchio, articolo completo (2065 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 17 giugno 2004