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gianmaria s
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mercoledì 30 aprile 2008
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e' più paurosa la nostra mente o la realtà?
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Horror/thriller in grande stile e di grande effetto per gli anni '60. Mantiene ancora intatta la sua forza espressiva e riesce a coinvolgere e spaventare o per lo meno ad inquietare.
Parla di una casa maledetta in cui uno scienziato vuole studiare l'esistenza degli spiriti e del paranormale. tutto il film si divide tra il confermare la presenza di elementi paranormali e l'insinuare il dubbio che il tutto sia frutto della mente di Eleonor (la protagonista). E' quindi un viaggio tra l'onirico e il reale che disorienta e quindi spaventa lo spettatore. E' più paurosa la nostra mente o la realtà che ci circonda?
PS Con un remake del 2000 - "The haunting, presenze" - con Cathrine Zeta-Jones.
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Horror/thriller in grande stile e di grande effetto per gli anni '60. Mantiene ancora intatta la sua forza espressiva e riesce a coinvolgere e spaventare o per lo meno ad inquietare.
Parla di una casa maledetta in cui uno scienziato vuole studiare l'esistenza degli spiriti e del paranormale. tutto il film si divide tra il confermare la presenza di elementi paranormali e l'insinuare il dubbio che il tutto sia frutto della mente di Eleonor (la protagonista). E' quindi un viaggio tra l'onirico e il reale che disorienta e quindi spaventa lo spettatore. E' più paurosa la nostra mente o la realtà che ci circonda?
PS Con un remake del 2000 - "The haunting, presenze" - con Cathrine Zeta-Jones. Il remake mantiene intatta la struttura narattiva e il potere orrorifico, ma con il passare dei minuti lascia la trama e la strada dell'inquietudine per trasformarsi in un'orgia di effetti speciali.
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(di andrea 47)
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simone
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domenica 8 febbraio 2009
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film incredibile
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In questo film c'è tutto, eppure non c'è nulla, è ambiguo, misterioso, come la vita dopo la morte. Lovecraft scriveva: "Il segreto più forte ed antico dell'uomo è la paura e la paura più grande è quella x l'ignoto".
Impossibile non immedesimarsi nelle situazioni, che nonostante il tema "fantastico" (dipende dai punti di vista), rievocano le nostre paure dell'infanzia, quelle che il cinema di oggi tende a non usare perchè, forse, le ritiene (purtroppo) banali, cioè la paura del buio, il fascino e mistero di una porta semi chiusa, i suoni nell'ombra, la notte, la "presenza".
Da un punto di vista stilistico, il film, è un continuo virtuosismo: carrellate improvvise, giochi di luce ed ombra, impressionanti grandangoli, inquadrature spesso "imprecise", montaggio superbo fatto di alti(dinamico, ossessivo) e bassi (classico), nel senso positivo del termine.
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In questo film c'è tutto, eppure non c'è nulla, è ambiguo, misterioso, come la vita dopo la morte. Lovecraft scriveva: "Il segreto più forte ed antico dell'uomo è la paura e la paura più grande è quella x l'ignoto".
Impossibile non immedesimarsi nelle situazioni, che nonostante il tema "fantastico" (dipende dai punti di vista), rievocano le nostre paure dell'infanzia, quelle che il cinema di oggi tende a non usare perchè, forse, le ritiene (purtroppo) banali, cioè la paura del buio, il fascino e mistero di una porta semi chiusa, i suoni nell'ombra, la notte, la "presenza".
Da un punto di vista stilistico, il film, è un continuo virtuosismo: carrellate improvvise, giochi di luce ed ombra, impressionanti grandangoli, inquadrature spesso "imprecise", montaggio superbo fatto di alti(dinamico, ossessivo) e bassi (classico), nel senso positivo del termine. Un film che definirei epico, sottovalutato ed è uno degli esempi di come il genere "horror" abbia in mano carte potentissime da poter giocare.
Un esempio di vero cinema: ritengo che questa arte, x essere perfetta, debba creare una incredibile sintesi di tutti gli elementi che la compongono. Infatti qui nulla è lasciato al caso, ma ogni cosa ha il suo piccolo ma grande compito x trasmettere quel senso di mistero che pervade tutta l'opera (fotografia, montaggio, attori, dialoghi e pure l'architettura!).
In sostanza consiglio a tutti questo film, i brividi sono assicurati e la delusione è inesistente. Credetemi!
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frz94
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domenica 21 novembre 2010
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1963
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A quasi 50 anni dalla sua produzione, un film che regala momenti di suspence senza l'uso di "vuoti" effetti speciali, che nei film d'oggi sono largamente usati per sopperire alla povertà di idee e di plot. Nulla è dato da vedere e sarà compito dello spettatore tirare le fila della vicenda che viene lasciata in sospesa fino alla fine.
