Vero e proprio "re-enactment" dell'infanzia, l'esordio della cineasta è un coraggioso tentativo di esorcizzare il dolore di una vita passata sotto le bombe. VENEZIA82. Giornate degli Autori
di Daniele Schina Sentieri Selvaggi
La ricostruzione del passato come atto terapeutico nei confronti della propria coscienza. È questo, in larga parte, ciò che la cineasta ucraina Vladlena Sandu (nata in Crimea, ma cresciuta in Cecenia a Groznyj) ha deciso di fare con il suo lungometraggio d'esordio, Memory, scelto come film d'apertura della 22ª edizione delle Giornate degli Autori a Venezia.
Unendo registri espressivi diversi - tra cui l'utilizzo, di stampo documentaristico, del materiale d'archivio insieme a una forma di re-enactment in chiave installativa, affidato a un ristretto gruppo di attori - la regista racconta i suoi anni d'infanzia, trascorsi tra la dissoluzione dell'Unione Sovietica e l'inizio della Prima Guerra Cecena (1994-1996), costata la vita a più di 100. [...]
di Daniele Schina, articolo completo (3750 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 31 agosto 2025