Python

John Cooper, campione di mountain bike, torna a New Haven in California per ritrovare pace e tranquillità ma viene da subito scambiato per killer omicida. In realtà la carneficina è opera di un gigantesco rettile geneticamente modificato, un pitone, creato per combattere la guerriglia della giungla centroamericana. Ora la salvezza dalla città è riposta in un gruppo di militari guidati dal creatore della bestia. Sembrava che dopo il pessimo Anaconda i film sui serpenti assassini avessero chiuso, invece il regista Richard Clabaugh ci ritenta insieme ai produttori Jeff Beach e Phillip J. Roth e dirige Python, horror di serie B con effetti speciali computerizzati che strizzano l'occhio al budget limitato e mal utilizzato. La storia e la sceneggiatura sono praticamente uguali ad altri film del genere che giocano su esperimenti genetici e città sotto assedio senza però incutere paura o creare la corretta intensità narrativa. Python è un prodotto standard tra cadaveri e mostri assassini; ne più ne meno. Pensato per uscire al cinema negli USA, i produttori hanno richiamato un cast di attori televisivi noti da Robert Englund, Casper Van Dien, Chris Owen, Sean Whalen e Jenny McCarthy che ovviamente vanno sprecati rendendo il proprio personaggio altamente stereotipato e banale. Critica in America a sfavore così come i tiepidi incassi, in Italia distribuito solo in Dvd.