La retata

"I grandi moralisti hanno sempre qualcosa da nascondere"(Mark Twain): potrebbe essere questa la frase da porre in esergo a"Dragnet"_ "La retata", divertentissimo film di Tom Mankiewicz, scritto dallo stesso protagonista Dan Aykroyd(il grande "ghostbuster"). Commedia, con tanto di coppia di poliziotti a Los Angeles, città degli angeli e del cinema(quasi un ossimoro, per taluni...), uno rigido e strettamente osservante di ogni regola, che a un certo punto, però, s'innamora e dell'altro, scanzonato, che resta tale e quale, solo con un momento in cui le parti sembrano invertirsi, ma poi tutto torna al proprio"luogo naturale", per così dire. [+]

"I grandi moralisti hanno sempre qualcosa da nascondere"(Mark Twain): potrebbe essere questa la frase da porre in esergo a"Dragnet"_ "La retata", divertentissimo film di Tom Mankiewicz, scritto dallo stesso protagonista Dan Aykroyd(il grande "ghostbuster"). Commedia, con tanto di coppia di poliziotti a Los Angeles, città degli angeli e del cinema(quasi un ossimoro, per taluni...), uno rigido e strettamente osservante di ogni regola, che a un certo punto, però, s'innamora e dell'altro, scanzonato, che resta tale e quale, solo con un momento in cui le parti sembrano invertirsi, ma poi tutto torna al proprio"luogo naturale", per così dire. Di mezzo i pornografi, i"pagani"(o neopagani, o anche presunti  tali), furti allo zoo, altro ancora, un reverendo -anche lui presunto-che si batte contro la pornografia ma poi...(cfr.anche la citazione iniziale), il sindaco, la direttrice della questura, altre figure. C'è molta azione, un po'di suspense("poliziesco", non"thriller", la differenza di genere è talora utile rimarcarla), varie situazioni "strane"o meglio paradossali, persino una canzone cantata da Aykroyd e dall'allora quasi esordiente Tom Hanks(ben prima del successo mondiale di"Forrest Gump"), con inseguimenti, esplosioni, sparatorie, insomma tutto il repertorio"polar"(meglio"poliziesco", però, non è film frnacese nè ha alcuna caratteristica che non sia USA)ma soprattutto c'è una fioritura scoppiettante di dialoghi, tutti surreali o comunque"stravolgenti"la comune logica, con nonsense, giochi di parole etc.,anche nella versione italiana, in un tempo(1987)in cui il doppiaggio era ancora"comme il faut"-talora lo è ancora, ma le condizioni anche retributive dei doppiatori sono ben più dure, dopo la crisi.  Tra Aykroyd è Hanks c'è un notevole"stacco", inutile negarlo, a favore del primo, ovviamente,  ma anche Hanks, che allora era"in fieri"come interprete, se la cava bene, complessivamente e Christopher Plummer è un interprete coi fiocchi, mentre Alexandra Paul, anche nel ruolo della"vergine romantico-svampita"se la cava molto bene. Un film divertente forse più che"avvincente", ma va bene così.   El  Gato [-]