La casa è infestata o sono i protagonisti a perdere la testa, entrati nelle ostili mura di villa Crane? Ci sono i fantasmi o è la villa che esaspera le menti del gruppo guidato dal professore Markway? I dialoghi, ottimi e mai scontati, danno spessore alla trama e non sono semplicemente un mezzo per allungare la durata del film; l'uso del bianco e nero rende il tutto più inquietante e misterioso e, grazie all'uso di lenti distorcenti e scale musicali al contrario, la paura e la tensione è assicurata.
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A quasi 50 anni dalla sua produzione, un film che regala momenti di suspence senza l'uso di "vuoti" effetti speciali, che nei film d'oggi sono largamente usati per sopperire alla povertà di idee e di plot. Nulla è dato da vedere e sarà compito dello spettatore tirare le fila della vicenda che viene lasciata in sospesa fino alla fine.
La casa è infestata o sono i protagonisti a perdere la testa, entrati nelle ostili mura di villa Crane? Ci sono i fantasmi o è la villa che esaspera le menti del gruppo guidato dal professore Markway? I dialoghi, ottimi e mai scontati, danno spessore alla trama e non sono semplicemente un mezzo per allungare la durata del film; l'uso del bianco e nero rende il tutto più inquietante e misterioso e, grazie all'uso di lenti distorcenti e scale musicali al contrario, la paura e la tensione è assicurata.
Un pilastro di questo sottogenere horror, uno dei migliori horror mai fatti. Da vedere, senza riserve.
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onufrio
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martedì 30 gennaio 2018
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benvenuti a hill house
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Hill House è una di quelle classiche ville maledette, da oltre 90 anni infatti, cioè da quando è stato costruita, macabre vicende hanno coinvolto chiunque abbia vissuto in quella casa. A distanza di anni, il Dottr Markway, antropologo attratto e studioso dei fenomeni paranormali, prende in affitto la villa durante il periodo estivo per potere effettuare degli studi accurati sulla casa. Lo studioso inviterà alla villa due donne con una spiccata percezione per i fenomeni paranormali ed il futuro erede della villa, Luke. Fenomeni inquietanti accompagneranno la vita quotidiana dei visitatori. Ottimo thriller/Horror diretto con maestria da Robert Wise, in grado di suscitare paura nello spettatore senza usare nessun tipo di effetti speciali (eccezion fatta per la scena della porta).
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Hill House è una di quelle classiche ville maledette, da oltre 90 anni infatti, cioè da quando è stato costruita, macabre vicende hanno coinvolto chiunque abbia vissuto in quella casa. A distanza di anni, il Dottr Markway, antropologo attratto e studioso dei fenomeni paranormali, prende in affitto la villa durante il periodo estivo per potere effettuare degli studi accurati sulla casa. Lo studioso inviterà alla villa due donne con una spiccata percezione per i fenomeni paranormali ed il futuro erede della villa, Luke. Fenomeni inquietanti accompagneranno la vita quotidiana dei visitatori. Ottimo thriller/Horror diretto con maestria da Robert Wise, in grado di suscitare paura nello spettatore senza usare nessun tipo di effetti speciali (eccezion fatta per la scena della porta).
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dandy
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lunedì 31 dicembre 2018
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un film un genere.
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Dal romanzo di Shirley Jackson"L'incubo di Hill House",un film epocale che ha riscritto tutte le regole del genere case infestate.Wise non spiega nulla,lasciando allo spettatore il dubbio se i fenomeni a cui si assite siano veri eventi soprannaturali o il frutto dell'isteria dei protagonisti.Personaggi a tutto tondo,dove svetta Eleanor.Eroina tutt'altro che conciliante,rosa dalle nevrosi e inevitabilmente destinata a una disfatta dapprima temuta,poi agognata.Ma ciò che colpisce più di tutto è la capacità di sfruttare ogni possibile clichè del genere(porte che sbattono,specchi,vento,oggetti minacciosi,scale pericolanti,riprese distorte o audaci,rumori molesti,ombre e luci)creando un'atmosfera opprimente ma frenetica,spiazzante come l'irruzione improvvisa dell'assurdo nel quotidiano.
