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carlo santoni
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martedì 24 settembre 2024
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tra rampe di scala e sedia a rotelle
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Ho appena visto il film, a distanza di poco meno di trent’anni dalla sua uscita sugli schermi, e come dicono le (poche) recensioni che son riuscito a trovare, la trama è quella che è, e soprattutto è una scusa per farci raccontare da Chabrol le miserie della piccola media borghesia provinciale francese, uguale in immoralità a qualsiasi altra piccola media borghesia.
Insomma, niente di nuovo sotto il sole. Però lo devo dire, resto di stucco su ciò che riguarda non la sostanza della sceneggiatura, ma la sua forma: possibile che nessuno, ripeto nessuno, abbia notato il palese, lampante tributo di Chabrol a Hitchcock, soprattutto a “Psyco”, col babbo morto, la mammina ultra-autoritaria, paralizzata (ma poi, com’era facili
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Ho appena visto il film, a distanza di poco meno di trent’anni dalla sua uscita sugli schermi, e come dicono le (poche) recensioni che son riuscito a trovare, la trama è quella che è, e soprattutto è una scusa per farci raccontare da Chabrol le miserie della piccola media borghesia provinciale francese, uguale in immoralità a qualsiasi altra piccola media borghesia.
Insomma, niente di nuovo sotto il sole. Però lo devo dire, resto di stucco su ciò che riguarda non la sostanza della sceneggiatura, ma la sua forma: possibile che nessuno, ripeto nessuno, abbia notato il palese, lampante tributo di Chabrol a Hitchcock, soprattutto a “Psyco”, col babbo morto, la mammina ultra-autoritaria, paralizzata (ma poi, com’era facilissimamente immaginabile, ben in grado di camminare, e fintamente paralizzata solo per esercitare la massima pressione psicologica sul suo figlio bamboccio, così da reprimere le sue legittime pulsioni sessuali e tenerselo tutto per sé) e ingabbiata sulla sedia a rotelle, e proprio come la mamma-mummia di Alan Bates continuamente sballottata su e giù per le scale dal suo rampollo, dai piani alti al seminterrato?
Ma poi non solo “Psyco”, ma anche “La finestra sul cortile”, e così via…
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carloalberto
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venerdì 11 giugno 2021
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satira di costume, dramma edipico, giallo?
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Chabrol con mano leggera ed i toni della commedia satirica di costume, sull’esile trama incentrata su una serie di delitti inspiegabili ed il rapporto morboso di una madre verso il figlio, tra il dramma familistico a carattere edipico ed il classico giallo alla Christie, abbozza un ritratto ironico e impietoso della borghesia famelica e senza scrupoli della provincia francese, il macellaio, il dottore ed il notaio del paese, in combutta in un losco affare immobiliare. Ineffabile, con un sardonico sorriso stampato sulla faccia, l’ispettore Lavardin, Jean Poiret nelle vesti di un Poirot dai metodi poco ortodossi, arriverà da fuori come nemesi divina a risolvere il mistero, punire i colpevoli, assolvere il piccolo delinquente ignaro delle conseguenze funeste di una bravata, e restituire alla vita la giovane coppia intralciata da una madre possessiva fino alla follia.
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Chabrol con mano leggera ed i toni della commedia satirica di costume, sull’esile trama incentrata su una serie di delitti inspiegabili ed il rapporto morboso di una madre verso il figlio, tra il dramma familistico a carattere edipico ed il classico giallo alla Christie, abbozza un ritratto ironico e impietoso della borghesia famelica e senza scrupoli della provincia francese, il macellaio, il dottore ed il notaio del paese, in combutta in un losco affare immobiliare. Ineffabile, con un sardonico sorriso stampato sulla faccia, l’ispettore Lavardin, Jean Poiret nelle vesti di un Poirot dai metodi poco ortodossi, arriverà da fuori come nemesi divina a risolvere il mistero, punire i colpevoli, assolvere il piccolo delinquente ignaro delle conseguenze funeste di una bravata, e restituire alla vita la giovane coppia intralciata da una madre possessiva fino alla follia. Bellissima l’ultima sequenza con il fermo immagine sullo sguardo innamorato del postino, Lucas Belvaux, che, liberato dalle catene, corre incontro alla sua Henriette, una giovanissima Pauline Lafonte, attrice prematuramente scomparsa, tre anni dopo aver girato il film, in circostanze tragiche.
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