matteobettini15gennaio
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lunedì 10 luglio 2017
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un'evasione che fece epoca
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Frank Morris, Clarence Anglin, John Anglin. Questi tre nomi sono stati annotati per decenni nei fascicoli dell'F.B.I. come tra i più pericolosi latitanti della storia criminale americana. Da quando, nella notte dell'11 giugno 1962, i tre riuscirono nell'eccezionale impresa di evadere dal carcere di massima sicureza di Alcatraz, isolotto tutta roccia situato nelle acque della baia di San Francisco. Fino ad allora, evadere da Alcatraz era ritenuta impresa impossibile: chi ci aveva provato o era stato riacciuffato o era annegato in mare o era stato ucciso. 'Fuga da Alcatraz', duro film carcerario diretto da un maestro del genere, Don Siegel, racconta, con notevole precisione, l'ideazione, la preparazione e la fuga (il tutto richiese diversi mesi di faticoso lavoro) dei tre protagonisti: Morris (Clint Eastwood, il cui viso è una maschera perfetta per ruoli simili) è dipinto come il cervello del piano.
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Frank Morris, Clarence Anglin, John Anglin. Questi tre nomi sono stati annotati per decenni nei fascicoli dell'F.B.I. come tra i più pericolosi latitanti della storia criminale americana. Da quando, nella notte dell'11 giugno 1962, i tre riuscirono nell'eccezionale impresa di evadere dal carcere di massima sicureza di Alcatraz, isolotto tutta roccia situato nelle acque della baia di San Francisco. Fino ad allora, evadere da Alcatraz era ritenuta impresa impossibile: chi ci aveva provato o era stato riacciuffato o era annegato in mare o era stato ucciso. 'Fuga da Alcatraz', duro film carcerario diretto da un maestro del genere, Don Siegel, racconta, con notevole precisione, l'ideazione, la preparazione e la fuga (il tutto richiese diversi mesi di faticoso lavoro) dei tre protagonisti: Morris (Clint Eastwood, il cui viso è una maschera perfetta per ruoli simili) è dipinto come il cervello del piano. Anche se, in realtà, le versioni sono contrastanti (addirittura, c'è chi assicura che il vero ideatore del piano fu Allen West, altro criminale detenuto ad Alcatraz, chiamato nel film col nome di 'Charlie Butts', che fu davvero amico di Morris e dei fratelli Anglin e che prese parte alla fuga: o meglio tentò, perché, alla fine, il buco che si era costruito per "andarsene" - e che aveva opportunamente camuffato - si era rivelato troppo stretto!). Ad ogni modo, dal suo arrivo ad Alcatraz durante una gelida e piovosa notte invernale (sono le primissime sequenze del film) fino alla rocambolesca fuga, Eastwood/Morris deve sudare non poco per integrarsi col rigidissimo stile di vita del carcere. Oltre a ciò, deve far fronte alle..insidie e provocazioni di un inquiteante detenuto, tale Wolf (Bruce M. Fisher, davvero bravo!). Che verrà messo al tappeto dallo stesso Morris nel locale docce. Quindi, divenuto amico di altri detenuti e conquistatosi la stima di molti altri (grazie al suo I.Q. ben superiore alla norma, riuscirà a..colpire anche il severissimo direttore di Alcatraz, interpretato da Patrick McGoohan, che fin dalla prima inquadratura suscita un senso sgradevole: ottima, quindi, la sua prova..), Morris e i suoi tre compari lavoreranno ininterrottamente per raggiungere il loro scopo..Non credo occorra aggiungere altro, se non che 'Fuga da Alcatraz' è universalmente considerato una vetta del cinema carcerario (i tre ex detenuti, a tutt'oggi sono ritenuti morti dall'F.B.I., anche se incessanti leggende, come sempre in queste circostanze, li vogliono vivi e vegeti in qualche parte del Sud America!).
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infinity
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mercoledì 8 giugno 2005
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the rock!!
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Davvero molto suggestiva la storia dell'evasione dal carcere fortezza di Alcatraz,realmente accaduta,anche se tuttora avvolta nel mistero per la sua riuscita o meno.Diretto Don Siegel,Eastwood "indossa"magnificamente i panni del carcerato Frank Morris,mente,insieme ai fratelli Anglin,di quella che resta la piu' straordinaria e mai spiegata fuga da un carcere che sia mai stata fatta.
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(di veneteka)
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nathan
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giovedì 22 febbraio 2007
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un classico senza falsi patetismi
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Buon film,soprattutto nella prima parte,dove la vita del carcere viene raccontata senza falsi patetismi,attraverso gli occhi del duro per eccellenza Clint Eastwood,e senza scadere nell'eccessiva crudezza,in quanto il film mantiene un buon taglio classico.Secondo me se la seconda parte fosse stata sviluppata più a lungo ci troveremmo di fronte ad un capolavoro.Anche se l'aggiunta di particolari che potrebbero risultare inverosimili avrebbero contrastato con l'intero significato del film,che non cerca sensazionalismi,ma rimane ancorato alla realtà fino in fondo,nella parte appunto della fuga,che,comunque secondo me è la meno spettacolare..Ma la regia è ottima,le inquadrature geometriche in sintonia con l'ambiente carcerario,le luci e le ombre ricreano alla perfezione il pathos della prigione.
