Giuseppe Marotta
Un film di Cecil B. De Mille è titanico, lungo, fragoroso, nocivo e stupido come una guerra. Cecil B. De Mille è un volto del cinema corrispondente a quegli immani bazar di New York o di Chicago nei quali c'è tutto per tutti ma, agli effetti di un sia pur lieve connotato o gusto individuale, non c'è niente per nessuno. Cecil B. De Mille è pletorico ed esangue, un baobab in un'aiuola, stupisce e fa ridere. Egli si avvicina ai grandi temi (suggeritigli, è probabile, da una ignota disfunzione ghiandolare) con la mentalità del Reader's Digest. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (7667 caratteri spazi inclusi) su 1956