misotta
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mercoledì 8 gennaio 2014
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nun ce provateeeee
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Bah trovo che non si dovrebbero fare rifacimenti di film " indimenticabili ed unici" poiche ci si perde cominque! ed io se fossi un grande attore non sfiderei questi kolossal del cinema mondiale.
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cinefila86
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lunedì 21 novembre 2011
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l'ho visto ieri per la prima volta...
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Premesso che ognuno ha i suoi gusti... Non mi è sembrato così brutto e noioso come è stato descritto da molti... A me è piaciuto e la protagonista mi è sembrata molto brava nel suo ruolo.. Nonostante il film sia molto lento, la storia di Sabrina che ama David fin da quando era bambina è molto romantica e bella come pure il finale del film...
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gordongekko
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venerdì 30 settembre 2011
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comunque buono, altro che storie
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il remake è assolutamente buono, al di là di alcune prospettive gratuitamente nostalgiche
non vedo perchè uno non può fare un remake a 40 anni di distanza, specie se fatto comunque con tale impegno e risorse???
ritmo, ambientazioni, scelta del cast e performances sono tutte notevoli
perfetti kinnear e ormond, ma anche ford, comprimari ottimali, dalla madre, a crenna, la ardant, ecc.
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paride86
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giovedì 4 febbraio 2010
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mah...
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Remake tanto patinato quanto inutile del celebre "Sabrina" con Audrey Hepburn.
Sydney Pollack poteva fare meglio, soprattutto con la sceneggiatura.
Sugli attori nulla da dire. Julia Ormond è brava e la parte le calza a pennello: purtroppo per lei si è ritrovata a fare i conti non con un personaggio, ma col mito dell'attrice che lo incarnava e, perciò, ne è uscita comunque male.
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stelladelmattino
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domenica 6 settembre 2009
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salvaci, dolce sabrina...
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La trama è tanto semplice da risultare quasi scontata: una Cenerentola qualsiasi riesce a conquistare l’amore della sua vita. Se non fosse che questa Cenerentola si chiama Sabrina e ha i lineamenti delicati di Julia Ormond.
L’attrice è quasi perfetta nel ruolo che, nel ‘54, fu della splendida Audrey Hepburn; abilmente diretta da Sidney Pollack, la Ormond dà il meglio di sé nell’interpretare non la Sabrina raffinata e sublime del dopo, ma quella goffa e bruttina del prima, rassegnata a spiare l’uomo che ama dalla cima di un albero, vedendolo sempre in dolce compagnia.
Dopo un periodo trascorso a Parigi, Sabrina torna a casa completamente trasformata, e con la sua bellezza, sembra affascinare il giovane rampollo di casa Larrabee, David (un ottimo Greg Kinnear).
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La trama è tanto semplice da risultare quasi scontata: una Cenerentola qualsiasi riesce a conquistare l’amore della sua vita. Se non fosse che questa Cenerentola si chiama Sabrina e ha i lineamenti delicati di Julia Ormond.
L’attrice è quasi perfetta nel ruolo che, nel ‘54, fu della splendida Audrey Hepburn; abilmente diretta da Sidney Pollack, la Ormond dà il meglio di sé nell’interpretare non la Sabrina raffinata e sublime del dopo, ma quella goffa e bruttina del prima, rassegnata a spiare l’uomo che ama dalla cima di un albero, vedendolo sempre in dolce compagnia.
Dopo un periodo trascorso a Parigi, Sabrina torna a casa completamente trasformata, e con la sua bellezza, sembra affascinare il giovane rampollo di casa Larrabee, David (un ottimo Greg Kinnear). In effetti, il ritorno improvviso di Sabrina destabilizza l’uomo, riuscito finalmente a trovare un equilibrio e il coraggio di prendere una decisione (il fidanzamento con l’affascinante Lauren Holly).
A frenare gli entusiasmi di David c’è il fratello maggiore, Linus (che ha il volto indecifrabile di Harrison Ford). Quando David rimane vittima di un piccolo incidente, Linus decide di farsi carico della bella Sabrina, per tentare di allontanarla dal fratello, così da non danneggiarne il fidanzamento. Da piccola, Sabrina aveva sempre temuto Linus a causa del suo attaccamento al lavoro e per l’autorevolezza che sembra sprigionare. In realtà, Linus è tremendamente solo: non ha mai coltivato relazioni umane oltre al rapporto con la madre e il fratello, e non ha mai avuto altri scopi, se non quello di accrescere il valore dell’azienda di famiglia. Presto, però, l’interesse nei confronti di Sabrina cresce, fino a trasformarsi in qualcosa di più.
