Il messaggio che ci lascia questo sceneggiato è molto preciso: siamo noi spettatori che alla fine dobbiamo trovare in noi stessi la risposta all'interrogativo di credere o non credere che oltre alla nostra consueta realtà quotidiana della vita ne esiste un'altra: quella dell'essenza dell'anima che esiste in un'altra dimensione, svincolata da ogni limite di tempo e di spazio. Quella che analizzata secondo un ragionamento puramente razionale non si vede, dunque, non esiste, oppure vista attraverso la percezione più profonda e sensoriale del nostro "io" ed ecco allora che prende forma e sostanza e ne cogliamo l'aspetto sublime e parallelo alla nostra realtà terrena. Proprio come è successo al protagonista della storia, il Prof.
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Il messaggio che ci lascia questo sceneggiato è molto preciso: siamo noi spettatori che alla fine dobbiamo trovare in noi stessi la risposta all'interrogativo di credere o non credere che oltre alla nostra consueta realtà quotidiana della vita ne esiste un'altra: quella dell'essenza dell'anima che esiste in un'altra dimensione, svincolata da ogni limite di tempo e di spazio. Quella che analizzata secondo un ragionamento puramente razionale non si vede, dunque, non esiste, oppure vista attraverso la percezione più profonda e sensoriale del nostro "io" ed ecco allora che prende forma e sostanza e ne cogliamo l'aspetto sublime e parallelo alla nostra realtà terrena. Proprio come è successo al protagonista della storia, il Prof. Forster. Dunque spetta a noi l'arduo compito: credere o non credere.
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