ennio
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venerdì 16 novembre 2018
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solo uno sopravviverà
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La roulette russa del "cacciatore" rimarrà la più famosa roulette russa del cinema, certo. Ma "il cacciatore" aveva bisogno del colore, aveva bisogno di recitazioni hollywoodiane condite di battutine salaci e gigioneggiamenti alla De Niro. In "13 tzameti" invece non ci sono battutine spiritose e mimiche facciali nei protagonisti, ma solo una lucida rappresentazione di un'ipotetica realtà, feroce ma possibile. Un B/N quanto mai azzeccato quello di Babluani. Non c'è spazio per i sentimenti in questo film, nemmeno per la pietà del regista che disegna un finale tetro e senza speranza che ricalca tutto il film.
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La roulette russa del "cacciatore" rimarrà la più famosa roulette russa del cinema, certo. Ma "il cacciatore" aveva bisogno del colore, aveva bisogno di recitazioni hollywoodiane condite di battutine salaci e gigioneggiamenti alla De Niro. In "13 tzameti" invece non ci sono battutine spiritose e mimiche facciali nei protagonisti, ma solo una lucida rappresentazione di un'ipotetica realtà, feroce ma possibile. Un B/N quanto mai azzeccato quello di Babluani. Non c'è spazio per i sentimenti in questo film, nemmeno per la pietà del regista che disegna un finale tetro e senza speranza che ricalca tutto il film.
Avercene di film crudi e asciutti come "13 tzameti".
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contrammiraglio
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martedì 12 dicembre 2017
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ahibò
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Peccato per il finale beffardamescamente telefonato, per il resto un assai bel film.
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guidobaldo maria riccardelli
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lunedì 30 maggio 2016
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esistenze ridotte a cifre
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Giovane carpentiere immigrato, causa la propria curiosità ed avarizia, si addentrerà in un mondo squallido e senza remore, sotteraneo e segreto.
A metà strada tra giallo d'annata e noir: se la prima parte infatti strizza l'occhio agli stilemi classici del genere, con i suoi indizi, le frasi captate, gli oggetti celati, la seconda metà dell'opera ricade in quell'aura di noir decadente e nichilista, fatto di dialoghi limitati e trancianti, in quello che sostanzialmente si rivela essere un non-luogo.
Géla Babluani dimostra di conoscere il mestiere, ricorrendo ad un azzeccato bianco e nero volto ad appiattire ogni vitalità e speranza sul volto dei protagonisti, confusi tra la scenografia, l'ambiente, che arriva persino a fagocitarli.
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Giovane carpentiere immigrato, causa la propria curiosità ed avarizia, si addentrerà in un mondo squallido e senza remore, sotteraneo e segreto.
A metà strada tra giallo d'annata e noir: se la prima parte infatti strizza l'occhio agli stilemi classici del genere, con i suoi indizi, le frasi captate, gli oggetti celati, la seconda metà dell'opera ricade in quell'aura di noir decadente e nichilista, fatto di dialoghi limitati e trancianti, in quello che sostanzialmente si rivela essere un non-luogo.
Géla Babluani dimostra di conoscere il mestiere, ricorrendo ad un azzeccato bianco e nero volto ad appiattire ogni vitalità e speranza sul volto dei protagonisti, confusi tra la scenografia, l'ambiente, che arriva persino a fagocitarli.
Pellicola raffinata e curata, propone un sottotesto impegnato quanto fin troppo esplicito, ma lodevole, venendo a mancare parzialmente nel campo delle interprtazioni, specie quella del protagonista, George Babluani, decisamente statico.
Ben lontano da caratterizzarsi anche solo come perla, rimane opera ben strutturata e diretta, dotata di uno charme non comune.
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tamta
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giovedì 21 luglio 2011
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ottimo film!
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film fati con pocchi soldi! assolutamente da vedere! un triller anzioso!!
