vedere un potpourri di comparsate stellari oltre
totò ci pone anche un quesito, è
possibile essere severi con totò, sarebbe d'accordo
nel vedere la composizione degli episodi? oppure è
sfruttamento di un morto... illustre?, s'arrese al ruolo
'ricucitogli' oppure lottò per emergere da
quelle parvenze di 'macchietta', volle
spacciarsi per principe, e forse è una risposta
anch'essa, vittima di un sistema malato e delle
credenze d'oltre manica, immerso nel ruolo di intrattenimento
popolano forse non s'è accorto o non s'è voluto accorgere di
nulla, lasciando in eredità dei figli d'arte
altrettanto esasperati a cui non si sa se avesse trasmesso
qualche valore, se non quello di pensare a
sè stessi, al ritmo forsennato, e al palcoscenico
da surreale figurante senza trasmettere niente di costruttivo,
niente di profondo, se non
l'autopunizione e lo stermino artistico di quei
figli cercando di tenere a bada qualsiasi rivale, in
una lotta esasperata nell'apparire fino al
propinarsi principe e propinare agli italiani un modello d'esistenza
fraudolneto, oscurando i temi più profondi e memorabili
e di importanza nell'essere un grande attore, seppur col viso
sotrpio e amlandat, forse la metà di chaplin,
hanno voluto ricordarlo così, nel
totò story, col de curtis, sornione
travestito da donna sbraitare senza ne arte ne parte
dandosi la zappa nei piedi, da
figura di icona comico, mentre uno dei protagonisti
nell'ultimo episodio, della composizione
interpretando un padre redarguisce dicendo ricordatevi di queste
e quelle cose.
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vedere un potpourri di comparsate stellari oltre
totò ci pone anche un quesito, è
possibile essere severi con totò, sarebbe d'accordo
nel vedere la composizione degli episodi? oppure è
sfruttamento di un morto... illustre?, s'arrese al ruolo
'ricucitogli' oppure lottò per emergere da
quelle parvenze di 'macchietta', volle
spacciarsi per principe, e forse è una risposta
anch'essa, vittima di un sistema malato e delle
credenze d'oltre manica, immerso nel ruolo di intrattenimento
popolano forse non s'è accorto o non s'è voluto accorgere di
nulla, lasciando in eredità dei figli d'arte
altrettanto esasperati a cui non si sa se avesse trasmesso
qualche valore, se non quello di pensare a
sè stessi, al ritmo forsennato, e al palcoscenico
da surreale figurante senza trasmettere niente di costruttivo,
niente di profondo, se non
l'autopunizione e lo stermino artistico di quei
figli cercando di tenere a bada qualsiasi rivale, in
una lotta esasperata nell'apparire fino al
propinarsi principe e propinare agli italiani un modello d'esistenza
fraudolneto, oscurando i temi più profondi e memorabili
e di importanza nell'essere un grande attore, seppur col viso
sotrpio e amlandat, forse la metà di chaplin,
hanno voluto ricordarlo così, nel
totò story, col de curtis, sornione
travestito da donna sbraitare senza ne arte ne parte
dandosi la zappa nei piedi, da
figura di icona comico, mentre uno dei protagonisti
nell'ultimo episodio, della composizione
interpretando un padre redarguisce dicendo ricordatevi di queste
e quelle cose... e chissà a chi acconsentirebbe ora a chi
non darebbe o darebbe un premio, per un film che, seppur con qualche
figuraccia e piccolezza, seppur con qualche
screzio e desistenza, ha
lasciato oltre totò, di certo il segno, anche se non il migliore.
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