Un esordio ambizioso, minimalista e claustrofobico, che trova la sua dimensione horror più riuscita nell'oscurità degli scenari e nell'imprevedibilità del dialogo notturno.
di Eugenio Grenna Sentieri Selvaggi
Talvolta accade che il cinema horror riesca difficilmente ad essere qualcosa di più d'un semplice sottofondo per una serata tra amici: un intrattenimento passeggero, sinistro, eppure buffo. Proprio perché osservato come qualcosa da poco, o peggio, di terribilmente prevedibile e ormai convenzionale. Dopodiché, ci sono quei titoli che, di tanto in tanto, riaccendono la miccia di un linguaggio e di un immaginario sempre più raramente ambizioso, crudele e alla ricerca d'uno sguardo altro sul male. In contemporanea con il grande ritorno in sala dei fratelli Philippou, il cui talento è esploso nel 2022 con Talk to Me, ecco che dall'Australia emergono due nuovi promettenti autori di cinema horror: Josiah Allen e Indianna Bell, con il loro esordio al lungometraggio You'll Never Find Me - Nessuna via d'uscita. [...]
di Eugenio Grenna, articolo completo (3781 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 15 luglio 2025
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