Come il bambino ebreo sopravvive nel ghetto deserto così fa questo film in una regia lacunosa, costellata di tempi morti e personaggi non sfruttati. L'originalità e la delicatezza del soggetto,la scenografia e le gradevoli musiche riescono in qualche modo a fare il miracolo. Il film si lascia guardare e se pur saltando tra le macerie come tra suspence ripetitive e un po ingenue, se ne viene fuori felici. Il lieto fine e la scoperta che i fatti narrati ricalcano (in parte) una storia vera, rinsaldano questa sensazione.