Hellraiser

Avventuriero privo di scrupoli acquista una scatola cubitale in grado di scatenare piaceri inauditi ma che in realtà libera tre mostri detti cenobiti, che lo fanno a pezzi. Tempo dopo il fratello si trasferisce nella casa dov’era accaduto il fattaccio: non farà una fine molto migliore… Alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa, Clive Barker, romanziere horror famoso e prolifico quanto Stephen King, dimostra di avere un certo talento, che però il più delle volte spreca, perdendosi dietro ad effetti ed effettacci di rara bruttezza, forse per via del budget limitatissimo. Nemmeno gli interpreti (sconosciuti) brillano, anzi, lasciano molto a desiderare. Di buono rimangono la trama, le atmosfere dark sadomaso e l’efficace trucco dei cenobiti. Sono stati girati diversi seguiti, nessuno dei quali curati da Barker: “Hellbound: Hellraiser 2” (1988), “Hellraiser 3 – L’inferno sulla terra” (1992), “Hellraiser 4 – La stirpe maledetta” (1996), tutti pessimi. Ce ne dovrebbe essere ancora un altro, inedito in Italia.