La sirenetta

In effetti non ho spiegato il paragone consapevolmente esagerato, ma la storia ci ricorda che tra le barbarie naziste ci fu il rogo dei libri non ''graditi'' (ce ne furono molti ma il più grave fu quello di Berlino nel ‘33). Prendere l''opera di un autore, stravolgerla completamente nella forma e nella sostanza, ma utilizzarne il titolo originale per meschine questioni di incassi (la favola di Andersen è famosissima in tutto il mondo) ha la stessa gravità del gesto nazista. Anche Andersen aveva utilizzato un racconto popolare come idea per la sua favola, ma rispettando la fonte non l''ha intitolata Rusalka, bensì Sirenetta. Come già con il Pinocchio di Del Toro l''arroganza e la violenza verso gli autori e la libertà creativa non hanno niente da invidiare alle gesta incendiarie sotto il segno della svastica. Peggio ancora è la confezione politicamente corretta e inclusiva che prevede di coinvolgere a caso culture e orientamenti sessuali in un minestrone a dir poco offensivo.