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Buon film,soprattutto nella prima parte,dove la vita del carcere viene raccontata senza falsi patetismi,attraverso gli occhi del duro per eccellenza Clint Eastwood,e senza scadere nell'eccessiva crudezza,in quanto il film mantiene un buon taglio classico.Secondo me se la seconda parte fosse stata sviluppata più a lungo ci troveremmo di fronte ad un capolavoro.Anche se l'aggiunta di particolari che potrebbero risultare inverosimili avrebbero contrastato con l'intero significato del film,che non cerca sensazionalismi,ma rimane ancorato alla realtà fino in fondo,nella parte appunto della fuga,che,comunque secondo me è la meno spettacolare..Ma la regia è ottima,le inquadrature geometriche in sintonia con l'ambiente carcerario,le luci e le ombre ricreano alla perfezione il pathos della prigione.Bellissima la scena finale,il motivo del fiore,e l'interpretazione misurata di Eastwood.
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arnaco
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domenica 8 marzo 2015
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carcere morbido
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Il film è senz'altro piacevole anche a distanza di molti anni dalla prima visione, ma non è il migliore sull'argomento. Per la "signorilità" dei detenuti mi ha ricordato Il Buco di Jacques Becker, girato ben vent'anni prima. Il carcere di Alcatraz sembra troppo levigato e pulito e, forse per la sua collocazione geografica, non induce quel senso di insoffribile claustrofobia tipico di altri film del genere. Non c'è molto scavo psicologico dei personaggi e questo è anche comprensibile se si è voluto mantenere il focus sulla fuga; ma in questo caso ne andavano un pò meglio approfonditi alcuni particolari "ingegneristici", atti a meglio far rilevare il quoziente d'intelligenza superiore alla norma del protagonista.
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Il film è senz'altro piacevole anche a distanza di molti anni dalla prima visione, ma non è il migliore sull'argomento. Per la "signorilità" dei detenuti mi ha ricordato Il Buco di Jacques Becker, girato ben vent'anni prima. Il carcere di Alcatraz sembra troppo levigato e pulito e, forse per la sua collocazione geografica, non induce quel senso di insoffribile claustrofobia tipico di altri film del genere. Non c'è molto scavo psicologico dei personaggi e questo è anche comprensibile se si è voluto mantenere il focus sulla fuga; ma in questo caso ne andavano un pò meglio approfonditi alcuni particolari "ingegneristici", atti a meglio far rilevare il quoziente d'intelligenza superiore alla norma del protagonista. Non si crea insomma quel clima di suspence "partigiana" che ti fa trepidare per la sorte dei protagonisti, anche se sai già come andrà a finire e che ti assolve dal peccato di tifare per dei criminali perchè lottano per la libertrà.
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giovanni morandi
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mercoledì 28 settembre 2022
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cronaca di un evasione. giovanni morandi
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Fuga da Alcatraz (Escape from Alcatraz)
USA, 1979 -Regia di Don Siegel - che aveva creato il personaggio di Dirty Harry proprio con Eastwood -: Clint Eastwood, Patrick McGoohan, Robert Blossom narra la storia vera di un'evasione che era considerata quasi impossibile.
Frank Morris (Clint) arriva nel cercere di Alcatraz nel gennaio 1960. La prigione era considerata la Roccia, dalla quale era considerato "impossibile" evadere: nessuno infatti era mai riuscito ad uscirne vivo, nonostante alcuni tentativi. Nonostante questo, Morris (personaggio reale-la fuga avvenne l'11/6/1962) non ha che un pensiero: scappare. E ci riesce insieme ai due fratelli Anglin.
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Fuga da Alcatraz (Escape from Alcatraz)
USA, 1979 -Regia di Don Siegel - che aveva creato il personaggio di Dirty Harry proprio con Eastwood -: Clint Eastwood, Patrick McGoohan, Robert Blossom narra la storia vera di un'evasione che era considerata quasi impossibile.
Frank Morris (Clint) arriva nel cercere di Alcatraz nel gennaio 1960. La prigione era considerata la Roccia, dalla quale era considerato "impossibile" evadere: nessuno infatti era mai riuscito ad uscirne vivo, nonostante alcuni tentativi. Nonostante questo, Morris (personaggio reale-la fuga avvenne l'11/6/1962) non ha che un pensiero: scappare. E ci riesce insieme ai due fratelli Anglin. In realtà, solo recentemente, pare che uno dei fratelli evasi abbia inviato una sua foto, considerata la prova del successo dell'impresa. Siegel e Eastwood invece sono riusciti a fare di questo film (non solo d'azione) un vero capolavoro del genere carcerario, arricchendo la suspense della fuga, e dei geniali preparativi (quali la costruzione delle griglie per l'aria e delle teste di cartapesta), con interessanti dialoghi e vari personaggi di contorno, (il pittore, che commette lo sbaglio di fare il ritratto dell'odioso e disumano direttore, il negro, English che si è guadagnato il gradino più alto della scalinata, Tornasole pronto a scambiare qualsiasi cosa in cambio di cibo, Puzo che cerca, senza riuscirci di unirsi ai fuggitivi, il ciccione che respinto, nelle sue pretese sessuali, da Clint, cerca di vendicarsi, ecc.). Naturalmente il pubblico non può che schierarsi dalla parte di Clint & Co., dimenticandosi, almeno per la durata del film, che erano comunque criminali...ma certo che le condizioni disumane della detenzione (il carcere fu chiuso nel '63 da Kennedy) non potevano giustificare il trattamento dei detenuti, per quanto potessero essere pericolosi (il direttore dell'epoca ci teneva a farne un unico mazzo).
Nessuno sa se gli evasi riuscirono realmente a portare a termine l'evasione; ma resta il fatto che i corpi non furono mai ritrovati e, pare che molti anni dopo sia pervenuta una cartolina firmata da uno degli evasi.
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