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davide_chiappetta
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lunedì 17 maggio 2010
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quasi capolavoro
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geniale nell'idea della roulette come gioco costretto a farsi,il film ricorda un po hostel e turistas (che racconta un gruppo di ragazzi ignari in viaggio in brasile finite nelle mani di aguzzini che li uccidono a uno a uno per asportargli i loro organi e rivenderli) ma lo stile è super , di sangue ne scorre pochissimo per rendere l'orrore ancora piu reale, alcune situazioni ricordano molto il cameramen e l'assassino, tutti gli attori recitano in modo magistrale, perfetta l'idea di girare in francia perche la parlata francese rende bene l'idea del gioco, (cosi come nel "il cacciatore", i scommetittori parlano francese) siamo piu sulle parti di Melville o Becker (alcune cose ricordano Bresson come nell'argent)per i sguardi e i gesti che di altri registi moderni, ogni tanto il film perde di
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geniale nell'idea della roulette come gioco costretto a farsi,il film ricorda un po hostel e turistas (che racconta un gruppo di ragazzi ignari in viaggio in brasile finite nelle mani di aguzzini che li uccidono a uno a uno per asportargli i loro organi e rivenderli) ma lo stile è super , di sangue ne scorre pochissimo per rendere l'orrore ancora piu reale, alcune situazioni ricordano molto il cameramen e l'assassino, tutti gli attori recitano in modo magistrale, perfetta l'idea di girare in francia perche la parlata francese rende bene l'idea del gioco, (cosi come nel "il cacciatore", i scommetittori parlano francese) siamo piu sulle parti di Melville o Becker (alcune cose ricordano Bresson come nell'argent)per i sguardi e i gesti che di altri registi moderni, ogni tanto il film perde di pochi secondi in tensione, (il commissario, il fratello del protagonista, la moglie del drogato morto e il morto stesso potevano essere rimpiazzati da altri attori piu credibile come fisicità), gli altri attori sono magistrali a partire dal protagonista stesso che sembra un giovane de niro o il tassista o i scommettitori o il "croupier" che urla ( è il migliore del film), l'orrore è diretto dopo quasi un ora di situazioni ordinarie, ci si trova catapultati dalla casa isolata in campagna a tamburi di pistole che ruotano, lenzuoli che coprono i cadaveri per dare l'effetto verita, il sudore del protagonista le sue smorfie di ancoscia, e tanti altri piccoli particolari per rendere credibile ogni secondo la situazione, nonostante tutto questo, nonostante la perfetta conoscenza e padronanza dei mezzi cinematografici che dispone il giovane regista, a una terza o quarta visione il film non esprime quasi piu nulla come emozione, credo sia un film che gli manca qualcosa (il finale è un po scontato) , forse doveva approfondire di piu alcuni personaggi o renderne credibili di altri, o forse il regista sembrava piu preoccupato a farsi notare che i grandi registi esistono ancora (se voleva scioccare avrebbe fatto una specie di hostel, per fortuna non l'ha fatto) certo la bilancia pende tutta sulla padronanza narrativa, ma non ci si stringe il cuore per il finale, come al contrario ci si stringeva per esempio nel finale delle Iene(il finale è piu importante del film stesso)
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sandrone65
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giovedì 30 ottobre 2008
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film mediocre
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Ho trovato questo film nel complesso piuttosto lento e noioso, con il protagonista particolarmente inespressivo. Sempre la stessa identica espressione abulica dipinta sul volto, sia che avesse una pistola puntata alla nuca sia che stesse dialogando con una bella ragazza.... La situazione è sviluppata certamente in modo molto crudo e realistico però è priva di mordente, è banalizzata dalla mancanza di tensione... a me ha fatto sinceramente sbadigliare...
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f l s
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venerdì 24 ottobre 2008
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bellissimo..ma per favore..
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conoscete la roulette russa?
beh fatelo senza le carte da poker ma con un protettore alle spalle
ed avrete il film in questione,my movies mi stupisci quattro stelle???
mi sa che è il caso di girare pagina
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frenk
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venerdì 22 agosto 2008
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tsunami in arrivo
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epistola a Sgarbi .
la regione siciliana non da i permessi per l'eolico
a causa delle linee sature ma se supponiamo l'eolico
che si dovrebbe fare a gela produrrebbe idrogeno
per il polo industriale di Siracusa e Gela sarebbe un affare per
tutti nessuno escluso : infatti il petrolchimico utilizza
petrolio per trasformarlo in idrogeno danneggia
operai e popolazione locale mentre l'idrogeno prodotto
dall'eolico è ad impatto ambientale zero ...
infatti l'energia prodotta non è bruciando petrolio ma
catturando energia dal vento ed infine trasformata per
elettrolisi in idrogeno : elettrolisi - la reazione chimica produce
ossigeno ed idrogeno, infine l'idrogeno bruciato viene
trasformato in vapore d'acqua ---
per trasportare l'idrogeno basterebbe un idronodotto
ed a realizzarlo non è un arca di scienze nè costerebbe
una spesa eccessiva .
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epistola a Sgarbi .
la regione siciliana non da i permessi per l'eolico
a causa delle linee sature ma se supponiamo l'eolico
che si dovrebbe fare a gela produrrebbe idrogeno
per il polo industriale di Siracusa e Gela sarebbe un affare per
tutti nessuno escluso : infatti il petrolchimico utilizza
petrolio per trasformarlo in idrogeno danneggia
operai e popolazione locale mentre l'idrogeno prodotto
dall'eolico è ad impatto ambientale zero ...
infatti l'energia prodotta non è bruciando petrolio ma
catturando energia dal vento ed infine trasformata per
elettrolisi in idrogeno : elettrolisi - la reazione chimica produce
ossigeno ed idrogeno, infine l'idrogeno bruciato viene
trasformato in vapore d'acqua ---
per trasportare l'idrogeno basterebbe un idronodotto
ed a realizzarlo non è un arca di scienze nè costerebbe
una spesa eccessiva .
aiutiamo a spezzare il clima torrido che ha distrutto un terzo delle foreste del sud .
