Claude Beylie
L’ungheria all’indomani del compromesso austro-ungarico del 1867. L’alto commissariato di Rady persegue severamente i ribelli, gli uomini di Sandor Rozsa che combatterono con Kossuth nel 1948. In un forte perduto nel cuore della puszta, le guardie imperiali hanno imprigionato un centinaio di contadini, per poter individuare i ribelli che sono tra loro. Una donna umiliata denuncia uno di loro che si fa spia. Viene ucciso, e gli uomini considerati più pericolosi vengono messi in isolamento. Si promette l’amnistia a coloro che accetteranno di arruolarsi nell’esercito di Francesco Giuseppe: ma coloro che accettano e si fanno avanti verranno tutti giustiziati. [...]
di Claude Beylie, articolo completo (2412 caratteri spazi inclusi) su 1990