onufrio
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venerdì 3 luglio 2020
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cencio e cesira
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Cencio è un ladruncolo de Roma che entra ed esce dal carcere, divenuto ormai un ambiente familiare anche per via della stirpe, da decenni a stretto contatto con il carcere. Uscito dopo un'amnistia, Cencio si unisce a Cesira per organizzare furtarelli e truffe varie per arrotondare la situazione economica e far diventare Cesira una "Signora". Commedia all'italiana senza infamia nè lode, resa apprezzabile grazie all'interpretazione di Sordi che per l'occasione diventa un mattatore istrionico nei suoi mille costumi.
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ultimoboyscout
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lunedì 19 gennaio 2015
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qui abitò la famiglia de cencio!
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Sylva Koscina è Cesira, disoccupata in cerca di lavoro che riesce solo ad attirare attenzioni non richieste a causa del suo fisico a dir poco esplosivo. Cencio è un simpatico poco di buono, un ladruncolo e un truffatore che passa la maggior parte del suo tempo a Regina Coeli. I due si alleano in una bizzarra "società", scovando nell'ex principale di lei l'uomo che può farli uscire dalla loro difficile situazione. Sordi da solo sorregge il film, lo domina, straborda, lievita con l'evolversi della storia, la sua comicità è incredibile e genuina e tanto basta in una pellicola di passaggio tra neorealismo e primissima commedia all'italiana.
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Sylva Koscina è Cesira, disoccupata in cerca di lavoro che riesce solo ad attirare attenzioni non richieste a causa del suo fisico a dir poco esplosivo. Cencio è un simpatico poco di buono, un ladruncolo e un truffatore che passa la maggior parte del suo tempo a Regina Coeli. I due si alleano in una bizzarra "società", scovando nell'ex principale di lei l'uomo che può farli uscire dalla loro difficile situazione. Sordi da solo sorregge il film, lo domina, straborda, lievita con l'evolversi della storia, la sua comicità è incredibile e genuina e tanto basta in una pellicola di passaggio tra neorealismo e primissima commedia all'italiana. Ma il suo personaggio, ladro figlio di ladri, dedito al furto, ossessionato dal furto stesso, risulta poco efficace proprio per il suo essere così esagerato e sopra le righe. Zampa appare fin troppo moralista per essere graffiante, mette in scena l'immoralità dei commercianti alla costante ricerca di belle commesse per poi scadere in romanticismo più che buonista che ne racconta l'avvenuta redenzione. Commedia non troppo frizzante, spaccato di una società marginale con attori in gran forma (e forme) con tempi comici indovinati ma non del tutto riuscita, Zampa critica alcune storture del tempo senza riuscirci appieno. E anche se nella sua filmografia si trova di meglio fa comunque sempre piacere rivederlo.
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emanuele
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lunedì 31 luglio 2006
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grave errore!!!!!!!!!!
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Non è lui che si innamora di una "vittima",ma lei,(la Koscina), che si innamora di un commerciante di stoffe e,infine,lo sposa!
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