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Ennesimo sequel di Saw dello stesso regista, Darren Lynn Bousman, di alcuni episodi della serie, che non finisce qui, considerato che nel finale si lascia la porta aperta ad un ulteriore seguito.
La novità rispetto ai precedenti film sta nel cast. Per la parte del protagonista, il detective che indaga sulla catena di omicidi, è stato scelto un comico, Chris Rock, con un doppiaggio, a mio avviso, troppo calcato, che potrebbe risultare fastidioso, e come coprotagonista un grande attore come Samuel Jackson.
Per il resto è la solita storia, ispirata, come tutta la saga, al racconto Il pozzo e il pendolo di Edgar Allan Poe.
Il film è un misto ben assortito di due generi, il poliziesco e lo splatter. Le sequenze della caccia allo psicopatico, giustiziere e torturatore, si alternano alle macabre messe in scena delle sadiche mutilazioni ad opera di infernali e complicati macchinari. Non mancano neppure la voce registrata, che fornisce istruzioni alla vittima per salvarsi la vita pagando pegno, con il solito meccanismo del contrappasso dantesco della libertà in cambio di dolore fisico correlato alla colpa, ed il pupazzo meccanico, questa volta con la testa di maiale.
Il plot del giallo è ben congegnato e, sebbene risulti del tutto inverosimile in qualche passaggio, sufficiente a rendere misteriosa l’identità del serial killer fino alla sequenza finale. La linearità della narrazione filmica è forse interrotta da qualche flash back di troppo.
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