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Film fantascientifico basato su un racconto di Isaac Asimov commissionato allo scrittore e scienziato proprio in vista della realizzazione della pellicola.
L’oggetto è capace di incuriosire, grazie ad una tematica che non lascia indifferenti; lasciando da parte l’ambientazione decisamente fuori dall’ordinario, con la sceneggiatura si torna invece dentro ai canoni ben più classici del viaggio avventuroso, in cui un equipaggio assortito deve affrontare imprevisti e difficoltà di ogni genere, che seppur a fatica vengono infine superati.
La regia è affidata al bravo Richard Fleischer che più di dieci anni prima aveva diretto una pellicola con vari punti di contatto con questa, l’ottimo “Ventimila leghe sotto i mari”, eccellente trasposizione cinematografica del celebre racconto di Jules Verne. Anche stavolta Fleischer dimostra di cavarsela bene, esibendo un’impeccabile tecnica di ripresa.
La narrazione segue un buon ritmo, ma le traversie che i protagonisti si trovano ad affrontare non sono così spettacolari da rubare l’attenzione, sicché la storia non risulta sufficientemente avvincente per un film d’avventura.
Il cast conta un buon numero di attori noti: nella parte del protagonista c’è Stephen Boyd, attore che in realtà è ricordato prevalentemente per il ruolo del malvagio Messala nel leggendario kolossal “Ben Hur” di William Wyler, piuttosto che per le innumerevoli parti da protagonista positivo ricoperte in carriera. Il cast prosegue con grandi attori di indiscusso talento come Edmond O'Brien, Donald Pleasence, Arthur O'Connell e Arthur Kennedy, mentre nell’unica parte femminile della pellicola troviamo la procace Raquel Welch, decisamente sprecata nelle castigate vesti della scienziata, e forse anche non molto cedibile.
Notevole lo sforzo compiuto nell’allestimento della scenografia, difatti premiata con l’Oscar, che propone un’accurata e gigantesca ricostruzione dell'organismo umano.
Benché si tratti di una storia fantascientifica, gli elementi scenografici e la spiegazione di alcune dinamiche proprie del nostro organismo, che la storia propone, permettono alla pellicola di assumere anche un non trascurabile valore istruttivo e didattico.
Oscar anche per gli effetti speciali.
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