non bruciamo carbone o petrolio che uccidono e danneggiano un intera
popolazione e gli stessi operai che vi lavorano per non parlare
dei danni provocati dalle temperature impazzite che possono provocare terremoti
ed uragani o maremoti come gli ultimi successi in Cina ed Indocina .
infine l'idrogeno potrebbe essere usato per le navi da
pesca e quindi pescare senza inquinare con un prezzo piu basso
del petrolio . Vorrei segnalare anche la zona che va dalla piana di Catania
ad agnone bagni si può realizzare un'altro parco eolico in grado di
soddisfare un milione di persone ?
insomma caro Sgarbi sfruttiamo il vento non è giusto che i petrolchimici
inquinano l'aria bruciando petrolio per trasformarlo in idrogeno catturiamolo
dal vento .
che le barche canninino a idrogeno salviamo i mari dal petrolchimico che
butta tonnellate di rifiuti tossici in aria ed in mare .
non buttiamo via al vento tanta energia ricordati
caro sgarbi che l'eolico non inquina e non produce
danni alla salute come il carbone , petrolio o le scorie radiattive .
ecco la mia classifica energetica che gli italiani dovrebbero perseguire :
eolico 1 posto
idroelettrico 2 posto
nucleare e metano fotovoltaico solare biomasse 3 posto
carbone e petrolio ultimo posto .
eolico uguale ricchezza e salute .
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mamabo
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domenica 20 luglio 2008
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una fiaba nera
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Non l'avrei visto se non me l'avesse per caso segnalato un amico: è davvero un piccolo, ma solo per la semplicità dei mezzi, capolavoro.
E' una tragedia di oggi, con la gradezza e il procedere inesorabile e assurdo dei tragici greci. Abisso che sta appena sotto la superficie placida della realtà di ogni giorno, e che ci ricorda che il male si sceglie ed è senza ritorno. Guardatelo e non ve lo dimenticherete fra le centinaia di titoli buoni, ma non necessari. Il tetto sfondato, il panno con sopra il numero 13, i volti infernali di giocatori e scommettitori vi resteranno in mente come un unicum. Lo paragono alla lettura di una fiaba nera: solo la Trilogia della città di K di Agota Kristof gli sta a pari.
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Non l'avrei visto se non me l'avesse per caso segnalato un amico: è davvero un piccolo, ma solo per la semplicità dei mezzi, capolavoro.
E' una tragedia di oggi, con la gradezza e il procedere inesorabile e assurdo dei tragici greci. Abisso che sta appena sotto la superficie placida della realtà di ogni giorno, e che ci ricorda che il male si sceglie ed è senza ritorno. Guardatelo e non ve lo dimenticherete fra le centinaia di titoli buoni, ma non necessari. Il tetto sfondato, il panno con sopra il numero 13, i volti infernali di giocatori e scommettitori vi resteranno in mente come un unicum. Lo paragono alla lettura di una fiaba nera: solo la Trilogia della città di K di Agota Kristof gli sta a pari.
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chiari alessandro
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lunedì 26 maggio 2008
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l'orrore della follia umana
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Film secco, scarno, essenziale, potente, girato in un bellissimo BN che ne esalta (anche se non ce ne sarebbe certamente bisogno) la sconvolgente drammaticità. Iniziando con un incipit abbastanza soft, è forse poi difficile credere che le scene che scorrono sotto gli occhi possano appartenere alla realtà e non solo alla finzione scenica ma è altrettanto vero che più volte (ricordate, qualche decina di anni fa, la Piovra e le sue storie di rifiuti tossici sepolti nelle viscere della terra?) la fiction è riuscita a fare da precursore alle più sconcertanti verità. E non è forse vero che la follia umana non conosce limiti? Non mettetevi a sedere se non avete un’ora e mezzo di tempo a vostra disposizione perché, una volta seduti, non vi alzerete più sino all’amarissimo epilogo che toglie qualsivoglia speranza (quella speranza che, fino a pochi minuti prima, avevamo ancora flebilmente coltivato) a tutto il genere umano.
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Film secco, scarno, essenziale, potente, girato in un bellissimo BN che ne esalta (anche se non ce ne sarebbe certamente bisogno) la sconvolgente drammaticità. Iniziando con un incipit abbastanza soft, è forse poi difficile credere che le scene che scorrono sotto gli occhi possano appartenere alla realtà e non solo alla finzione scenica ma è altrettanto vero che più volte (ricordate, qualche decina di anni fa, la Piovra e le sue storie di rifiuti tossici sepolti nelle viscere della terra?) la fiction è riuscita a fare da precursore alle più sconcertanti verità. E non è forse vero che la follia umana non conosce limiti? Non mettetevi a sedere se non avete un’ora e mezzo di tempo a vostra disposizione perché, una volta seduti, non vi alzerete più sino all’amarissimo epilogo che toglie qualsivoglia speranza (quella speranza che, fino a pochi minuti prima, avevamo ancora flebilmente coltivato) a tutto il genere umano. Come ogni film sottotitolato è da vedere e poi rivedere per poterlo apprezzare al meglio, anche se basta la prima visione per farlo appiccicare alla pelle come una sanguisuga indefessa.
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