Dune

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Film tra il geniale e il fracassone Valutazione 3 stelle su cinque

di Paiman


Feedback: 842 | altri commenti e recensioni di Paiman
lunedì 2 agosto 2010

Nel 10191, l'intero universo conosciuto è retto da tre forze: l'Impero, le Grandi Case del Landsraad e la onnipotente Gilda Spaziale. L'unico mezzo per qualsiasi spostamento interstellare è rappresentato da una sostanza, la spezia melange, che conferisce particolari poteri a chi l'assume, tra i quali la capacità di vedere il futuro e annullare lo spazio. Unico problema: la spezia si trova soltanto sull'arido Arrakis meglio noto come Dune, un pianeta deserto dove una goccia d'acqua vale una fortuna e dove mostruosi vermi dominano le sabbie e fanno da guardiani alla spezia. Paul Atreides, figlio del duca Leto il "Giusto" e della strega Bene Gesserit Jessica, scopre che dovrà partire per il pianeta sotto ordine dell'Imperatore in persona, che vuole che la casata Atreides governi il pianeta al posto degli orrendi Harkonnen, i quali tramano segretamente (e con la complicità dell'Imperatore) la distruzione dei loro millenari rivali Atreides e del troppo popolare Duca Leto. Arrivato su Dune, a Paul si apriranno le porte di un mondo affascinante e ancestrale abitato dai Fremen, il popolo del deserto dagli occhi completamente blu per assuefazione di spezia. Ma un traditore per conto degli Harkonnen si nasconde tra gli Atreides, e quando questi agisce, Paul si ritrova catapultato in un'avventura per salvare se stesso e la sua casata e per rivendicare ciò che gli appartiene attraverso l'aiuto del popolo del deserto.
Adattamento del famoso romanzo di Frank Herbert, il film è un colosso da 44 milioni di dollari (quattro volte il budget del primo Star Wars) che tenta di spiegare i punti oscuri del libro con una sceneggiatura che narra fatti antecedenti o totalmente soppressi, ma con scarso successo. David Lynch mette il suo tocco ovunque, creando un universo decadente tra il barocco e il gotico, con trovate geniali e atmosfere cupe, forse troppo cupe per questa storia. Delle tre ore e mezza girate da Lynch, le quali formano un film completo sotto molti aspetti e che offrono allo spettatore una storia più che apprezzabile, i produttori ne hanno lasciate solo due, distruggendo tutta la complessità della trama rendendo il film un riassunto del riassunto del romanzo. Questa scelta (per un facile guadagno, forse?) rende comprensibili a chi non ha letto il libro solo i primi tre quarti d'ora. Il resto sono immagini fracassone e scene di battaglia messe alla rinfusa, con odiose cesure con voce fuori campo che pretendono di spiegare interi archi narrativi. I personaggi sono appena accennati e diventano macchiette. A chi ha letto il libro non resta che sprofondare nella rabbia, a l'ignaro spettatore che si avvicina per la prima volta al mondo fantastico di Frank Herbert non resta che sprofondare nella confusione o, peggio, nel tedio. Un adattamento promettente e rovinato da coloro che volevano più spettacoli al giorno per guadagnare di più. Questo comunque non tolse al film di diventare un altro cult del regista. Ma alcuni errori vengono anche da Lynch stesso che, distaccandosi dal romanzo, trasforma il raffinato, teatrale, perfido e omosessuale barone, in un mostro assettato (letteralmente e non scherzo) di sangue, violentissimo, folle e deturpato da infezioni sul volto. Altro punto di demerito va al cosidetto modulo estraniante, totalmente assente nel romanzo e qui usato per spiegare la paura dell'Imperatore nei confronti del Duca Leto. Inoltre sembra che l'intero film sia avvolto in un'aria di perenne malinconia. In certi punti (va detto) manca di spessore epico. Attori buoni, un'interpretazione gioiellino di Brad Dourif nella parte del mentat Piter deVries, il protagonista interpetato da Kyle MacLachlan è convincente e rispecchia abbastanza bene la profondità psicologica di Paul. Bei costumi, effetti speciali un po' antidiluviani ma comunque di grande effetto (da citare i vermoni di Rambaldi). Finale interessante e trionfale, abbastanza distante da quello del romanzo e molto autoconclusivo (come il romanzo, si intende). 
Voto (da 1 a 10):  Sceneggiatura 7; Attori 9; Scenografie 7; Montaggio 4; Musiche 7; Fotografia 5; Effetti speciali 7; Sonoro 7; Costumi 8; Regia 7; Trucco 8; Dialoghi 8; Doppiaggio 9. Voto complessivo del film (in centesimi): 71. (tre stelle e mezzo).

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