I film in costume sono solitamente opere solenni che mettono in scena drammi o tragedia dentro una curata ricostruzione storica del periodo: insomma si tratta di cinema serio, per così dire.
Questa pellicola dell’americano George Marshall disattende questa regola: infatti, sebbene sia ambientata nella Francia del diciottesimo secolo, è invece una commedia che spinge molto sul comico, sfruttando al meglio il celebre Bob Hope che in quegli anni attraversava il momento d’oro della sua carriera e che è il protagonista incontrastato del film.
La storia sempliciotta e senza pretese, presente il solito susseguirsi di situazioni paradossali, simpatici equivoci e scambi di persona, tutto studiato per divertire il pubblico e creare le condizioni ideali per consentire ad Hope di esibire la sua verve comica: l’operazione riesce in pieno e l’irresistibile attore statunitense non delude, da vero fuoriclasse qual è.
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I film in costume sono solitamente opere solenni che mettono in scena drammi o tragedia dentro una curata ricostruzione storica del periodo: insomma si tratta di cinema serio, per così dire.
Questa pellicola dell’americano George Marshall disattende questa regola: infatti, sebbene sia ambientata nella Francia del diciottesimo secolo, è invece una commedia che spinge molto sul comico, sfruttando al meglio il celebre Bob Hope che in quegli anni attraversava il momento d’oro della sua carriera e che è il protagonista incontrastato del film.
La storia sempliciotta e senza pretese, presente il solito susseguirsi di situazioni paradossali, simpatici equivoci e scambi di persona, tutto studiato per divertire il pubblico e creare le condizioni ideali per consentire ad Hope di esibire la sua verve comica: l’operazione riesce in pieno e l’irresistibile attore statunitense non delude, da vero fuoriclasse qual è.
La pellicola è molto simpatica, mai volgare e scorre piacevolmente, agevolata da un ottimo ritmo; si ride di gusto.
Marshall, non nuovo del genere (aveva già diritto varie commedie e film comici con Stanlio e Ollio e successivamente dirigerà altre opere comiche stavolta con Jerry Lewis), se la cava egregiamente dietro la macchina da presa, seppur senza particolari trovate.
Oltre al già citato protagonista, tra gli altri interpreti si ricordano il bravo attore di origine austriaca Joseph Schildkraut, che interpreta la parte del cattivo cospiratore; il famoso caratterista Cecil Kellaway, che si cimenta con discreto successo nel ruolo della spalla comica di Hope; ed infine Joan Caulfield nella parte della donna amata dal protagonista.
Ottime le musiche.
Apprezzabili i costumi.
La scena finale presenta una comicità quasi demenziale, resa comunque con una forma molto gradevole.
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