La stessa Sabrina si sente confusa; non riesce a capire quale dei due fratelli Larrabee l’attragga maggiormente: David, il ragazzo scanzonato che è il suo amore di sempre, oppure Linus, un uomo dolce e protettivo. Presto, però, la ragazza comprende il perché dell’attaccamento di Linus: lui le offre un biglietto di sola andata per Parigi, chiedendole di accettare. Il solo scopo di Linus era di convincerla ad allontanarsi da David. In ogni caso, accetta di tornare nel suo luogo che sia mai riuscita a considerare veramente “casa”.
Nonostante tutto, Linus non è contento; esiste un biglietto anche lui, che seguirebbe l’amata, se solo non fosse spaventato. Il ritorno di Sabrina ha rimesso al loro posto molte cose: David non solo non rompe il fidanzamento, ma capisce anche di doversi assumere delle responsabilità nei confronti dell’azienda e della famiglia; Linus, dopo una pressante opera di convincimento da parte del fratello, comprende che la sola cosa che gli resti da fare è volare a Parigi, e dire a Sabrina che, per la prima volta nella sua vita, si è innamorato, sperando che lei lo possa perdonare per la sua condotta.
Sabrina, intanto, è appena arrivata a Parigi. Dall’altra parte della strada, un uomo la fissa: è Linus. La reazione iniziale è negativa: come ha potuto pensare Linus di presentarsi davanti a lei dopo ciò che è accaduto? La risposta è una sola, e semplicissima: Linus ama Sabrina, ed è la sola cosa che conti.
Salta all’occhio una battuta di Linus: “Salvami, dolce Sabrina… sei l’unica che possa farlo”: Sabrina ha salvato Linus dallo stato di non-vita che lo stava divorando, riportandolo alla luce.
Ora, in un mondo dove tutti noi abbiamo bisogno di essere salvati da qualcosa, questa frase è più che mai vera: salvaci, dolce Sabrina.
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atticus
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lunedì 15 giugno 2009
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in difesa di julia ormond
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Ecco un esempio di come un film possa distruggere una carriera. Nel lontano 1995 questo remake del celebre film di Wilder fece molto discutere: era lecito rifare un classico per nulla invecchiato e di rara perfezione? Ovviamente no, ma Pollack ci provò lo stesso, consegnando al pubblico un filmetto petulante e depressivo, pieno di momenti di terribile seriosità e senza un pizzico della magia del suo mitico predecessore. Flop ovunque e critici di mezzo mondo prontissimi a stroncare il film comunque a priori. E a caricarsi sulle spalle il peso di un tale insuccesso fu un attrice che allora stava davvero esplodendo (poco prima fece Il Primo Cavaliere e Vento di Passioni) e che pago il prezzo di un paragone improponibile per chiunque, quello con un mito come Audrey Hepburn.
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Ecco un esempio di come un film possa distruggere una carriera. Nel lontano 1995 questo remake del celebre film di Wilder fece molto discutere: era lecito rifare un classico per nulla invecchiato e di rara perfezione? Ovviamente no, ma Pollack ci provò lo stesso, consegnando al pubblico un filmetto petulante e depressivo, pieno di momenti di terribile seriosità e senza un pizzico della magia del suo mitico predecessore. Flop ovunque e critici di mezzo mondo prontissimi a stroncare il film comunque a priori. E a caricarsi sulle spalle il peso di un tale insuccesso fu un attrice che allora stava davvero esplodendo (poco prima fece Il Primo Cavaliere e Vento di Passioni) e che pago il prezzo di un paragone improponibile per chiunque, quello con un mito come Audrey Hepburn. Julia Ormond, in realtà, non meritava un simile colpo: nel ruolo di Sabrina è soave, garbata, delicata, intelligente nel non scimmiottare l'interpretazione di Audrey trovando lo stesso una sua cifra personale. Ma Hollywood, si sa, deve avere il suo capro espiatorio da mettere alla gogna, e in questo caso gli venne servito su di un piatto d'argento.
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sabrina
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mercoledì 28 dicembre 2005
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boring
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questo film e proprio noioso,lento piattissimo,stanco e con poche idee. buono per addormentarsi..come e succeso a me vedendolo..peccato che pollack sia caduto cosi in basso..pur non essendo brutto non dice niente..non consiglio assulutamente di vederlo
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(di stelladelmattino)
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