Massimiliano Schiavoni
Quinlan
Grande assente ormai da decenni nella produzione italiana, sia pure con una gloriosissima tradizione ricacciata nel passato, il cinema di genere sembra riscuotere nelle ultime stagioni qualche timido e nuovo interesse negli orizzonti del nostro panorama nazionale. In particolare, il culto per gli anime giapponesi aveva irrobustito l'ispirazione per un film di grande successo come Lo chiamavano Jeeg Robot (Gabriele Mainetti, 2015). Ci si augura adesso che lo stesso interesse, magari in buona parte fra il pubblico dei ventenni, sia suscitato da un prodotto come Mani nude, opera seconda in lungometraggio di Mauro Mancini ispirata all'omonimo romanzo di Paola Barbato, che in un frullato di modelli sembra tener presenti di nuovo alcune suggestioni nipponiche. [...]
di Massimiliano Schiavoni, articolo completo (6629 caratteri spazi inclusi) su Quinlan 27 ottobre 2024