Deliria

Seguendo il classico copione di una carneficina horror, Soavi intrappola i protagonisti della storia all'interno di un teatro, dando in pasto i personaggi al serial killer schizzato di turno appena scappato da un ospedale psichiatrico. Soltanto una donna si salverà. Horror senza lode nè infamia, che ha come scena suggestiva quella in cui il maniaco omicida incappucciato da gufo mette in "scena" il suo personale spettacolo sul palco composto dalle sue otto vittime.

Debutto alla regia di Soavi,dopo le comparsate in vari film di genere di Ippolito,Lamberto Bava,Joe D'amato.Un thriller-slasher sull'onda del successone dei sequel di "Venerdì 13".Il cast è quello che è,ma il budget misero non si fa sentire troppo,e l'ambientazione teatrale è efficace.Notevoli la sequenza d'apertura e l'allestimento delle vittime sul palcoscenico.Altro punto a favore la mancanza di scopiazzature facili da Argento e Fulci.Ben scelta la maschera dell'assassino,e buona dose di gore ben realizzato.Decisamente il film migliore del regista,che all'epoca fu ricoperto di lodi dopo la vincita al Festival di Avoriaz ma in seguito avrebbe girato solo 2-3 film degni di nota,e tante tante trashate da dimenticare. [+]

Debutto alla regia di Soavi,dopo le comparsate in vari film di genere di Ippolito,Lamberto Bava,Joe D'amato.Un thriller-slasher sull'onda del successone dei sequel di "Venerdì 13".Il cast è quello che è,ma il budget misero non si fa sentire troppo,e l'ambientazione teatrale è efficace.Notevoli la sequenza d'apertura e l'allestimento delle vittime sul palcoscenico.Altro punto a favore la mancanza di scopiazzature facili da Argento e Fulci.Ben scelta la maschera dell'assassino,e buona dose di gore ben realizzato.Decisamente il film migliore del regista,che all'epoca fu ricoperto di lodi dopo la vincita al Festival di Avoriaz ma in seguito avrebbe girato solo 2-3 film degni di nota,e tante tante trashate da dimenticare.Anche se oggi c'è chi si ostina a difirlo il solito "regista sottovalutato"...Prodotto dalla Filmirage di D'Amato,che curò parte della fotografia e va a sapere perchè cambiò totalmente il montaggio dell'edizione nostrana,censurando i vari dettagli splatter.L'edizione inglese,intitolata "Stage firght",segue il progetto originale.Il regista interpreta il poliziotto scemo. [-]

la mano del nostro carissimo Dario Argento si vede ed è presente nel film in moltissime scene . il film nella sua totalità sa essere molto godibile , soprattutto grazie alla mano del nostro grande Michele soavi e il suo assistente alla regia :claudio lattanzi ed altri attori molto bravi . concludo che il film è un buon prodotto in grado di scatenare violenza, splatter e tensione in un modo splendido nel vero senso della parola, peccato solo per il finale a dir poco ridicolo .

Soavi intrappola tutti gli attori della compagnia entro le minacciose mura del teatro. Implacabile,il folle,mascherato da rapace,trucida tutti con furore delirante,appunto. Lo slasher,lo splatter abbondano:il folle si serve al reparto carpenteria,ed é un trionfo di seghe elletriche e armi bianche. Il meglio del film é da ricercare nelle scelte cromatiche,dove l' espressionismo cromatico mette in secondo piano gli evidenti limiti di budget.  

L'esordio alla regia di Michele Soavi è un film non troppo originale che, però, colpisce per le scenografie, le musiche e la regia.

Il film inizia e prosegue come uno dei tanti anonini filmetti tanto male sceneggiati, male recitati e assolutamente inverosimili che oggi vengono considerati "comici involontari".. poi, improvvisamente c'e' il gran finale! La scena madre del maniaco in maschera sul palcoscenico e la ragazza, unica supersite che da nascosta vede i corpi senza vita maltrattati come pupazzi...la chiave bloccata dalle travi del palcoscenico... suspance e horror di serie A che riscatta il film quando ormai sembrava di aver buttato il tempo.

L'esordio di Michele Soavi alla regia si rivela un'opera genuinamente terrorizzante, completa e (caso pittosto raro per il genere horror)ben interpretata dall'intero cast, in cui spiccano l'ottimo David Brandon e il simpatico Giovanni Lombardo Radice. Vincitore del festival di Avoriaz nel 1987, è di gran lunga considerato uno dei migliori horror degli anni '80.Per gli amanti del genere, sicuramente da vedere.