A differenza de "La vita è bella" questo è un singor film sulla questione ebraica ai tempi del nasimo a Parigi. Il regista segue lo sviluppo graduale verso la dignità autentica, di un uomo qualunque, con encomiabile serenità Una sola pecca, l'uccisione del futuro, antipaticissmo, genero: evento eccessivo dato il pacifico personaggio. Sceneggiatura ottima, attori in stato di grazia, linguaggio cinemagografico perfetto. Una lezione morale formulata con educazione, senza alcuna teatralità e senza furbizie (le ultime cose sprecate da Benigni, completamente fuori parte e fuori giri nel suo film). Questo è il cinema francese!