Profundo carmesì

Marco Lodoli

Ripenso con incredulità e tenerezza ai miei cedimenti nervosi di fronte a certi film, tanti anni fa, «quand’era in parte altr’uomo da quel ch’i’ sono». I lebbrosi di Ben Hur, gli uccellacci di Hitchcock, Incompreso e persino Marcellino pane e vino mi tranciavano il cuore e quasi non riuscivo a seguire come le vicende andassero avanti, lì sullo schermo: guardavo da un’asola del cappotto, da una lacrima, da una fessura schiusa tra le dita. Probabilmente ero una pappamolla isterica, bastava poco per ridurmi a un rotolo di nervi scoperti. [...]

di Marco Lodoli, articolo completo (3929 caratteri spazi inclusi) su Diario 1999