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Dal romanzo di Shirley Jackson"L'incubo di Hill House",un film epocale che ha riscritto tutte le regole del genere case infestate.Wise non spiega nulla,lasciando allo spettatore il dubbio se i fenomeni a cui si assite siano veri eventi soprannaturali o il frutto dell'isteria dei protagonisti.Personaggi a tutto tondo,dove svetta Eleanor.Eroina tutt'altro che conciliante,rosa dalle nevrosi e inevitabilmente destinata a una disfatta dapprima temuta,poi agognata.Ma ciò che colpisce più di tutto è la capacità di sfruttare ogni possibile clichè del genere(porte che sbattono,specchi,vento,oggetti minacciosi,scale pericolanti,riprese distorte o audaci,rumori molesti,ombre e luci)creando un'atmosfera opprimente ma frenetica,spiazzante come l'irruzione improvvisa dell'assurdo nel quotidiano.Praticamente l'unico effetto speciale del film è una porta che pulsa,e le niche scene "forti" riguardano il memorabile prologo.Superlativo anche l'uso del sonoro,ci si potrebbe scrivere un saggio....Perfetto il cast.Malgrado il codice Hayes fosse ormai in declino,il personaggio della lesbica Theo è trattato con molta rigidità e pudore.Vista la sua presenza,forse osare un pò di più avrebbe giovato.Un vero capolavoro che nessun amante dell'horror vero dovrebbe lasciarsi sfuggire.Il remake di Jan De Bont non è degno nemmeno di allacciargli le scarpe.
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signorbagheri
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mercoledì 19 novembre 2025
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dramma psicologico
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Una delle prime pellicole del dopoguerra che ha per soggetto, tema poi abusato dal cinema horror fino a diventarne un sottogenere di successo, la grande casa infestata da fantasmi. Una ghost story girata quasi tutta in interni, in una villa in stile gotico sinistra come il castello di Stoker, per inciso la scenografia risulta alla fine una delle cose migliori del film, tratta da The Haunting of Hill House, opera di una scrittrice americana. Il titolo italiano appare assolutamente fuori luogo, sia rispetto a quello del romanzo che del film di Wise, sia rispetto alla trama. Gli spettri sono soltanto una occasione per raccontare il dramma psicologico della protagonista, che, tormentata dai sensi di colpa verso la madre, accudita con sacrificio della propria esistenza fino alla sua morte, sognando una vita finalmente indipendente, fugge dalla casa della sorella e di suo marito in cui si sente ospite indesiderata e finisce nella villa degli spiriti come assistente di uno studioso di fenomeni paranormali.
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Una delle prime pellicole del dopoguerra che ha per soggetto, tema poi abusato dal cinema horror fino a diventarne un sottogenere di successo, la grande casa infestata da fantasmi. Una ghost story girata quasi tutta in interni, in una villa in stile gotico sinistra come il castello di Stoker, per inciso la scenografia risulta alla fine una delle cose migliori del film, tratta da The Haunting of Hill House, opera di una scrittrice americana. Il titolo italiano appare assolutamente fuori luogo, sia rispetto a quello del romanzo che del film di Wise, sia rispetto alla trama. Gli spettri sono soltanto una occasione per raccontare il dramma psicologico della protagonista, che, tormentata dai sensi di colpa verso la madre, accudita con sacrificio della propria esistenza fino alla sua morte, sognando una vita finalmente indipendente, fugge dalla casa della sorella e di suo marito in cui si sente ospite indesiderata e finisce nella villa degli spiriti come assistente di uno studioso di fenomeni paranormali. Le attenzioni saffiche di una collaboratrice del professore non giovano alla stabilit? emotiva della giovane che finisce per soccombere alle sue angosce. Oggi gli effetti speciali naif, i colpi sui muri, le porte che si flettono o le voci lamentose da oltretomba fanno soltanto sorridere, ma il film si deve guardare e giudicare non come un qualsiasi horror desinato a spaventare ma piuttosto come un dramma psicologico.
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toty bottalla
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mercoledì 19 ottobre 2016
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la paura forse c'è, ma non si vede!
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In una dimora spettrale avvengono negli anni diverse morti misteriose, un esperto del fatto umano e sovrannaturale tenta assieme ad altre tre persone di svelare l'arcano...La voce fuori campo spiana il racconto facendoci capire sin da subito come stanno le cose ma, una volta entrati, complice una sceneggiatura maldestra e inconsistente assistiamo a una commedia psicologica un pò presuntuosa e priva di emozioni, puntando così più su quello che ti aspetteresti che su quello che succede, un gioco psicologico francamente noioso, ma se vi piace questo genere allora vi invito a vedere: "Ballata Macabra" di Dan Curtis del 76 beh! vi assicuro che lì le emozioni non mancano.
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In una dimora spettrale avvengono negli anni diverse morti misteriose, un esperto del fatto umano e sovrannaturale tenta assieme ad altre tre persone di svelare l'arcano...La voce fuori campo spiana il racconto facendoci capire sin da subito come stanno le cose ma, una volta entrati, complice una sceneggiatura maldestra e inconsistente assistiamo a una commedia psicologica un pò presuntuosa e priva di emozioni, puntando così più su quello che ti aspetteresti che su quello che succede, un gioco psicologico francamente noioso, ma se vi piace questo genere allora vi invito a vedere: "Ballata Macabra" di Dan Curtis del 76 beh! vi assicuro che lì le emozioni non mancano. Saluti.
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